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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Marzo 2010
 
   
  ASILO: IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE POLITICA COMUNE, I GOVERNI BLOCCANO

 
   
  Bruxelles, 8 marzo 2010 - L´accoglienza dei rifugiati in Europa ha un impatto diversamente distribuito nei Paesi dell´Ue: ci sono Paesi che subiscono più forte la pressione dei richiedenti asilo, e altri meno coinvolti. Il Parlamento già in maggio scorso si è espresso a favore di una più equa ripartizione dell´impegno a livello europeo, chiedendo un sistema comune entro il 2012. Ma il "pacchetto asilo" è bloccato al Consiglio da mesi. Quante richieste di asilo riceve ogni Paese Ue? E quanto costa gestirle all´Italia, alla Germania, alla Spagna? Di questi costi, quali potrebbero essere spartiti fra i Paesi, e quali condivisi a livello Ue? Il 22 febbraio il Parlamento ha pubblicato uno studio su "quale sistema di ripartizione dell´onere tra gli stati membri per l´accoglienza dei rifugiati politici?", che cerca di dare risposta alle domande. Una richiesta d´asilo ogni 2.200 abitanti. Al contrario di quello che si pensa, le richieste di asilo in Europa non sono un numero insormontabile. Nel 2007 l´Europa ha accolto solamente il 14% dei rifugiati nel mondo, con meno di una richiesta ogni 2.200 abitanti dell´Unione. E solo il 12% degli immigrati in Europa sono rifugiati. Da qui la conclusione che la condivisione delle responsabilità a livello europeo è fattibile e logica in termini economici. Lo studio evidenzia anche l´ineguale distribuzione della pressione e dei costi tra i vari Stati membri: "cooperazione e armonizzazione" non bastano a riequilibrare la situazione, e le compensazioni finanziarie dovrebbero essere maggiori per fare la differenza. Trasferimento dei rifugiati o compensazioni? Lo studio individua tre opzioni per la condivisione delle responsabilità a livello europeo: Maggiore cooperazione e armonizzazione (per esempio tentando di rendere i costi per richiesta uniformi in tutta Europa); Compensazione finanziaria (una somma fissa per richiesta, o un fondo comune); Il trasferimento fisico dei rifugiati politici. Un meccanismo vincolante - Per il Parlamento la solidarietà tra Stati andrebbe garantita con un sistema di strumenti obbligatori, per assistere i Paesi che ricevono il maggior numero di richieste. Nella prima lettura del "pacchetto asilo", conclusa a maggio 2009, il Parlamento ha adottato una serie di emendamenti volti a accentuare la solidarietà tra Stati, con l´ l´obiettivo di creare un meccanismo vincolante entro il 2012. Proprio questo punto sembra essere la ´patata bollente´ che blocca il pacchetto al Consiglio. Pacchetto bloccato da alcuni Governi - L´assemblea, che con il Trattato di Lisbona ha acquisito maggiori poteri in materia di asilo, continua a fare pressione sui Governi: "è arrivato il momento di unire le forze e dare vita al pacchetto, per ragioni di moralità, di coerenza e per un europeismo democratico" chiede il socialista spagnolo Antonio Masip. "Solidarietà" invoca anche Simon Busuttil, popolare maltese, avvisando però: "la solidarietà volontaria è una chimera, serve una soluzione vincolate. Perché alcuni Paesi non hanno nessun´intenzione di prestare aiuto". Durante l´audizione di gennaio per la sua designazione come Commissario agli Affari interni, la svedese Cecilia Malmström, rispondendo a una domanda del leghista Borghezio, ha però messo un freno: "ogni Paese deve assumersi le proprie responsabilità", ma "non è possibile forzare gli Stati membri" alla solidarietà.  
   
 

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