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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Marzo 2010
 
   
  PESCA: LA REGIONE SARDEGNA DA TEMPO AL LAVORO PER IL RILANCIO DEL COMPARTO

 
   
  Cagliari - "Avremmo ricevuto volentieri, come è nel nostro modo di governare, i pescatori che oggi hanno protestato se fosse arrivata da parte loro una richiesta di incontro. Così non è stato, ma in ogni caso stiamo lavorando, e ben da prima rispetto alla manifestazione, a una proposta per il rilancio della pesca in Sardegna". Lo comunica l’assessore regionale dell’Agricoltura, Andrea Prato, in replica a quanto dichiarato da alcuni pescatori di ricci. “Ricorrere improvvisamente, e da subito, a forme di protesta clamorose non è un modo di confronto corretto – spiega l’assessore - anche perché la Regione è al lavoro da tempo per tutto il comparto, informando le associazioni di categoria e discutendoci regolarmente". Sui singoli punti avanzati dai pescatori, l’assessore annuncia che per quanto riguarda il piano di riconversione delle autorizzazioni regionali, oggi vienen portata all’attenzione del Comitato tecnico consultivo per la pesca (convocato già in precedenza e indipendentemente dalla protesta odierna) una proposta operativa che però non potrà contenere provvedimenti assimilabili ad aiuti di Stato vietati dall’Unione europea. “Rispetto a quanto chiede l’opposizione - spiega Prato - questa Giunta non è favorevole a pericolose deroghe alle norme comunitarie, che finirebbero per creare una nuova legge 44 sui mutui agricoli voluta dall´allora assessore Muledda". Sui divieti di pesca nella zona Sic di Carloforte contenuti nel decreto dell’ex assessore dell’Ambiente Morittu, nessuno fino a oggi ne aveva chiesto l’abolizione. Sull’allargamento delle concessioni di pesca, le nuove riguardano altre zone diverse dal Cagliaritano, in aree dove non ne esisteva un numero elevato. Inoltre, rispetto al passato le concessioni valgono 5 anni e non più un solo anno, agevolando di fatto il lavoro degli operatori. Infine, sui controlli da parte delle autorità marittime, l’assessore Prato ribadisce quanto detto già in un incontro pubblico a Stintino lo scorso 5 febbraio: “Non possiamo andare oltre la legge e chiedere alle Capitanerie di non fare più controlli, ma ho chiesto di rivolgere più attenzione a chi effettua la pesca a strascico che danneggia maggiormente l’ambiente marino rispetto a chi preleva ricci dove questi sono numerosi".  
   
 

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