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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Marzo 2010
 
   
  MILANO, PALAZZO REALE. APRE LA MOSTRA “GOYA E IL MONDO MODERNO” ESPOSTE OLTRE 180 OPERE CHE HANNO SEGNATO L’ARTE DEGLI ULTIMI DUE SECOLI

 
   
  Milano, 17 marzo 2010 - Apre oggi a Palazzo Reale la mostra “Goya e il mondo moderno”, una grande rassegna sull’influenza esercitata dal pittore spagnolo, anticipatore e fonte d’ispirazione dei principali artisti e movimenti degli ultimi due secoli. L’esposizione, che rimarrà aperta fino al 27 giugno, è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune e dalla Sociedad Estatal para la Acción Cultural Exterior di Spagna, in occasione del Semestre spagnolo di Presidenza dell’Unione Europea. Attraverso più di 180 opere, tra dipinti, incisioni e disegni, la rassegna ricostruisce la relazione tra Goya e altri celebri artisti che hanno segnato il percorso dell’arte degli ultimi due secoli: da Delacroix a Klee, da David a Kokoschka, da Victor Hugo a Mirò, da Klinger a Picasso, da Nolde a Bacon, da Kirchner a Pollock, da Guttuso a de Kooning. “Con questa grande mostra dedicata a Goya e alla sua concezione di modernità, abbiamo la possibilità, di più, la necessità, di sentirci fieramente europei e di riconoscere nell’arte la base e l’altezza della nostra irrequieta identità - spiega l’assessore Massimiliano Finazzer Flory -. Infatti, al centro di questo imponente progetto espositivo albergano l’amicizia e la cooperazione fra le istituzioni e gli uomini. Del resto, i ‘numeri’ della mostra sono di per sé decisamente esplicativi: 184 preziose opere, 45 altri celebri artisti oltre a Goya, 62 enti prestatori e 15 Paesi differenti coinvolti nell’iniziativa per raccontare il mondo moderno nella sua evoluzione, estetica, sensibilità, nei suoi valori e contraddizioni lungo due secoli cruciali per la storia del nostro Occidente”. Partendo dall’analisi delle tematiche care al pittore aragonese, l’immagine della nuova società, l’espressione della soggettività, la reazione gestuale, la violenza, la rassegna propone un inedito e stimolante confronto tra Goya e il mondo moderno, di cui il pittore è stato anticipatore e testimone, come uomo e artista. L’esposizione, curata da Valeriano Bozal e Concepción Lomba, due fra i massimi studiosi spagnoli di Goya e di arte contemporanea, sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nasce dalla collaborazione tra Sociedad Estatal para la Acción Cultural Exterior (Seacex), il Ministerio de Asuntos Exteriores y de Cooperación e il Ministerio de Cultura di Spagna, la Fundación Goya en Aragón e Palazzo Reale. Un’iniziativa prodotta e organizzata da Seacex, in collaborazione con la società Mondomostre, Palazzo Reale e l’Ambasciata di Spagna a Roma, che vede coinvolte numerose istituzioni italiane e spagnole, in coincidenza con il semestre spagnolo di Presidenza dell’Unione Europea e a testimonianza degli ottimi rapporti esistenti tra i due Paesi. Goya, “pittore della vita moderna”. L’influenza di Goya sull’arte e la cultura contemporanea è confermata dalla storiografia tradizionale che definisce l’opera dell’artista come un punto di riferimento per i movimenti stilistici che hanno contribuito a definire l’arte del Xix e del Xx secolo: impressionismo, simbolismo, espressionismo, surrealismo. La presenza dell’irrazionalità, l’importanza del corpo, il terrore, la costanza della paura, sono solo alcuni degli aspetti della nuova società su cui quadri, disegni e incisioni di Goya proiettano una luce intensa e riconoscibile. Non sono pochi gli artisti che, direttamente e non, hanno trasformato la pittura di Goya in un punto di riferimento concettuale ed estetico. Il percorso espositivo. Si articola in tre filoni tematici che presentano le opere di Goya accanto a quelle di alcuni fra i più influenti artisti del secolo moderno. In primo luogo viene proposta un’analisi dell’immagine della nuova società, muovendo dal fallimento della struttura politica dell’Antico Regime, per arrivare allo sviluppo industriale e alla nascita di nuovi collettivi sociali in cui l’individuo afferma la propria soggettività. In seconda istanza, la mostra vuole dar conto della reazione dell’individuo al nuovo stile di vita, attraverso la riproduzione di espressioni forti e contrastanti con gli stereotipi comportamentali tradizionali. La rassegna infine presenta una visione della violenza e del terrore come i tratti più negativi della nuova società, che prendono vita sulle tele con colori e rappresentazioni cupe e intense. La mostra è organizzata in cinque sezioni: 1. Il lavoro del tempo. I ritratti, dove ritratti e autoritratti danno conto della rinnovata analisi della soggettività, come portato della società moderna (Goya qui si confronta con David, Delacroix, Soutine); 2. La vita di tutti i giorni, con opere che mostrano le conseguenze e le derivazioni di questa nuova società nella vita di tutti i giorni (qui le opere di Goya dialogano con quelle di Daumier, Grosz, Kirchner, Victor Hugo); 3. Comico e grottesco, che intende illustrare il mondo moderno mostrandone gli aspetti più assurdi, seguendo una delle chiavi di lettura preferite dal grande pittore spagnolo (le incisioni di Goya qui anticipano le opere di Miró, Picasso, Klee); 4. La violenza, in cui le rappresentazioni della guerra e delle sue drammatiche conseguenze intendono esplorare l’aspetto più nero e terribile della trasformazione della società (le crude immagini di Goya qui si accompagnano a Music, Dalì, Guttuso, Picasso); 5. Il grido, chiude il cerchio, restituendo i volti di quella soggettività ammirata nella prima sezione della mostra, ormai deformati dal terrore, ridotti a una lontana parvenza di quel che furono (Pollock, Kiefer, Bacon, Saura qui mostrano di aver raccolto l’eredità del pittore spagnolo). La mostra. La rassegna di Palazzo Reale rappresenta un’operazione imponente, che coinvolge 62 enti prestatori di 15 Paesi diversi, tra privati e musei internazionali. Oltre a quelle di Goya, saranno esposte opere di altri 45 artisti per un totale di 184 pezzi. La mostra offrirà al pubblico una grande varietà di capolavori: l’Autoritratto di Goya dal Museo del Prado e quello di Delacroix dagli Uffizi, lo splendido ritratto di Asensio Julià dal Museo Thyssen Bornemisza, le raffigurazione del Re Carlo Iv e quello della Regina Maria Luisa di Parma dall’Archivio Generale delle Indie di Siviglia, realizzati da Goya grazie al suo incarico di ritrattista di corte in dialogo con la splendida Donna con mantella di Pablo Picasso dal Museu Picasso di Barcellona. Accanto ai ritratti, suggestive rappresentazioni di vita quotidiana come i Goya L’arrotino dal Museo di Belle Arti di Budapest o La lattaia di Bordeaux dal Museo del Prado, ma anche le famosissime incisioni dell’artista spagnolo provenienti dalla Biblioteca Nazionale di Madrid che anticipano le atmosfere grottesche di Circus Trio di Georges Rouault dalla Phillips Collection di Washington, Lampo nero di Paul Klee dalla collezione Surroca di Barcellona e Donna e uccelli nella notte di Joan Miró dalla Fundació Joan Miró. I toni cupi di Goya si potranno ammirare nelle opere Decollazione e Il rogo, accanto ai violenti Madre con bambino morto di Picasso dal Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid e Trionfo della morte di Renato Guttuso dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. La mostra chiude con opere di forte impatto emotivo. Tra di esse Cristo nell’orto degli ulivi di Goya, il gigantesco La grande moltitudine 1963 di Antonio Saura, dipinto di oltre cinque metri dal Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Pittura A di Jackson Pollock dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Tre studi per un ritratto di Peter Bear di Francis Bacon della Collezione Juan Abelló e Uomo rosso con baffi di Willem de Kooning, dal Museo Thyssen Bornemisza.  
   
 

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