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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Marzo 2010
 
   
  COUNSELLING, QUANDO L’UNIVERSITÀ TI ASCOLTA- L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA HA ATTIVATO IL SERVIZIO DI COUNSELLING PSICOLOGICO. SONO PIÙ DI 400 I COLLOQUI SVOLTI IN APPENA DIECI MESI.

 
   
  Milano, 9 Marzo 2010 - Marco ha vent’anni, frequenta il primo anno di una laurea triennale. Non ha dato neanche un esame. E’ avvilito e depresso. Ha deciso di rivolgersi al Centro di Counselling. Nel corso degli incontri racconta di essere sempre stato bravo quando, in una piccola cittadina, frequentava le scuole superiori. Marco è il primo della sua famiglia ad andare all’Università e ad essersi allontanato dal luogo di origine dove invece sono rimasti i fratelli. Racconta di essere venuto pieno di entusiasmo e di aver programmato di dare più esami nel più breve tempo possibile. E’ avvilito, ha provato di tutto: dal fare appello alla sua forza di volontà a varie tecniche e strategie di studio. Sente il peso delle aspettative dei genitori ma se questi gli dicono che vogliono solo il suo bene, pensa che non abbiano fiducia in lui e lo invitino implicitamente a mollare. Lo stato di impasse genera sensi di fallimento e tendenza ad isolarsi. Marco è sempre più preso da un circolo vizioso dove l’unica difesa dai sensi di impotenza pare rappresentata da progetti e fantasie grandiose, che finiscono per confermare il suo senso di inadeguatezza. Marco non è uno studente reale, ma riassume molte caratteristiche dei ragazzi che si rivolgono al centro di counselling psicologico dell’Università degli Studi di Milano–bicocca. Dal lavoro degli psicologi e psicoterapeuti è emerso che le matricole vivono momenti di confusione e disorientamento dovuti, probabilmente, al passaggio dalla scuola superiore all’Università, dal proprio paese a una nuova città, dalla famiglia alla convivenza con persone spesso estranee. Particolarmente critico per gli studenti universitari è l’ultimo anno accademico: da un lato l’entusiasmo per il conseguimento della laurea, dall’altro i dubbi e le incertezze legate all’ingresso nel mondo adulto. Ecco perché, spesso, alcuni ragazzi si arenano a pochi esami dalla laurea. Il Centro ha l’obiettivo di offrire uno spazio di ascolto per affrontare eventuali difficoltà insorte negli studi, nelle relazioni interpersonali o nel proprio percorso di maturazione. I disagi possono riguardare sia l’esperienza universitaria sia relazioni con la famiglia, con gli amici, con i partner e con i docenti. «Va chiarito che il servizio di Counselling nasce con una connotazione spiccatamente preventiva – spiega la professoressa Simonetta Adamo, referente per il servizio di Counselling d’Ateneo e responsabile del Polo operativo di Psicologia – Il ruolo degli operatori è quello di aiutare lo studente rispettando i suoi valori, le risorse personali e la sua capacità di autodeterminarsi». Il servizio di Counselling dell’Università di Milano – Bicocca Il servizio di Counselling è stato attivato presso la Facoltà di Medicina nell’anno accademico 2004/2005 e fino allo scorso anno è stato un servizio di Facoltà. A seguito dell’attivazione del Centro di Counselling Psicologico presso la Facoltà di Psicologia, i due centri, alla fine del 2009, sono diventati poli operativi di un unico servizio di Ateneo. L‘attivazione di un Centro Counselling d’Ateneo è il risultato di un lavoro svolto all’interno della Commissione orientamento d’Ateneo. L’equipe è composta da psicologi clinici e psicoterapeuti, specializzati nel lavoro con giovani adulti. I numeri del servizio di counselling – Polo di Psicologia In meno di un anno, da marzo 2009 a gennaio 2010, sono stati effettuati 264 colloqui individuali. L’8% circa degli studenti che si è rivolto agli operatori del Counselling è iscritto al terzo anno di Università. La maggior parte, perlopiù pendolari (circa il 10%), ha un’età compresa tra i 22 e i 24 anni. Il 19% degli studenti che ha chiesto il supporto degli operatori del servizio di Counselling, lo ha fatto per le difficoltà riscontrate nel percorso di studi; un altro 20% per problemi relazionali con la famiglia; il 17% per le difficoltà riscontrate nell’espressione e nel controllo delle proprie emozioni; il 16% ha chiesto il supporto degli psicoterapeuti per problematiche identitarie. Gli altri studenti che si sono rivolti al Centro, lo hanno fatto per vari motivi: da problemi con il partner o con gli amici ad eventi traumatici che hanno segnato il loro percorso di crescita. Quasi tutti gli studenti completano con successo il ciclo di counselling e molti di loro sono tornati per un follow-up. I numeri del servizio di Counselling – Polo di Medicina Il Polo di Medicina, negli ultimi 3 anni, ha effettuato 160 colloqui: 51 ragazzi e 109 ragazze. Il 30% degli studenti che si è rivolto al servizio counselling del Polo di Medicina, era fuori corso. Il Polo di Medicina offre fino a otto colloqui per il primo ciclo di counselling e 5 sedute di counselling di gruppo per la gestione delle situazioni ansiogene. L’attivazione del servizio è stata preceduta da una fase di indagine conoscitiva sui bisogni degli studenti relativamente ai servizi di counselling e tutorato. Il questionario valutava le difficoltà relative allo studio (ritmo, intensità, tipo di laurea scelta) e la presenza di difficoltà legate all’attività universitaria, come ansia o blocco da esame, rapporti con i responsabili ospedalieri e universitari, o problematiche più serie di tipo personale come depressione, attacchi di panico, problemi di famiglia. Il questionario è stato distribuito a tutti gli studenti della facoltà (1400 circa) ed è stato restituito compilato dal 49,5% degli studenti (693). La difficoltà nel ritmo dello studio universitario è notevole per il 25% circa degli studenti di medicina, che sale al 52,5% per gli studenti delle discipline infermieristiche, mentre è del 28% per le altre lauree triennali. La scelta della specializzazione e in generale le scelte professionali che si aprono una volta concluso il ciclo di studi sono considerate un serio problema dal 44% degli studenti di medicina che ha risposto al questionario, meno da quelli delle lauree triennali (25-30%). Per la gestione di queste difficoltà gli interlocutori privilegiati sono i compagni di corso (61,8%), assai meno i docenti o gli studenti più anziani. Un dato interessante è che quasi il 20% dei ragazzi di tutti i corsi di laurea (27% nel Cls di medicina) ha detto di non essersi rivolto a nessuno per un aiuto o un consiglio.  
   
 

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