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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Marzo 2010
 
   
  DONNE E EUROPA, SI PUÒ FARE DI PIÙ

 
   
  Bruxelles, 8 marzo 2010 - Il Parlamento europeo  deve fare più attenzione alle sue elettrici, intrappolate in un circolo vizioso in cui la ridotta rappresentanza causa uno scarso interesse e viceversa. Il 2 marzo un gruppo di esperti ha analizzato il legame tra donne e Ue, concludendo che una maggiore partecipazione femminile è fondamentale. Quote rosa come soluzione? Un´audizione organizzata da tre vicepresidenti in rosa: la greca Rodi Kratsa Tsagaropoulou, popolare, la tedesca Silvana Koch-mehrin, liberale e la portoghese Edite Estrela, socialista. Un filo conduttore: "Avvicinare le donne all´Ue e l´Ue alle donne". Donne meno interessate degli uomini all´Europa - Cercando di identificare le cause del lievemente minore interesse delle donne rispetto agli uomini verso l´Ue, diversi esperti hanno identificato un circolo vizioso: in media le donne si dichiarano meno informate sugli affari Ue, hanno un´immagine meno positiva dell´Unione, ne sanno di meno, e considerano l´Europa poco rilevante nelle loro vite. Poco rappresentate a livello politico e mediatico - Guardando poi alla partecipazione alle ultime elezioni europee, si evidenzia una percentuale minore di candidate, alle quali comunque i media tendono a dare meno risalto rispetto ai colleghi maschili. I numeri sono chiari: le donne sono il 35% dei candidati, il 24% dei membri eletti e ricevono solamente il 19% della copertura mediatica, come dimostra uno studio condotto da Susan Balducci della University of Exeter. Le soluzioni possibili - Per rompere il circolo vizioso, l´Ue deve diventare più importante per le donne: più attenzione alle problematiche a cui il genere femminile attribuisce più rilevanza, soprattutto il sociale. Ma anche più rappresentativa: da qui l´idea delle quote rosa proposta da Edite Estrela. E infine, più comunicazione e più mediatizzazione delle donne attive nella politica Ue. Non solo per parlare del loro aspetto fisico e della vita privata, ma di competenze e di programmi.  
   
 

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