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Notiziario Marketpress di
Lunedě 22 Marzo 2010 |
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LAVORO FVG: CI BASTANO 900 LAVORATORI EXTRACOMUNITARI
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Udine, 22 marzo 2010 - Con lo sguardo fermamente rivolto alla crisi economica ed occupazionale che sta interessando il Friuli Venezia Giulia, l´assessore al Lavoro, Universitŕ e Ricerca Alessia Rosolen il 18 marzo ha proposto alla Giunta regionale riunita ad Udine di rappresentare al Ministero del lavoro e delle politiche sociali un fabbisogno di lavoratori extracomunitari per l´anno 2010 di 900 unitŕ complessive, "meno di un terzo - rileva l´assessore - rispetto alle 3.000 unitŕ richieste dalla Regione per il 2009". Di queste, 400 quote vengono richieste per lavoratori da adibire ad attivitŕ stagionali nei settori dell´agricoltura e del turismo i quali, a conclusione del periodo di lavoro, sono tenuti al rimpatrio. "Lo scorso anno - ha spiegato l´assessore - erano state assegnate alla Regione, per lo svolgimento di tali mansioni, 700 quote e di queste ne sono state utilizzate solo 450. "Proponiamo dunque di chiederne di meno - ha spiegato l´assessore - in modo da favorire le opportunitŕ lavorative stagionali per i giovani del Friuli Venezia Giulia e per tutti gli altri lavoratori colpiti dalla crisi". Per quanto attiene al fabbisogno di personale domestico e di cura della persona, l´assessore Rosolen ha proposto di chiedere al Ministero 300 unitŕ in tutto, cifra giudicata sufficiente in considerazione degli effetti della dichiarazione di emersione del lavoro irregolare prevista dalla Legge 109/2009 (le dichiarazioni presentate alle Prefetture del Friuli Venezia Giulia sono 2.246 e si stanno ultimando le procedure di regolamentazione amministrativa) e degli interventi messi in campo dall´Amministrazione regionale attraverso il progetto "Professionisti/e in famiglia". Un progetto che prevede, tra l´altro, la qualificazione del lavoro di assistenza familiare attraverso corsi di aggiornamento veloci e la previsione di un albo regionale degli assistenti e di una rete di sportelli dedicati. Infine l´assessore ha suggerito di richiedere 100 quote per lavoratori formati all´estero e altre 100 per la conversione del permesso di soggiorno dei cittadini stranieri giŕ presenti sul territorio. Nel primo caso risulta ci siano giŕ una sessantina i lavoratori i quali, anche a spese della Regione, che ha integrato con 60 mila euro gli impegni economici assunti dallo Stato per 332 mila euro, hanno seguito i corsi di istruzione e formazione nei loro paesi d´origine, ma non hanno potuto esser assunti dai datori di lavoro della regione per assenza di quote. Nel secondo caso, ha rilevato l´assessore, le quote a disposizione vengono utilizzate frequentemente da ricercatori o studenti non comunitari per accedere ad un´occupazione lavorativa e rientrano pertanto nell´ambito dell´immigrazione altamente qualificata. |
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