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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Marzo 2010
 
   
  LA COMMISSIONE EUROPEA INTENDE RIDURRE SIGNIFICATIVAMENTE LA DISPARITÀ RETRIBUTIVA TRA UOMINI E DONNE

 
   
  Bruxelles, 9 marzo 2010 - La Commissione europea prevede di utilizzare una serie di misure volte a ridurre notevolmente la disparità retributiva tra uomini e donne nei prossimi cinque anni. Il divario salariale medio nell´Ue è attualmente del 18%. Per ridurre questo tasso la Commissione intende sensibilizzare i datori di lavoro, incoraggiare iniziative a favore delle pari opportunità e sostenere lo sviluppo di strumenti per misurare il divario salariale tra uomini e donne. Non è neppure da escludere l´adozione di nuovi provvedimenti legislativi. La Commissione intende consultare le parti sociali europee e analizzare l´impatto di varie soluzioni, quali il rafforzamento delle sanzioni, l´introduzione della trasparenza salariale e di obblighi di comunicazione periodica sull´andamento della disparità retributiva. Dai risultati di un sondaggio di Eurobarometro pubblicati oggi emerge che oltre l´80% degli europei è favorevole a un intervento urgente per colmare il divario. " Sono molto preoccupata per il fatto che il divario salariale fra uomini e donne sia diminuito di poco negli ultimi 15 anni e in alcuni paesi sia addirittura in aumento " ha affermato la vice presidente Viviane Reding, Commissario per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza. " In questi tempi di crisi, il divario salariale tra i sessi è un costo che l´Europa non può permettersi e occorre far ricorso a tutti gli strumenti a disposizione per colmarlo. Insieme agli Stati membri, la Commissione cercherà di ridurre significativamente il divario salariale tra uomini e donne nell´Unione europea entro la fine dell´attuale mandato ". Il divario salariale tra uomini e donne – la differenza media nel compenso orario lordo fra uomini e donne nell´intera economia – è attualmente pari al 18% nell´Unione europea, con differenze notevoli fra paesi e settori. Esso riflette le disuguaglianze attualmente esistenti sul mercato del lavoro e che, di fatto, colpiscono soprattutto le donne. Per ridurre il divario occorre intervenire a vari livelli, al fine di affrontarne le molteplici cause. Nella seconda metà del 2010, la Commissione presenterà una nuova strategia dell´Ue in materia di pari opportunità per il periodo 2010-2015. Una delle priorità principali sarà affrontare la disparità retributiva fra uomini e donne e la Commissione farà uso di tutti gli strumenti disponibili, sia legislativi che non, per ridurre tale divario. La Commissione, insieme alle parti sociali europee, analizzerà in dettaglio l´impatto sociale ed economico di alcune soluzioni, come: riferire circa la disparità retributiva fra uomini e donne e assicurare la trasparenza salariale a livello di imprese e di singoli o, collettivamente, mediante l´informazione e la consultazione con i lavoratori; consolidare l´obbligo di garantire classificazioni delle professioni e tabelle salariali neutre da un punto di vista di genere; migliorare le disposizioni relative alle sanzioni in caso di violazione del diritto di parità di retribuzione, per garantire che siano dissuasive e proporzionate (prevedendo, ad esempio, sanzioni più elevate in caso di recidiva). Inoltre la Commissione: sensibilizzerà i dipendenti, i datori di lavoro e l´opinione pubblica sulle cause del divario salariale e le soluzioni potenziali; incoraggerà iniziative a favore delle pari opportunità sul lavoro con marchi, attestati e premi relativi alle pari opportunità. In Francia, per esempio, è stato introdotto nel 2004 il marchio di parità professionale ("Label égalité professionnelle"). Le società possono ottenerlo per un periodo di tre anni se seguono una procedura speciale e dimostrano il loro impegno a favore della parità dei sessi in vari campi fra cui l´organizzazione dell´orario di lavoro, l´evoluzione della carriera e la promozione interna di donne che occupano ruoli chiave; sosterrà lo sviluppo di strumenti volti a coadiuvare i datori di lavoro nell´analisi del divario salariale fra uomini e donne esistente nelle loro imprese. Per esempio la Germania ha sviluppato un software che calcola il divario salariale. Tale strumento può aiutare i datori di lavoro a rendersi conto della situazione e ad adottare misure per affrontare la disparità retributiva fra uomini e donne; migliorare l´offerta e la qualità delle statistiche relative al divario salariale . Affrontare le disuguaglianze di genere nel mercato del lavoro è anche un elemento chiave di Europa 2020, la strategia dell´Unione europea per l´economia e l´occupazione per il prossimo decennio (si veda Ip/10/225 ). Secondo uno studio realizzato durante la presidenza svedese nel 2009, l´eliminazione delle disparità di genere nell´occupazione negli Stati membri potrebbe condurre a un incremento potenziale del Pil compreso fra il 15% e il 45%. Infine, la Commissione sta svolgendo uno studio sulle iniziative a favore delle pari opportunità sul lavoro, i cui risultati saranno presentati il 5 maggio. Dai risultati di un sondaggio di Eurobarometro emerge che gli europei ritengono che, per affrontare le disuguaglianze fra uomini e donne, colmare il divario salariale tra i sessi sia un´assoluta priorità, insieme alla lotta contro la violenza sulle donne. L´82% degli europei crede che sia urgente intervenire per eliminare la disparità retributiva fra uomini e donne. Il 62% degli intervistati ritiene altresì che le disuguaglianze di genere siano diffuse nel proprio paese. Il 66% ha inoltre affermato che la situazione è migliorata nell´ultimo decennio. Grazie alla normativa dell´Unione europea e nazionale sulla parità di retribuzione, i casi di discriminazione diretta – differenze nel compenso fra uomini e donne che svolgono esattamente lo stesso lavoro - sono diminuiti. Ma la disparità retributiva va ben oltre questo: essa riflette le discriminazioni e le disuguaglianze attualmente esistenti sul mercato del lavoro e che, di fatto, colpiscono soprattutto le donne. Per effetto della disparità retributiva fra uomini e donne sul reddito percepito nell´arco della vita attiva, le donne avranno anche pensioni inferiori. Di conseguenza, le donne sono più colpite degli uomini dalla povertà persistente e estrema: il 22% delle donne di oltre 65 anni d’età rischia la povertà, contro il 16% degli uomini. Le attività di sensibilizzazione sono fondamentali per informare i datori di lavoro, i dipendenti e le parti interessate sul perché esiste ancora un divario salariale tra uomini e donne e su come si può ridurre. La Commissione sta pertanto avviando la seconda fase di una campagna d´informazione a livello Ue con azioni decentralizzate in tutti i 27 Stati membri. Un nuovo calcolatore online consentirà ai dipendenti e ai datori di lavoro di visualizzare il divario salariale tra uomini e donne.  
   
 

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