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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Novembre 2006
 
   
  TERRITORIO, MAXI-PIANO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA LOMBARDIA APERTE LE CONSULTAZIONI CON OLTRE 400 AMMINISTRATORI ED ESPERTI RAFFORZARE LA COMPETITIVITA´, VALORIZZARE TUTTE LE RISORSE

 
   
   Milano, 6 novembre 2006 - La Lombardia si dota di un Piano Territoriale Regionale, cioè di uno strumento inedito e moderno di programmazione, per delineare e governare il suo sviluppo nei prossimi decenni. Uno strumento costruito con il concorso di tutti gli enti locali e i soggetti economici e sociali, associazioni di categoria e operatori della Lombardia. Si è iniziato il 31 ottobre, con l´apertura, nell´auditorium Gaber del Palazzo della Regione, del "Forum del Piano Territoriale Regionale della Lombardia", cioè appunto il processo di consultazione e di dialogo con tutti i soggetti interessati, che rimarrà aperto per tutta la durata di costruzione del Piano stesso (2007). Più di 400 amministratori locali ed esponenti del mondo economico, oltre a numerosi rappresentanti delle altre Regioni hanno preso parte ai lavori aperti dalle relazioni degli assessori al Territorio, Davide Boni, e alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo. "Quello che stiamo preparando - ha detto Boni - è un documento strategico che orienterà i prossimi decenni di sviluppo sostenibile del territorio, abbracciando tutte le dimensioni che esso implica: le infrastrutture per la viabilità, le reti, l´ambiente. Valorizzeremo la vocazione di tutti i singoli territori in un quadro organico e dinamico che va anche oltre la dimensione regionale, guardando a tutto il Nord Italia: basti pensare a realtà come il sistema aeroportuale o ai bacini fluviali come quello del Po". Che il metodo del Piano Territoriale Regionale (Ptr) sia fortemente innovativo e moderno, lo ha sottolineato particolarmente l´assessore Cattaneo. "Si passa decisamente dalla vecchia pianificazione, illuministicamente calata dall´alto e statica, alla programmazione strategica, che nasce dalla considerazione della realtà e delle dinamiche che la interessano, e che accompagna e governa i processi". "E i processi moderni - sottolinea Cattaneo - sono a dimensione anche sovra-regionale, o addirittura europea, come i processi che riguardano l´economia o le grandi opere infrastrutturali, a cominciare dai Corridoi e dai Trafori. Insomma la realtà lombarda va pensata come una parte del territorio europeo". Obiettivi E Metodo - Tre sono i grandi obiettivi del Ptr: rafforzare la competitività, riequilibrare le possibilità di sviluppo per tutti i territori, proteggere le risorse (umane, culturali, ambientali e paesaggistiche). Obiettivi attentamente declinati per i singoli tipi di territori della Lombardia: aree montane, aree metropolitane, fasce pedemontane, laghi, pianura agricola, aste fluviali. Tra gli strumenti più importanti, la Vas (Valutazione ambientale strategica) e i Piani Territoriali d´Area. Ma anche gli Accordi di Programma, soprattutto per i grandi interventi infrastrutturali (come si è iniziato a fare per Pedemontana e Tem, la tangenziale est esterna milanese), per i quali occorre una corresponsabilità tra i diversi soggetti, pubblici e privati, coinvolti nelle scelte territoriali di quell´area. Un "Patto" Per Il Territorio - "Il Ptr - spiega Boni - delinea una crescita che sia sostenibile e proponga opportunità agli operatori, offra garanzie di miglioramento della qualità della vita dei cittadini e prospettive sostenibili per le generazioni future, integrando in un sistema sinergico le politiche settoriali. Partecipazione e confronto continuo caratterizzeranno il suo percorso. Così da costruire un vero e proprio Patto per il territorio, a cui si colleghi la responsabilità e il protagonismo da parte dei Comuni (con i Piani di Governo del Territorio - Ptg) e delle Province (con i Piani territoriali di coordinamento - Ptc) e in cui trovi spazio la sinergia tra pubblico e privato". Il Ptr terrà in gran considerazione la grande area metropolitana di Milano. "Il dialogo, anzi una stretta collaborazione, è già iniziato" - spiega Boni - per individuare linee di sviluppo e di programmazione adatte alla realtà di oggi e di domani". Dove andrà ad incidere il Ptr? Boni cita alcuni esempi. Le tangenziali milanesi ("sono ormai in pieno centro, andranno vincolate le aree di espansione"), gli esercizi commerciali ("non potranno non tener conto dell´ambiente e della grande viabilità"), il sistema aeroportuale ("una nuova visione strategica di Malpensa implica adeguati Piani d´Area), il recupero delle aree industriali dismesse ("con l´obiettivo di sostenere la residenzialità, eventualmente con l´edilizia convenzionata ma con l´edilizia popolare, per non creare ghetti"). .  
   
 

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