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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Marzo 2010
 
   
  IL POPOLO NON HA IL PANE? DIAMOGLI LE BRIOCHE DI FILIPPO TIMI SUL PALCOSCENICO DEL FRANCO PARENTI

 
   
  Milano, 15 marzo 2010 - Il teatro secondo Filippo Timi, una rilettura dell’Amleto dove ogni gesto o parola diventa gioco e voce personale, provocazione intelligente, “helzapoppin” ad alta gradazione di divertimento. Spiazzante, comico, furibondo, folle e colorato. Di fronte alla tragedia hai due possibilità: soccombere o esplodere nel massimo della vitalità. Filippo Timi ha scelto la seconda trasformando la tragedia in commedia. Amleto mette in scena se stesso e la sua follia, esce dal personaggio, ride del potere, degli intrighi, della morte, denuncia le trappole del padre buono, della madre “puttana”, dello zio maiale e di un’Ofelia, bellissima e spiritosa, che saprà farsi innocente e furba, come i veri amori. L’impianto originario è rispettato, ma nella struttura si innescano continue digressioni, giochi teatrali, improvvisazioni. E’ un fiume in piena questo Amleto con riferimenti a Marylin o alla Barbie e al suo sorriso imperturbabile, a Petrolini, a Carmelo Bene, mixando Piaf, Belafonte, Beethoven , Battisti, i valzer di Strass e un “Nothing compares 2 U” da brividi. Tutti pazzi per Filippo Timi: gli intellettuali più snob, i registi più esigenti, il pubblico più popolare.  
   
 

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