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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 17 Marzo 2010 |
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IN UN CARTOON LA STORIA DEL LEONE ALATO DI SAN MARCO SCRITTA DAGLI ALUNNI DI UNA SCUOLA FELTRINA
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Venezia, 17 marzo 2010 - C’è una storia alternativa del Leone Alato di San Marco, simbolo di Venezia e del veneto. L’hanno scritta a più mani gli alunni della classe 5ª della Scuola Primaria “Vittorino da Feltre” di Feltre, affiancati dai loro più giovani “colleghi” di 4ª che hanno invece disegnato il “protagonista” dell’avventura. Con i loro elaborati, i ragazzi hanno vinto concorso regionale “Un leone molto animato”, indetto dalla Regione per il corrente anno scolastico nell’ambito della seconda edizione del progetto didattico “In lingua veneta”. Stamani i giovani vincitori, accompagnati dalle maestre Angelina Barduca, Paola Cadorin, Elena Cassol, Annalisa Cescato, Daniela Cingolani, Alessia Perrone, e dal dirigente scolastico Plinio Zatta, sono stati ricevuti a Palazzo Balbi di Venezia dal vicepresidente della Giunta regionale, che si è congratulato per la fantasia, l’impegno e l’ottimo lavoro. Quest’ultimo è ora nelle mani del Gruppo “Gli Alcuni” di Treviso, che stanno trasformando vicenda e Leone marciano in un cartone animato, che sarà presentato in tutte le province il 25 marzo prossimo, “Festa del popolo veneto”, istituita da una legge regionale in corrispondenza nella data leggendaria dei natali di Venezia, avvenuta nel 421 dopo Cristo. Il concorso “Un leone molto animato” si è rivolto ai ragazzi delle scuole primarie del Veneto, invitati appunto a reinterpretare il Leone di San Marco creando una storia da trasformare in cartoon. La vicenda ideata dai ragazzi della “Vittorino da Feltre” nasce da una sorta di collage sulla base di quattro avventure diverse, create da altrettanti grupp. Ne è venuto fuori un’opera collettiva scritta in italiano e in veneto, che narra in termini decisamente “innovativi” la nascita del simbolo veneziano. Oggi l’hanno anticipata al vicepresidente e siamo in grado di raccontarne alcuni contenuti. Dall’egitto giunge a Venezia un leone; i doganieri veneti avvertono le autorità e queste decidono di rimandarlo a casa. Viene chiamato uno speziale, la cui pozione, anziché addormentare l’animale per poterlo rimettere a bordo della nave, gli fa crescere le ali. Viene allora chiamato un mago… Il resto andatelo a vedere il 25 marzo prossimo. La creatività dimostrata – ha sottolineato il vicepresidente della Giunta – ci fa capire la saldezza delle radici del patrimonio linguistico e culturale del Veneto, attorno al quale si riconoscono l’identità di un popolo e delle sue tradizioni. |
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