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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Marzo 2010
 
   
  IERI A PALAZZO STROZZI SACRATI LA FIRMA DEL PROTOCOLLO REGIONE-UNIVERSITÀ, GIOCO DI SQUADRA CON I 3 ATENEI CON LA FIRMA DI PISA SI COMPLETA IL SISTEMA INTEGRATO DI GOVERNANCE

 
   
   Firenze, 16 marzo 2010 - La Toscana fa squadra per sostenere la ricerca e rilanciare lo sviluppo. Il commento del presidente della Regione suggella l´avvio del nuovo sistema di rapporti Regione-università, diventato oggi realtà grazie alla firma del protocollo da parte di tutti e tre gli atenei. Dopo Firenze e Siena a siglare l´intesa con la Regione è oggi anche l´Università di Pisa. Con il protocollo - sottoscritto formalmente ieri dal presidente della Regione e dai rettori delle Università di Siena Silvano Focardi, di Firenze Alberto Tesi e di Pisa Marco Pasquali - prende avvio un nuovo strumento di governance che vedrà la separazione fra didattica, ricerca e gestione amministrativa, per assicurare un costante equilibrio di bilancio. La Regione concorrerà al controllo dell´andamento finanziario, partecipando alla gestione economica e amministrativa. E´ un risultato che si inquadra pienamente nella prima legge regionale “Disposizioni in materia di ricerca e innovazione” per l´università e la ricerca entrata in vigore nel 2009 e alla quale si è giunti dopo una lunga fase di concertazione, che ha visto il coinvolgimento di tutti i protagonisti del mondo accademico e della società toscana. Come ha fatto notare il presidente nell´esprimere la sua soddisfazione, l´intesa risponde, prima di tutto e soprattutto in questa critica fase della nostra economia, all´esigenza di rilanciare lo sviluppo sociale e produttivo della Toscana. Un rilancio che non può prescindere dal rafforzamento della ricerca e dal suo radicamento sul territorio. Il protocollo, nel pieno rispetto dell´autonomia dell´università, vuole creare le condizioni per un più forte radicamento. Come è stato ricordato nel corso della presentazione, nelle Università toscane è impiegato l´8 ,5% dei ricercatori presenti nelle Università italiane, che riescono nel complesso a far arrivare nella nostra regione l´11,5% dei finanziamenti nazionali per la ricerca. E´ un dato buono, ma che deve essere migliorato se vogliamo essere competitivi su scala europea. Il protocollo di oggi fa fare un ulteriore passo avanti ai rapporti fra Regione e Università, facendo dell´Università una risorsa strategica anche per la nascita di iniziative che garantiscano il trasferimento di conoscenze all´industria e all´intera società toscana. La Regione assume l´innovazione e la ricerca a motore della propria strategia di sviluppo ed è partendo da questo presupposto che si è fatta un punto di impegno nel definire, nel pieno rispetto dell´autonomia dell´Università e senza pretendere di condizionarne in alcun modo gli organi di governo, uno strumento per sostenere finanziariamente e rilanciare gli atenei e l´attività di ricerca in una fa se di grave crisi del sistema. Fra le motivazioni anche la necessità di fare fronte al problema degli immobili di proprietà delle università. A questo proposito si è avuta oggi una prima concretizzazione di quanto affermato nel protcollo, con l´approvazione in giunta dello schema per l´acquisizione da parte della Regione dell´immobile dell´ospedale Le Scotte di Siena. Il protocollo, grazie a una gestione razionale e coordinata delle risorse, punta a garantire l´efficienza e il controllo della spesa, “liberando” così nuove energie da dedicare alla didattica e alla ricerca. Ciò potrà avvenire attraverso un piano di razionalizzazione delle attività, al quale dovrà corrispondere un equilibrio di bilancio, che gli atenei firmatari si impegnano a predisporre. Il nuovo sistema di governance e l´ingresso della Regione all´interno dei rispettivi consigli di amministrazione, saranno attuati dalle Università attraverso la modifica dei propri statuti. A margine della presentazione, l´idea lanciata dal rettore dell´Università di Pisa di abolire l´Irap, una delle tasse che gravano sul costo del lavoro del personale dipendente dalle Università. Una “provocazione” che la Regione ha proposto di girare, per competenza, al governo, visto che in materia di Irap di enti pubblici la Regione non ha nessuna voce in capitolo essendo, sia la tassa che le aliquote, determinate a livello nazionale.  
   
 

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