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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 10 Marzo 2010 |
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DDL FARMER MARKET: PER L’AGRICOLTURA, L’AMBIENTE E I CONSUMATORI
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Vendita diretta di frutta e ortaggi di qualità da parte degli imprenditori agricoli del territorio di produzione, con abbattimento dei costi di trasporto delle merci e conseguente diminuzione di traffico e inquinamento. Questi sono, in poche parole, gli elementi salienti che caratterizzano i Farmer market, i mercati agricoli di vendita diretta. "Un passo importante per l´agricoltura, i contadini e i produttori", ha commentato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia dopo l´approvazione del ddl recante "norme per la valorizzazione dei prodotti agricoli provenienti da filiera corta e di qualità", approvato dal Consiglio dei Ministri del primo marzo scorso e che verrà ora trasmesso alla Conferenza unificata per il parere. "Si tratta di una grande modernizzazione per tutto il settore primario e ha anche l´effetto di accorciare notevolmente le distanze tra i produttori e i consumatori” - ha aggiunto Zaia - "accorciare la filiera è indispensabile sia per la diminuzione dell´inquinamento, (anche questo è il chilometro zero), che per abbassare i costi per i consumatori". Il provvedimento impone un passo di qualità diverso e si aggiunge alle norme in materia di sicurezza alimentare, definendo principi importanti in materia di mercati agricoli riservati alla vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli: non solo la modalità di vendita e la trasparenza dei prezzi, ma anche una maggiore verificabilità della qualità dei prodotti: dalla semina, produzione e lavorazione alla vendita. Facciamo un esempio relativo alla qualità del prodotto in vendita nei Farmer market. Se un consumatore, un aquirente, conosce il terreno in cui vengono coltivati i prodotti, perchè fa parte del territorio circostante in cui abita, sarà molto difficile, e sicuramente controproducente per il produttore - venditore, produrre in terreni dalla qualità dubbia. Chilometro zero è l’espressione che sta ad indicare la brevità della distanza dal luogo di produzione al quello di vendita, strettamente collegata e al concetto di filiera corta, che sostanzialmente significa il minor numero possibile di passaggi da chi produce a chi vende i prodotti. Vale a dire uno degli aspetti su cui usualmente il mercato specula di più, con i lavoratori della terra che riescono con difficoltà a far pareggiare i conti tra una buona produzione e il giusto guadagno, a fronte di un prezzo sui banconi di negozi e supermercati che paga il pedaggio di trasporti e numerosi altri passaggi. Ciò riduce il numero degli intermediari commerciali, dovrebbe dunque consentire, col superamento dei costi della distribuzione, un prezzo finale più basso. L´acquirente può accedervi tramite vendita diretta, mercatini, gruppi di acquisto, cooperative di consumo o commercio elettronico. Insomma, anche le attività delle pubbliche amministrazioni locali competenti saranno impegnate nel processo di diffusione capillare di questi mercati agricoli di vendita diretta: per la promozione dello sviluppo locale, una migliore conoscenza delle caratteristiche dei processi di trasformazione, nonché delle tradizioni rurali e produttive e, non per ultimo, per un consumo di prodotti agricoli ottenuti nel rispetto dell´ambiente. Ai consumatori il compito di valutare l´effettivo vantaggio, tra qualità e prezzo, di questa maniera di scegliere il cibo migliore per sè e i propri cari. |
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