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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Marzo 2010
 
   
  RAPPORTO ANCI 2009, MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI

 
   
  Roma, 17 marzo 2010 - Crescono i Comuni che accolgono i minori stranieri non accompagnati. Alla fine del 2008 sono stati 93 i Comuni che hanno preso in carico l´85% dei minori stranieri non accompagnati arrivati in Italia; una cifra in crescita rispetto al 2006, quando il 75% del totale dei minori contattati o presi in carico era distribuito in 39 realtà comunali. E´ quanto emerge dal "Terzo Rapporto Anci sui Minori stranieri non accompagnati", con un´indagine rivolta a tutti i Comuni italiani, a cui hanno risposto 5.784 amministrazioni, il 71,4% del totale. Il rapporto è stato presentato l ´11 marzo scorso nella sede nazionale dell´associazione durante una conferenza stampa alla presenza di Flavio Zanonato, Sindaco di Padova e Vice Presidente dell´Anci con delega all´immigrazione, Giuseppe Maurizio Silveri, Direttore Generale Immigrazione del Ministero del lavoro e politiche sociali e Presidente del Comitato Minori Stranieri e Mario Morcone, Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l´Immigrazione del Ministero dell´Interno. Secondo i dati, sono in aumento sia i comuni che offrono prima accoglienza in strutture di pronto intervento con permanenza breve (da 30 a 51 amministrazioni nel 2008), sia i comuni che gestiscono i servizi nella fase di seconda accoglienza in comunità, case famiglia, ecc. (da 30 a 46, per un totale di 3.841 minori assistiti). Tra il 2006 e il 2008 la presenza dei minori stranieri non accompagnati è rimasta sostanzialmente stabile in Italia, con un lieve calo dell´8,3%: da 7870 nel 2006, si è passati a 7216 nel 2008. Questo nonostante la flessione tra il 2006 e il 2007, legata al fatto che i minori rumeni e bulgari sono nel frattempo divenuti comunitari. A prendere in carico i minori non accompagnati sono principalmente le città con più di 100 mila abitanti (47,5%), ma anche i Comuni medi che ne hanno accolti il 23,2%, e quelli medi e piccoli (13,7%). Il Rapporto evidenzia anche che nel 2008 è diminuito il numero di minori non accompagnati nelle quattro grandi città in cui la presenza è più numerosa (Roma, Milano, Torino e Trieste). Riduzione analoga a Napoli, ed anche nelle città medie quali Modena, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Trento, Cremona e Caltagirone. Il numero dei minori aumenta, invece, a Venezia, Ancona e Bologna, così come in altre città medie quali Ravenna, Pesaro, Macerata e Cividale del Friuli. L´aumento maggiore ha riguardato i minori originari dell´Afganistan che dal 2006 al 2008 sono quasi triplicati (+170%). Consistenti anche gli incrementi di minori che giungono da Paesi africani instabili o in conflitto (Nigeria, Somalia, Eritrea, ecc.) e dunque potenziali richiedenti asilo, ai quali si aggiungono coloro che provengono dall´Egitto. Questo fatto determina un aumento dei minori non accompagnati nelle zone di frontiera o nelle aree di primo arrivo: Veneto, Marche, Friuli Venezia Giulia, Puglia e Sicilia. Queste cinque regioni nel 2008 risultano di fatto interessate dal 50,5% dei minori contattati presi in carico. Dal punto di vista della ripartizione regionale, il Rapporto rileva come nel 2008 più della metà dei minori, pari al 58% del totale, si è concentrata in Sicilia, Emilia-romagna, Lazio e Friuli Venezia Giulia. I minori non accompagnati presi in carico dai Comuni italiani nel 2008 sono perlopiù di minori di genere maschile (89,7%) poco sotto la maggiore età (il 51,9% ha 17 anni), provenienti soprattutto da Afghanistan, Albania, Egitto, Marocco, e Kosovo. I dati raccolti ed analizzati hanno confermato l´esigenza di arrivare ad una standardizzazione degli interventi e di passare, sia a livello nazionale sia in particolare in alcune aree critiche del Paese, da una fase emergenziale ad una più strutturata. A queste esigenze ha dato una prima, importante risposta il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, promuovendo il Programma nazionale di protezione dei minori stranieri non accompagnati, realizzato dall´Anci in stretto coordinamento con il Comitato Minori Stranieri e avviato nei primi mesi del 2008. Grazie al programma, è stato possibile sperimentare un sistema coordinato a livello centrale e diffuso su tutto il territorio nazionale che, sostenendo una rete di Comuni nelle attività di pronta accoglienza, ha favorito una migliore gestione del fenomeno e quindi un´accresciuta tutela dei minori stessi, in un´ottica di condivisione di responsabilità e oneri tra amministrazione centrale e autonomie locali. Lo studio è stato realizzato dall´Anci con i fondi dell´otto per mille della Presidenza del Consiglio dei ministri a diretta gestione statale.  
   
 

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