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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Marzo 2010
 
   
  AL TEATRO CARCANO IL BALLETTO DI MILANO PRESENTA ROMEO E GIULIETTA

 
   
  Milano, 15 marzo 2010 - La messa in scena di un classico pone sempre l’autore (regista, coreografo, sceneggiatore) di fronte all’arduo dilemma se riproporre il soggetto seguendo fedelmente l’originale o se reinterpretarlo. Nel primo caso egli asseconda l’aspettativa del vasto pubblico, ma rischia l’appiattimento della mera esposizione; nel secondo può azzardare una forma critica, offrendo la sua personale interpretazione con il pericolo di deludere quella tipologia di pubblico interessata a una scontata storia originale ma non ad un’opinione su di essa. Nella creazione degli spettacoli Giorgio Madia ha sempre dato spazio alla fantasia sottraendosi a formule teatrali definite; tuttavia in Romeo e Giulietta ha subito il fascino dell’opera originale, testo e rappresentazione scenica. Ha cercato quindi una terza via. Il linguaggio della danza, come diceva Béjart, non deve esprimere concetti molto complicati, ma solo i più semplici: vita, morte, guerra, amore, tristezza, gioia. Il dramma di Romeo e Giulietta, come nell’immaginario collettivo, è quindi l’archetipo, l’icona, dell’amore perfetto anche se (o proprio perché) in contrasto con la società e con il mondo. Quindi la chiave della sua interpretazione ha richiesto, seppur nella tradizione del testo, la ricomposizione temporale degli eventi: una storia che parte dal culmine del dramma e si snoda con lo scopo di enfatizzare l’icona. I contrasti di vita e morte, amore e guerra, giorno e notte sono evocati dai colori bianco e nero in uno scenario che, secondo la semplicità del teatro elisabettiano, rinuncia a pesanti strutture scenografiche e si avvale di pochi interpreti nei diversi ruoli. L’ouverture-fantasie Romeo e Giulietta, composta da Ciaikovskij nel 1869 e successivamente rielaborata, è il punto di partenza e fulcro musicale del balletto. Tra gli altri brani del repertorio del celeberrimo compositore russo scelti dal coordinatore musicale Michele Rovetta figurano le musiche di scena per La fanciulla della neve di Ostrovskij op. 12, le musiche di scena per Amleto op. 67, brani dalla Terza sinfonia op. 29 e dalla Suite n. 1 per orchestra op. 43.  
   
 

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