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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Novembre 2006
 
   
  A 96 ANNI, EX DIPLOMATICO, PROFESSORE E PRESIDE DI UN ANCOR GIOVANE KOFI ANNAN, DIVENTA L’AUTORE PIÙ ANZIANO DELL’EDITORIA ONLINE, PUBBLICANDO LE SUE MEMORIE NONOSTANTE L’AUTORE ABBIA QUASI 100 ANNI, UTILIZZA LA TECNOLOGIA CON DESTREZZA

 
   
  Raleigh, N. C. , Usa. 6 novembre 2006 – Si può diventare più vecchi senza invecchiare; Francis Bartels ne è la prova vivente. Bartels, un illustre diplomatico, educatore ed un tempo preside di un ancor giovane Kofi Annan, ha scritto le sue Memorie, “La Persistenza del Paradosso” – pubblicato l’8 novembre su Lulu un sito web che permette a chiunque di pubblicare il proprio libro, e di cui, alla veneranda età di 96 anni, è l’autore più anziano. Bartels non si è lasciato scoraggiare dall’avvento della tecnologia, che permette a Lulu di pubblicare libri su richiesta di ottima qualità. Non si lasciòdunque turbare dall’età, utilizzando la posta elettronica, e telefonando sia con il cellulare che attraverso Internet per mettersi in contatto con Lulu. “Si è addirittura offerto di aiutare uno dei nostri tirocinanti ad installare Skype”, afferma Peter Freedman, uno dei portavoce di Lulu. “Dovevo avere quasi 80 anni quando tutti stavano iniziando ad usare il computer,” dice Bartels. “E dunque ho pensato, perchè no?” Vi sareste forse aspettati una reazione diversa? Allora forse è proprio il caso che leggiate il libro. Bartels può vantare di aver abbattuto barriere ed imparato come sopravvivere. Circa tre quarti di secolo fa, Bartels fu uno dei pochi studenti di colore a frequentare l’ University of London, dove per la prima volta subì uno shock culturale. Bartels scoprì anche che essere in prima fila non sempre è una cosa positiva, come quando trascorse le vacanze con altri studenti in Germania nel 1933, subito dopo che Hitler prese il potere. Un soldato Nazista si avvicinò al suo tavolo in un ristorante. “Non appena con il dito indice fece cenno di alzarsi alla studentessa bianca che sedeva vicino a me … mi domandai cosa fosse in serbo per noi,” scrive. “Fortunatamente, si limitò a rimproverarla perchè andava in giro con un ragazzo di colore…” Con non meno ironia, Bartels successivamente prestò servizio in qualità di Ambasciatore del Ghana in quella che allora era la Germania dell’Ovest. Bartels si fece un nome innanzitutto in qualità di preside di una delle migliori scuole del Ghana. Tra i suoi studenti c’era un ragazzo di 17 anni che tutte le settimane si sedeva sul pavimento del suo ufficio per una lezione di inglese. Queste lezioni ancora riecheggiano metà secolo dopo. “Ovviamente, come succede in molte lezioni di lingue, le nostre discussioni spaziavano ben aldilà dei problemi di lessico o di grammatica,” scrive il segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan nella Prefazione a “La Persistenza del Paradosso. ” “Infatti, il preside Bartels ci incoraggiava ad aprire gli occhi, esprimere le nostre idee, impegnarci a risolvere i problemi di oggi e del mondo in generale. ” Che è proprio ciò che Annan cerca di fare oggi giorno dopo giorno. “Ha realizzato le nostre speranze,” dice Bartels a proposito del suo pupillo – sebbene forse non in tutte le discipline, dato che Bartels ricorda anche Annan come un atleta degno di nota: “Era il Jesse Owens della scuola”. Annan completerà il suo periodo di permanenza in carica il 31 Dicembre. “Sono contento che finisca,” sostiene Bartels. “Una volta lo ha descritto come un lavoro d’inferno. ” Ovviamente, Bartels è estremamente orgoglioso delle conquiste di Annan, specialmente quando rievoca un mentore che un giorno gli disse che un vero maestro è tale quando “si prende cura dei giovani e si preoccupa di indicare loro una strada attraverso la quale diventino più grandi di lui. ” Nel frattempo, Bartels sta lavorando su altri due libri: uno sull’educazione africana e un romanzo semi-autobiografico. “Mia moglie crede che io non sia in grado di affrontare un romanzo,” dice, “ma io credo di si. ” .  
   
 

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