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Notiziario Marketpress di Lunedì 01 Marzo 2010
 
   
  NANOSCIENZE: INAUGURATI A TRENTO I NUOVI LABORATORI SI AMPLIANO ALLA FACOLTÀ DI SCIENZE GLI SPAZI A DISPOSIZIONE

 
   
  Trento, 1 marzo 2010 - Anche chi studia le nanoscienze ha bisogno di grandi spazi. Ecco perché c´era soddisfazione oggi al Dipartimento di Fisica dell´Università di Trento per l´inaugurazione dei nuovi laboratori di Nanoscienze. Un settore di ricerca che dalla sua nascita all´Università di Trento nel 2006, ha guadagnato già una buona visibilità a livello internazionale e che, grazie a questi positivi risultati, aveva bisogno di crescere, anche dal punto di vista logistico. Per festeggiare il trasferimento delle sofisticate attrezzature nei sei nuovi laboratori presso l´edificio che ospita anche la Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, si sono dati appuntamento professori, ricercatori, dottorandi e studenti. E il momento è stato sottolineato con un workshop scientifico dal sapore informale e operativo, come spesso accade in un ambiente accademico. A fare gli onori di casa il rettore Davide Bassi e il responsabile del Laboratorio, il professor Lorenzo Pavesi. I nuovi laboratori di nanoscienze ospiteranno le circa venticinque persone dello staff interdisciplinare che operano già in questo settore. Si tratta di ricercatori dell´area della fisica, della biochimica, delle scienze dei materiali e dell´ingegneria elettronica, provenienti da varie parti del mondo. Ad accomunarli, oltre alla padronanza dell´inglese (lingua scientifica per eccellenza, adottata d´ufficio nel laboratorio), anche l´impegno e la competenza nell´indagare i misteri delle nanoscienze. Una dedicazione che negli anni ha portato il laboratorio a firmare oltre 250 articoli scientifici di rilievo, pubblicati sulle più importanti riviste di settore, oltre a diversi libri sul tema. Uno degli articoli che ha dato maggiore soddisfazione è stato quello che è stato annoverato nella classifica Web of Science dei venti lavori più citati al mondo sui nano cristalli. Il laboratorio di nanoscienze vanta tra le sue collaborazioni più consolidate anche uno stretto legame con il Centro di Materiali e Microsistemi e con il Laboratorio di Microtecnologie della Fondazione Bruno Kessler. Un lavoro congiunto che dura da quasi vent´anni e che copre varie fasi, dalla fabbricazione al test, fino all´applicazione dei biomateriali ai supporti in silicio. Tra i progetti in corso più significativi, quello sullo sviluppo di un chip per rilevare proteine da utilizzare nell´ambito della diagnostica (progetto Naomi, finanziato dalla Provincia autonoma di Trento), quello per realizzare celle fotovoltaiche di nuova generazione (progetto Lima, finanziato dalla Commissione europea), e quello per realizzare interconnessioni ottiche nei microprocessori (progetti Wadimos e Helios finanziati dalla Commissione europea). Di cosa si occupa il Laboratorio di Nanoscienze - La missione del laboratorio è di generare nuova conoscenze dai fenomeni fisici che avvengono quando la matteria ha dimensioni piccolissime (nanometriche). In particolare si cerca di applicare il paradigma delle nanotecnologie a materiali compatibili con il silicio per permettere nuove applicazioni del materiale principe della microelettronica. Oltre al silicio si studiano anche materiali polimerici per poter progettare le nano strutture atomo per atomo e materiali metallici per sfruttare le nuove possibilità offerte dalla plasmonica. Le attività di ricerca vanno da ricerche di tipo fondamentale come le interazioni tra le biomolecole e le nanostrutture o il controllo della dinamica dei fotoni in sistemi dielettrici nanostrutturati a ricerche di tipo più applicativo come lo sviluppo di circuiti ottici integrati, di interruttori otticim dispositivi elettroluminescenti o amplificatori, celle fotovoltaiche di terza generazione e bio-sensori. Queste attività sono declinate lungo le seguenti linee di ricerca Nanofotonica - La nanofotonica è la tecnologia che applica le nanotecnologie alla scienza della luce. Quello che noi facciamo è di sviluppare dispositivi fotonici innovativi con tecnologie standard per la microelettronica. In questo modo si possono ottenere le stesse economie di scala e prestazioni dei moderni circuiti integrati. L´ottica integrata in silicio apre scenari applicativi molto interessanti e particolare attenzione verrà data allo studio di switch ottici e di modulatori che permettono di instradare segnali ottici. L´integrazione di materiali nanostrutturati in cristalli fotonici realizzati in guida d´onda per ottenere dispositivi fotonici innovativi costituisce l´obiettivo finale di questa attività. Questi stessi materiali potranno essere poi utilizzati per realizzare sensori e trasduttori di biosegnali. Nanobiotecnologie - L´obiettivo generale di questo specifico tema è la costruzione di nanodispositivi progettati a livello atomico, al fine di essere in grado di compiere operazioni ben definite grazie alla propria struttura tridimensionale, struttura che può contenere anche le informazioni per il controllo del nanodispositivo stesso. Poiché alcune di queste proprietà sono peculiari delle biomolecole la cui funzione è strettamente correlata alla struttura 3D, struttura capace in molti casi di attivare meccanismi di autoregolazione, l´inserimento di biomolecole in strutture nanometriche di vario tipo (quantum dots, etc), permette di ottenere nuove classi di dispositivi che possono funzionare ad esempio come nanosensori, come sistemi di trasporto, come fotoattivatori. Lo sviluppo di una linea di ricerca nel campo delle bionanotecnologie richiede specifiche competenze biomolecolari insieme alla capacità di interfacciarsi con competenze nel settore dei materiali e delle loro proprietà peculiari (ottiche, elettriche, magnetiche). E´ attualmente in corso la messa a punto di un nanosensore ottico a silicio per il riconoscimento di patogeni (Dna e virale) e di un nanosistema foto-attivabile. Chi ci lavora - Staff accademico: Lorenzo Pavesi (direttore), Marina Scarpa, Zeno Gaburro; Staff tecnico: Massimo Cazzanelli, Elvira Damato, Enrico Moser; Staff amministrativo: Tatsiana Yatskevich; Post-doc: Nicola Daldosso, Paolo Bettotti, Oleksiy Anopchenko, Elena Froner, Silvia Larcheri, Zhizhong Yuan, Manga Rao, Arsham Yeremyan, Bing Han, Romain Guider; Dottorandi: Alessandro Pitanti, , Marco Masi, Alessandro Marconi, Nikola Prtljaga, Eveline Rigo (Università di Modena), Min Xie (University of Zhejiangy, Hangzhou, China), Fabrizio Sgragnuoli, Mattia Mancinelli; Laureandi: Cristian Schuster, Giuliana Fugaro.  
   
 

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