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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Marzo 2010
 
   
  LA PERCEZIONE DELL´IMPATTO DELLA RICERCA SCIENTIFICA IN PROVINCIA DI TRENTO UNA NUOVA PUBBLICAZIONE A CURA CURATA DALLA PROVINCIA IN COLLABORAZIONE CON L´UNIVERSITÀ

 
   
  Trento, 17 marzo 2010 - Il Servizio Statistica ed il Servizio Università e ricerca scientifica della Provincia autonoma di Trento hanno recentemente realizzato una nuova pubblicazione - disponibile anche on-line - che affronta il tema del rapporto tra scienza e società. Dall’indagine risulta fra le altre cose che un intervistato su cinque (20,2%) ritiene che il sistema formativo e universitario trentino abbia una qualità più elevata di quello del resto d’Italia. Gli sforzi fatti in questi anni nel campo dell´alta formazione e della ricerca vengono in generale giudicati positivamente; ciò è comprovato fra l´altro dalla propensione a contribuire con proprie donazioni a finanziare gli enti di ricerca, che in Trentino risulta più elevata che a livello nazionale. Fra i settori su cui, a parere degli intervistati, la ricerca trentina dovrebbe concentrarsi, è emerso in particolare quello dell’ambiente. L’indagine sulla Percezione rappresenta lo strumento di cui si è dotato il Comitato di Valutazione della Ricerca per includere, tra le dimensioni d’analisi affrontate nel suo primo mandato (2006-2008), quella relativa alla popolazione e ai beneficiari finali delle attività di ricerca. Grazie all’intermediazione del Servizio Università e ricerca scientifica e del Dipartimento Programmazione, Ricerca e Innovazione, l’indagine ha potuto giovarsi delle competenze del Servizio Statistica, a cui è stato demandato il compito di una sua esecuzione, e con quelle specialistiche del gruppo di ricerca facenti capo al professor Bucchi dell’Università di Trento, che presenta una vasta esperienza nel campo sia a livello nazionale ed internazionale, sia nello specifico contesto trentino. A lui e al professor Beltrame si deve anche la cura del rapporto. Il questionario, delineato in prima stesura dal Comitato, si basa su 5 aree volte a esplorare quanto la ricerca e l’innovazione siano considerate caratterizzanti della realtà trentina: la conoscenza delle istituzioni e delle attività di ricerca, la valutazione dei cittadini sul contributo del sistema trentino alla risoluzione o alla gestione di problemi ritenuti importanti dal punto di vista culturale o sociale, le modalità desiderate di partecipazione all’agenda della ricerca, per capire in che modo i cittadini ritengono di potervi dare un contributo. Nell’indagine compare anche un giudizio complessivo sull’intervento provinciale in materia di ricerca ed innovazione. In generale l’indagine è anche pensata per rendere comparabili le informazioni già raccolte in altri contesti e per favorire l’integrazione con nuovi dati. L’indagine, effettuata attraverso la somministrazione di un questionario telefonico, ha interessato un campione di 1.205 soggetti, stratificati per quote proporzionali riferite a comune di residenza, genere e fascia di età. Dall’indagine risulta che un intervistato su cinque (20,2%) è molto d’accordo con l’idea che il sistema formativo e universitario trentino abbia una qualità più elevata di quello del resto d’Italia e il 14% ritiene che in Trentino si dia un’attenzione alla ricerca maggiore che nel resto del Paese. I trentini ritengono, dunque, che l’attenzione data alla ricerca e la qualità del sistema formativo e universitario siano migliori in Trentino che nel resto d’Italia. Ma questi fattori, nella percezione del pubblico, rappresentano l’eccellenza del Trentino in modo meno rilevante rispetto ad aspetti come la qualità della vita o i servizi al cittadino. La stessa indagine segnala, infatti, che circa un trentino su tre è molto d’accordo con l’affermazione secondo la quale la qualità della vita (32,2%) e la qualità dei servizi sanitari (32,4%) sono più elevati in Trentino che nel resto d’Italia. A conferma del fatto che in Trentino si dia importanza alla ricerca scientifica, si deve evidenziare che la propensione dei Trentini a contribuire con proprie donazioni a finanziare gli enti di ricerca risulta elevata e superiore a quanto rilevato a livello nazionale: più di un trentino su due nell’ultimo anno ha contribuito a finanziare la ricerca tramite l’acquisto di prodotti, e più di un trentino su tre ha devoluto il 5% del proprio reddito a un ente di ricerca scientifica o sanitaria. Si tratta di un dato significativo: il dato nazionale maggiormente comparabile, quello dell’Osservatorio Scienza e Società, è infatti del 22,8% sul totale dei rispondenti. La maggioranza dei trentini ritiene che si compiano ricerche significative sia su temi ambientali, sia su tematiche sociali che su aspetti economici legati all’agricoltura e al turismo. In ambito ambientale sono le ricerche sulla salvaguardia del territorio quelle che raggiungono il maggior livello di rilevanza percepita, in ambito sociale le ricerche sulla solidarietà sociale e in ambito economico le ricerche sulla gestione delle acque. In media, le ricerche prodotte dagli enti trentini sono riconosciute dal 60% degli intervistati come significative. Indagando poi i settori su cui, a parere degli intervistati, la ricerca trentina dovrebbe concentrarsi è emerso che gli ambiti che ottengono maggiori indicazioni riguardano i temi legati all’ambiente, quali ad esempio la ricerca su fonti di energia alternative al petrolio e la stessa ricerca in campo ambientale. Considerando anche il tema della tutela del territorio e dello smaltimento dei rifiuti, il peso dei temi ambientali supera quello dei temi legati all’ambito della salute e della ricerca medica. Una simile attenzione per l’ambiente qualifica il pubblico trentino rispetto a quanto normalmente emerge dalle indagini sugli atteggiamenti e la percezione pubblica della scienza, dove si parla da anni di una preminenza dei temi biomedici. L’ultimo aspetto relativo alla percezione dell’impatto della ricerca trentina riguarda l’intervento dell’Amministrazione provinciale a supporto della ricerca scientifica. In ogni ambito di ricerca il giudizio del pubblico è positivo; il primato relativo spetta – a ulteriore conferma di quanto già osservato – al miglioramento della gestione dell’ambiente, mentre chiude la classifica il tema delle implicazioni etiche della ricerca. Il giudizio generale è positivo per la quasi totalità degli intervistati. Si può quindi parlare di una percezione della ricerca scientifica tendenzialmente buona: una ricerca scientifica riconosciuta come positiva, inserita in un sistema che le dedica molta attenzione e con un’Amministrazione provinciale che interviene efficacemente a supporto delle istituzioni di ricerca. Qualche ombra emerge dal fatto che si è rilevata tra i cittadini una scarsa conoscenza degli enti di ricerca trentini e molti sono ricordati con vecchie denominazioni. Ciò sembra prospettare la necessità di un approfondimento delle strategie e dei processi di promozione e comunicazione pubblica dell’attività degli enti di ricerca trentini affinché si eviti il rischio di non valorizzarne appieno le ricadute sul territorio e sui cittadini. La pubblicazione è disponibile sul sito del Servizio Statistica della Provincia all’indirizzo: www.Statistica.provincia.tn.it/    
   
 

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