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Notiziario Marketpress di
Martedì 02 Marzo 2010 |
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UE: QUADRO DI VALUTAZIONE DEL MERCATO INTERNO: GLI STATI MEMBRI FANNO REGISTRARE UN RISULTATO RECORD, MA L´APPLICAZIONE PRATICA DELLE REGOLE VA ANCORA MIGLIORATA
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Bruxelles, 2 marzo 2010 Gli Stati membri non sono mai stati così efficienti sotto il profilo della trasposizione tempestiva delle regole del mercato interno nel loro diritto nazionale; tuttavia è necessario migliorare ancora le modalità di applicazione pratica di tali regole: è quanto risulta dall’ultimo quadro di valutazione del mercato interno della Commissione europea. In media solo lo 0,7% delle direttive del mercato interno il cui termine di attuazione è scaduto non sono attualmente recepite nel diritto nazionale, a fronte dell’1,0% nel luglio del 2009. Ciò significa che gli Stati membri sono ben al disotto dell’obiettivo dell’1,0%, da raggiungere entro il 2009, concordato dai capi di Stato. Venti Stati membri hanno raggiunto o superato l’obiettivo, mentre la Lituania e Malta hanno ottenuto globalmente i migliori risultati: sono solo tre le direttive con riferimento alle quali questi due Paesi non hanno rispettato il termine di trasposizione. È la terza volta che Malta si trova in prima posizione. Sedici Stati membri hanno ottenuto il loro migliore risultato di sempre. Sono invece sette gli Stati membri che si collocano ancora al disopra dell’obiettivo e impediscono un’ulteriore riduzione del deficit: Austria, Repubblica ceca, Italia, Polonia, Portogallo, Lussemburgo e Grecia. Per quanto riguarda l’applicazione del diritto comunitario, si è registrata una leggera riduzione nel numero di casi di infrazione, ma la durata dei procedimenti resta eccessiva e, in media, gli Stati membri si conformano alle sentenze della Corte di giustizia in 18 mesi, nonostante l’obbligo giuridico di agire immediatamente. Il commissario europeo per il mercato interno e i servizi Michel Barnier ha dichiarato: “Si tratta di un risultato eccellente che andrà a beneficio di tutto il mercato interno. Incoraggio i sette Stati membri che non hanno ancora raggiunto l’obiettivo a raddoppiare gli sforzi. Ma la qualità dell’attuazione e dell’esecuzione pratica delle regole sul terreno resta un grave problema, che incide sull’efficienza e mina la fiducia nel mercato interno. Il mancato rispetto delle sentenze della Corte è semplicemente inaccettabile. È mia intenzione sfruttare appieno la possibilità offerta dal nuovo trattato di applicare queste sentenze più rapidamente. Voglio creare un vero partenariato con gli Stati membri per comprendere meglio ed evitare tali problemi. Sono sicuro che insieme possiamo rimettere i cittadini e le imprese al cuore del mercato interno.” Attuazione delle direttive sul mercato interno Con una percentuale dello 0,7% il deficit medio di recepimento (ossia la percentuale di direttive sul mercato interno non recepite nell’ordinamento interno nei termini previsti) dei 27 Stati membri si situa ben al di sotto dell’obiettivo intermedio dell’1% convenuto dai capi di Stato e di governo nel 2007. È la prima volta che gli Stati membri hanno superato l’obiettivo entro i termini convenuti. In totale 16 Stati membri hanno raggiunto o eguagliato il loro miglior risultato in assoluto: Belgio, Repubblica ceca, Estonia, Spagna, Francia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Portogallo, Romania, Slovacchia, Finlandia e Regno Unito. Il numero di Stati membri che hanno raggiunto l’obiettivo è passato da 18 a 20. Gli Stati membri che non si sono ancora conformati all’obiettivo dell’1% sono: Austria, Portogallo, Repubblica ceca, Polonia, Italia, Lussemburgo e Grecia. Detto questo, ad eccezione dell’Austria, tutti i 7 Stati membri sono riusciti a ridurre considerevolmente il proprio deficit. Tenuto conto del volume della legislazione che dovrà essere attuata nei prossimi 6 mesi, Repubblica ceca, Grecia, Italia, Lussemburgo e Polonia dovranno adottare azioni drastiche per raggiungere l’obiettivo la prossima volta. Negli ultimi sei mesi gli Stati membri sono riusciti a ridurre da 22 a 16 il numero di direttive che presentano un grave ritardo di recepimento. Gli Stati membri sono riusciti anche a ridurre il numero di direttive recepite scorrettamente. Se si aggiunge il numero di direttive recepite scorrettamente a quello delle direttive non recepite entro i termini si ottiene, per l’insieme della Ue, un deficit medio dell’1,5% a fronte dell’1,8% di sei mesi fa. Gli Stati membri dovrebbero ora concentrarsi maggiormente sulla riduzione dei ritardi di recepimento. A oggi, in media, gli Stati membri superano di 9 mesi il termine di recepimento fissato. La Grecia e il Lussemburgo sono i Paesi che, sotto questo aspetto, hanno registrato i peggiori risultati. Infrazioni - Il numero globale di procedimenti di infrazione è leggermente diminuito (1,2%) rispetto a sei mesi fa. Come negli anni precedenti, il maggior numero di infrazioni si registra nei settori “imposizione e unione doganale” e “ambiente”. La maggior parte dei casi di infrazione aperti riguarda l’Italia, seguita da Grecia e Spagna. È aumentato il tempo medio necessario per risolvere tali casi. Rispetto al dicembre 2007, è passato da 25 a 28 mesi per l’Ue15 e da 12 a 16 mesi per l’Ue12. Gli Stati membri impiegano un tempo relativamente lungo – in media quasi 18 mesi – per conformarsi alle sentenze della Corte di giustizia, nonostante l’obbligo di adottare misure immediate. I maggiori ritardi riguardano Austria e Spagna, che impiegano in media circa 25 mesi per conformarsi alle sentenze. |
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