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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Marzo 2010
 
   
  SECONDA CONFERENZA DELLE REGIONI ALPINE, IERI E OGGI A TRENTO

 
   
  Trento, 2 marzo 2010 - Si è aperta ieri a Trento la seconda Conferenza delle regioni alpine. All´ordine del giorno un approfondimento sulle linee di azione per l’attuazione della Convenzione delle Alpi e lo studio di forme di collaborazione. La prima conferenza si è tenuta a Chambery il 13 febbraio del 2009 e l’incontro di Trento costituisce la prosecuzione del percorso iniziato nelle Alpi francesi. Ha aperto i lavori il vice presidente della Provincia autonoma di Trento Alberto Pacher. La Convenzione delle Alpi coinvolge tutti gli otto stati fra cui è suddiviso il territorio alpino, circa 190.000 chilometri quadrati in cui abitano quattordici milioni di persone, e punta ad una politica unitaria in grado di salvaguardare e valorizzare il grande patrimonio naturale, culturale, sociale ed economico dell’area alpina. Interessa vari ambiti: popolazione e cultura, pianificazione territoriale, salvaguardia della qualità dell’aria, difesa del suolo, idroeconomia, protezione della natura e tutela del paesaggio, agricoltura di montagna, foreste montane, turismo, trasporti, energia e economia dei rifiuti. Gli stati e la loro articolazione istituzionale sono molto diversi, di conseguenza le trentasette regioni delle Alpi hanno competenze differenziate, ma in ogni caso svolgono un ruolo essenziale nella definizione e nell’applicazione alle politiche a favore delle aree montane. Per questo, i rappresentanti delle regioni alpine si incontrano oggi su invito della Provincia autonoma di Trento, con il Segretariato permanente della Convenzione delle Alpi, per confrontare le rispettive linee di azione per l’attuazione della Convenzione e discutere le forme di collaborazione e i progetti che possono essere portati avanti congiuntamente. "A Chambery - ha detto il vice presidente Pacher - ci si è lasciati con il proposito di rafforzare la consuetudine a lavorare assieme. E´ nata così l´idea di creare una rete permanente, intesa non come struttura burocratica ma come processo, come metodo di lavoro e di collaborazione fra territori e realtà che condividono il fatto di risiedere in territorio alpino e quindi sono legate da un destino comune. Mobilità, sostenibilità, contrasto ai cambiamenti climatic. Sono alcuni dei temi di cui si è iniziato a discutere in Francia un anno fa e che ci vedranno impegnati anche in queste due giornate. La recente conferenza delle Nazioni Unite sul clima svoltasi a Copenhagen ha dato oggettivamente dei risultati deludenti sul piano delle iniziative concrete. Tutti ci aspettavamo un deciso cambio di rotta, che non si è verificato. Questo fatto ci impone di fare una riflessione sul ruolo dei territori, delle regioni, delle province, delle istituzioni locali, della politica fatta dal basso, attraverso la collaborazione e le intese, come concreta possibilità di cambiare le cose. Domani vi illustreremo un progetto di mobilità, Metroland, in cui crediamo molto perchè secondo noi è destinato a modificare le gerarchie del trasporto in Trentino nei prossimi anni." La conferenza di Trento si articola in due sedute. Oggi l’oggetto del confronto è costituito dalle iniziative di attuazione della Convenzione delle Alpi messe in campo da parte delle Regioni e il percorso avviato verso la costituzione di una “Rete delle regioni”, intesa non come una nuova struttura ma come piattaforma di confronto fra le regioni appunto e le aggregazioni esistenti (euroregioni, comunità e gruppi di lavoro), per lo scambio di informazioni e buone pratiche e per l’elaborazione di progetti e iniziative comuni. Domani si terrà una seduta tematica dedicata alla mobilità sostenibile, con l’illustrazione da parte della Provincia autonoma di Trento del progetto Metroland. L’obiettivo prioritario che ci si pone con questa conferenza è quello di avviare un confronto ed una collaborazione permanenti tra i territori alpini, attraverso una dichiarazione di intenti condivisa in grado di attivare, in tempi brevi, una piattaforma di lavoro che potrebbe essere denominata appunto Rete delle Regioni della Convenzione delle Alpi.  
   
 

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