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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Novembre 2006
 
   
  FEDERMACCHINE SULLA LEGGE FINANZIARIA. ALBERTO SACCHI: “L’INCERTEZZA, CHE I CONTINUI AGGIUSTAMENTI ALLA LEGGE FINANZIARIA DESTANO PER IL FUTURO, DISTOGLIE GLI UTILIZZATORI DALLA VOLONTÀ DI INVESTIRE IN BENI STRUMENTALI”

 
   
  Cinisello, 6 novembre 2006 - L’evoluzione della manovra finanziaria con continui stop and go nella definizione finale dei suoi contenuti desta preoccupazione tra le imprese aderenti a Federmacchine, la federazione cui fanno capo le associazioni dei costruttori italiani di beni strumentali, un settore che conta 3. 000 imprese, 130. 000 addetti, un fatturato di 21,4 miliardi di euro, 15,1 miliardi di export e un saldo della bilancia commerciale pari a 11,5 miliardi. Il presidente di Federmacchine Alberto Sacchi, imprenditore alla guida della Htp Unitex spa, società di Caronno Pertusella (Va), leader nel settore delle macchine tessili, ha dichiarato: “ Le nostre imprese, per la quasi totalità di piccola-media dimensione, hanno bisogno di certezze e punti di riferimento soprattutto in materia fiscale”. “Tra l’altro, in un momento come questo, in cui la congiuntura negativa che ha interessato il nostro paese negli ultimi anni sembra attenuarsi e invertire la rotta, l’incertezza, che i continui aggiustamenti alla legge finanziaria destano per il futuro, distoglie gli utilizzatori dalla volontà di investire in beni strumentali, con il rischio, peraltro non remoto, di frenare questo avvio di ripresa. “In un momento in cui le imprese avrebbero bisogno di detassazioni per tutti quegli interventi finalizzati alla loro crescita, anche in materia di acquisizione di nuove tecnologie si vanno, invece, a imporre nuovi balzelli come lo scorporo del valore del terreno su cui è insediato l’immobile industriale dalla base di calcolo dell’ammortamento”. “La logica avrebbe invece imposto il contrario: proprio per potenziare e avvicinare le nostre imprese ai parametri di Basilea 2, si sarebbe dovuto permettere alle aziende di rivalutare i propri immobili strumentali per adeguarli ai prezzi correnti senza alcuna imposizione fiscale, considerato che i bilanci riportano gli immobili al valore storico”. .  
   
 

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