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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Marzo 2010
 
   
  AL TEATRO GRASSI, DAL 27 MARZO AL 18 APRILE, IL TESTO DELL’AUTORE FRANCESE JEAN-LUC LAGARCE SECONDO LUCA RONCONI TORNA IN SCENA “GIUSTO LA FINE DEL MONDO” STORIA DI UN’ASSENZA E DI UN ADDIO IMPOSSIBILE

 
   
  Milano, 15 marzo 2010 - E dopo Milano in tournée a Torino, Genova e Firenze. Torna, a un anno esatto dal debutto in prima nazionale (avvenuto il 28 marzo 2009), questa volta al Teatro Grassi di via Rovello, Giusto la fine del mondo di Jean-luc Lagarce, regia di Luca Ronconi, secondo ‘atto’ del Progetto Lagarce, prodotto dal Piccolo Teatro per la scorsa stagione (il primo ‘atto’ era rappresentato da I pretendenti, con la regia di Carmelo Rifici). Dopo il mese di repliche milanesi, dal 27 marzo al 18 aprile, lo spettacolo partirà per una tournée italiana, che toccherà, tra aprile e maggio, Torino, Genova e Firenze. Jean-luc Lagarce, morto di Aids nel 1995 a 38 anni, è l’autore teatrale contemporaneo più rappresentato e al quale sono dedicati ovunque convegni, pubblicazioni, tesi di laurea. I suoi testi sono tradotti in una dozzina di lingue e sono sempre più rappresentati anche all’estero, dal Brasile al Cile e all’Argentina, dalla Spagna alla Germania e alla Lituania. Lagarce ebbe l’idea di Giusto la fine del mondo prima di sapere d’essere sieropositivo. Poi la sua storia personale si incrociò con quella della finzione drammaturgica. Luca Ronconi mette in risalto la bellezza di un testo scritto quasi fosse un pezzo musicale. Lo spettacolo racconta con estrema delicatezza e discrezione la storia di Louis, che va a trovare la sua famiglia dopo una lunga assenza interrotta di tanto in tanto da brevi messaggi scritti su cartoline illustrate. Torna perché sa di morire di lì a poco. E vuole essere lui a raccontare, a “dire” la sua morte, ma partirà senza essere riuscito a farlo. “Giusto la fine del mondo è, prima di ogni altra cosa”, spiega Ronconi, “un testo che pretende l’ascolto. Portata in palcoscenico, la commedia mantiene tutte le sue promesse ma esige di non essere tradita. Il linguaggio di Lagarce chiede di essere rispettato in tutte le sue difficoltà, asperità, ambiguità. Ciò che è commovente, nella commedia, è lo scarto che si crea tra il pensiero profondo che ciascun personaggio alimenta dentro di sé e le difficoltà che incontra nel verbalizzarlo. Si può scegliere di tacere e isolarsi - come Louis, che si rifugia nel silenzio - oppure di alimentare una volontà inarrestabile di comunicare il cui inevitabile esito sarà rimanere impigliati nei passaggi che separano immagine, pensiero ed eloquio”. Giusto la fine del mondo è collegato, anche quest’anno, alla rassegna “Face-à-face, Parole di Francia per scene d’Italia”. Il testo dello spettacolo è pubblicato da Ubulibri nel volume Jean-luc Lagarce. Teatro I, a cura di Franco Quadri, che comprende anche I pretendenti, Ultimi rimorsi prima dell’oblio, Noi, gli eroi.  
   
 

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