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Notiziario Marketpress di
Martedì 02 Marzo 2010 |
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PREVISIONI INTERMEDIE DELL ŽUE: LA RIPRESA PROSEGUE MA RIMANE FRAGILE
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Bruxelles, 2 marzo 2010 - L Žeconomia dellŽUe sta progressivamente uscendo dalla crisi, sebbene rimanga ancora esposta a venti contrari. Durante il terzo trimestre del 2009 il Pil reale ha ripreso a crescere, ponendo fine alla recessione più lunga e più profonda della storia dellŽUe. Le misure eccezionali messe in atto nellŽUe per far fronte alla crisi hanno svolto un ruolo importante nellŽimprimere allŽeconomia unŽinversione di tendenza. Durante il quarto trimestre, tuttavia, e come previsto nellŽautunno 2009, la graduale scomparsa degli effetti di alcuni fattori temporanei ha provocato un rallentamento della crescita. Stando allŽaggiornamento attuale, le previsioni economiche per lŽUe rimangono in linea di massima inalterate. Nel 2010 il Pil dovrebbe crescere dello 0,7% sia nellŽUe che nellŽarea dellŽeuro. Anche le proiezioni sullŽinflazione restano in gran parte immutate allŽ1,4% nellŽUe e allŽ1,1% nellŽarea dellŽeuro. Come risulta chiaramente dagli ultimi sviluppi sui mercati finanziari, tali proiezioni sono ancora avvolte da una diffusa incertezza. Olli Rehn, commissario europeo per gli Affari economici e monetari, ha dichiarato: " Per quanto stia prendendo corpo, la ripresa economica dellŽUe rimane fragile. Riportare lŽeconomia europea sulla via di una crescita forte e sostenibile dovrebbe essere il nostro principale obiettivo. Per conseguirlo, dobbiamo operare su due fronti: sul rilancio dellŽeconomia e sul risanamento delle finanze pubbliche. La nuova strategia "Europa 2020", volta alla modernizzazione delle nostre economie, dovrebbe andare di pari passo con il risanamento delle nostre finanze pubbliche, in modo tale da creare i presupposti per una crescita sostenibile e la creazione di occupazione." Rispettate le previsioni di crescita per l ŽUe e per lŽarea dellŽeuro - Le previsioni della Commissione hanno rivisto leggermente al rialzo le proiezioni di crescita per il primo semestre dell Žanno tanto per lŽUe, quanto per lŽarea dellŽeuro. Tuttavia, revisioni marginali al ribasso per il secondo semestre del 2010 fanno sì che il tasso previsto di crescita del Pil per lŽanno in corso rimanga complessivamente immutato allo 0,7% sia nellŽUe che nellŽarea dellŽeuro. Il calcolo è effettuato sulla base delle proiezioni aggiornate per la Francia, la Germania, lŽItalia, i Paesi Bassi, la Polonia, la Spagna e il Regno Unito, che insieme rappresentano circa lŽ80% del Pil dellŽUe. Ripresa mondiale più forte Durante il secondo semestre del 2009 lŽattività economica mondiale si è dimostrata più solida di quanto previsto in precedenza, soprattutto nei paesi emergenti dellŽAsia. Ad esclusione dellŽUe, lŽanno scorso il Pil reale ha evitato la caduta libera e dovrebbe ora crescere nel 2010 di circa 4Œ%. Per il breve termine gli indicatori mondiali sono incoraggianti, rispecchiando in parte il ciclo delle scorte di produzione. Più in là, a causa della progressiva scomparsa dell Žeffetto delle misure di stimolo e del ciclo delle scorte, la crescita mondiale dovrebbe attraversare una fase di debolezza. Le differenze da un paese allŽaltro rimangono considerevoli: grazie al rinnovato afflusso di capitali e alla riscoperta del gusto del rischio tra gli investitori, la ripresa risulta di gran lunga più solida in seno alle economie emergenti. Mentre al di fuori dellŽUe lŽambiente economico si sta riprendendo più velocemente di quanto previsto, rimane da vedere fino a che punto questŽanno lŽUe potrà trarne qualche vantaggio. Per il momento gli effetti sulle dinamiche interne sono stati modesti - Migliori indicatori del clima economico nell ŽUe segnalano una progressiva espansione dellŽattività, sebbene di recente i dati reali, specialmente quelli relativi alla produzione industriale e alle vendite al dettaglio, siano stati meno incoraggianti. Un ambiente esterno migliore del previsto potrebbe rilanciare le esportazioni, ma un livello oltremodo scarso del tasso di utilizzo delle capacità limita di molto gli investimenti. Nel 2010, a causa dellŽaggiustamento nel settore dellŽedilizia abitativa richiesto in numerosi Stati membri, anche gli investimenti nel settore immobiliare rischiano di essere scarsi. Da inizio 2009 le condizioni dei mercati finanziari sono migliorate, ma lŽassestamento dei bilanci non è terminato e lŽincertezza è ancora tanta. Scarse prospettive dŽinvestimento implicano solitamente un indebolimento del mercato del lavoro, che rischia a sua volta di frenare il consumo privato. Visto il carattere ancora temporaneo di molti dei fattori di ripresa sia a livello mondiale che a livello dellŽUe, è ancora presto per dire quanto solida sia la ripresa. Mantenuta la stabilità dei prezzi - L Žimportante processo di disinflazione avvenuto durante quasi tutto il 2009 è stato dovuto principalmente a effetti di base al ribasso delle componenti alimentari ed energetiche e ad un crescente aumento del differenziale tra prodotto effettivo e potenziale. LŽinflazione in termini di Iapc è leggermente cresciuta negli ultimi mesi del 2009, mantenendosi ad un tasso annuale molto contenuto dellŽ1,0% nellŽUe e dello 0,3% nellŽarea dellŽeuro, come previsto in autunno. In futuro, il grosso differenziale tra prodotto effettivo e potenziale dovrebbe contenere lŽinflazione, compensando lŽaumento dei prezzi dellŽenergia e dei prodotti di base. I prezzi dovrebbero rimanere stabili, con proiezioni sullŽinflazione Iapc stabili allŽ1,1% nellŽarea dellŽeuro e riviste solo leggermente al rialzo, fino a raggiungere lŽ1,4%, nellŽUe. Valutazione dei rischi - I rischi che gravano per il 2010 sulle previsioni di crescita dellŽUe sembrano ancora nel complesso compensarsi. Da una parte, la situazione sui mercati finanziari rimane assai incerta e soggetta a seri rischi negativi; dallŽaltra, la forza della ripresa mondiale, soprattutto sui mercati emergenti dei paesi asiatici, e la svolta imminente del ciclo delle scorte nellŽUe potrebbero incidere sulla domanda interna molto più di quanto previsto al momento. Anche i rischi che pesano sulle prospettive in materia dŽinflazione sembrano in gran parte compensarsi nel 2010. |
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