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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Novembre 2006
 
   
  COSÌ FORMEREMO I PRIMI SPECIALISTI IN MALATTIE DELLE OSSA L’UNIVERSITÀ DI FIRENZE LANCIA UN NUOVO MASTER PER COLMARE UN CLAMOROSO DEFICIT DEL NOSTRO SISTEMA SANITARIO. CON LA POPOLAZIONE CHE INVECCHIA, I PAZIENTI SONO GIÀ OLTRE 8 MILIONI

 
   
  Firenze, 7 novembre 2006 - Malattie metaboliche dell’osso, dal gene alla cura: a uno dei grandi temi del secolo, al male che minaccia di travolgere le società occidentali e che nella sola Italia coinvolge già oltre 8 milioni di persone, l’Università di Firenze dedica ora un Master altamente qualificato, il primo in Italia, con l’obiettivo di colmare un vuoto assai sentito nel nostro sistema sanitario, ovvero la mancanza di un numero sufficiente di medici adeguatamente preparati in materia di malattie delle ossa. A coordinare i corsi è stata chiamata una delle nostre maggiori specialiste, la professoressa Maria Luisa Brandi, docente all’ateneo fiorentino di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo, nonché presidente della Siommms, la Società scientifica nazionale alla quale fanno capo gli esperti che da varie angolazioni si occupano delle patologie in questione (ortopedia, reumatologia, ginecologia, pediatria, odontoiatria, eccetera). Il piano degli studi prevede 12 mesi di lezioni, con frequenza obbligatoria. Requisito indispensabile la laurea specialistica in Medicina e Chirurgia. I termini per la domanda scadono il prossimo 7 dicembre. L’attività didattica, massimo di 30 posti, inizierà invece il 22 gennaio 2007 e si terrà nei locali del Podere la Valle, sulle colline di Careggi. Info: www. Unifi. It/master, m. Brandi@dmi. Unifi. It, a. Tanibni@dmi. Unifi. It. Segreteria: info@regiacongressi. It. “Al contrario di altri Paesi”, spiega la professoressa Brandi, “in Italia non c’è un corso di studi obbligatorio in malattie del metabolismo osseo per la laurea in medicina. I pochi specialisti che abbiamo si sono formati prevalentemente all’estero. Da noi esistono invece varie discipline, ognuna delle quali si occupa di ossa per la parte che le riguarda. In altre parole, mancano medici qualificati con una visione d’insieme del problema, indispensabile per trattare al meglio queste malattie, non di rado rare e gravissime, spesso invalidanti, comunque diffusissime”. Secondo stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il progressivo invecchiare della popolazione sta peraltro moltiplicando anche le vittime delle malattie degenerative dello scheletro e lascia prevedere per il 2050 un esercito di 24 milioni di malati, con costi sanitari astronomici, secondo un trend comune appunto a tutto il mondo occidentale. “Dunque”, aggiunge la professoressa Brandi, “questo nuovo Master dell’Università di Firenze soddisfa finalmente l’esigenza, molto sentita, di dare ai nostri medici, specialisti o generici che siano, una visione clinica integrata, con approfondimenti in materia di biologia cellulare e molecolare, genetica, biochimica, anatomia patologica, diagnosi e terapia. Diventa così possibile formare operatori qualificati, in grado poi di spendere proficuamente il titolo acquisito in campo clinico, nella ricerca di base e nei rapporti con le istituzioni, pubbliche e private”. .  
   
 

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