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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Marzo 2010
 
   
  CENSIMENTO STRUTTURE A SUPPORTO DONNE VITTIME DI VIOLENZA DOMESTICA E MANUALE PER OPERATORI

 
   
  Venezia, 2 marzo 2010 - Recenti studi indicano che, in Europa, una percentuale compresa tra il 12 e il 15% di donne è vittima di violenza quotidiana. Anche in Italia il fenomeno sta emergendo perché diminuiscono la paura e il silenzio delle vittime, anche se solo una minima parte arriva a denunciare le violenze subite. La Regione del Veneto, attraverso l’assessorato ai diritti umani e alle pari opportunità, nell’ambito del progetto Prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza contro le donne e in famiglia ha promosso una campagna informativa che contiene sia consigli per la prevenzione e l’individuazione di situazioni di pericolo, sia indicazioni utili in caso di violenza. A supporto della campagna, contestualmente è stata avviata una mappatura delle strutture di accoglienza e dei centri di riferimento attivi sul territorio presso i quali le donne vittime di violenza possono trovare servizi di supporto e aiuto. I dati raccolti sono ora consultabili sul sito istituzionale della Regione del Veneto e su quello dell’Osservatorio Nazionale sulla Violenza Domestica di Verona. Dal censimento emerge che in Veneto sono presenti complessivamente 413 strutture (ma i dati vengono costantemente aggiornati), di cui 139 sono centri diurni o di “ascolto”, 82 centri di accoglienza (case rifugio), 192 strutture per minori (case famiglia e comunità educative). E’ stato anche elaborato e pubblicato in oltre 3.000 copie il manuale “Guardiamo avanti con sicurezza. Individuare la violenza domestica”, rivolto agli addetti ai lavori (Forze dell’ordine, Procure della Repubblica, Pronto Soccorso, Comuni, Prefetture, Ulss, Distretti Socio sanitari e Consultori). Il manuale intende fornire agli operatori indicazioni e suggerimenti comportamentali e operativi nell’intercettare episodi di violenza in famiglia, per meglio seguire ogni singolo fenomeno e contribuire ad approcciare la violenza “dichiarata” o ad aiutare l’emersione dal silenzio di quella “negata e nascosta” dalla stessa vittima, ma percepita dall’operatore.  
   
 

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