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Notiziario Marketpress di Martedì 23 Marzo 2010
 
   
  PAZIENTI IN STATO VEGETATIVO: IL PIEMONTE ATTIVA UNA RETE DI ASSISTENZA LA REGIONE HA DECISO DI DEFINIRE UN MODELLO DI PERCORSO CLINICO

 
   
  Torino, 23 Marzo 2010 - Nasce in Piemonte la rete assistenziale per le persone in stato vegetativo e in stato di minima coscienza, con la creazione di posti letto dedicati dove i pazienti possano essere ricoverati e adeguatamente seguiti. Lo ha deciso ieri la Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla tutela della salute e sanità, con l’approvazione di una delibera che parte dalla constatazione di come l’incidenza di queste patologie sia in graduale crescita in tutti i paesi occidentali, di pari passo con i progressi della scienza medica e in particolare con l’evoluzione delle tecniche rianimatorie. Secondo i dati di un censimento effettuato dall’Assessorato presso tutte le aziende sanitarie, nel 2009 in Piemonte si registravano 234 casi complessivi, di cui 147 persone in stato vegetativo e 87 in stato di minima coscienza, con una prevalenza estremamente bassa nella popolazione pediatrica (1%). La causa scatenante più frequente è quella vascolare (44%), seguita da quella traumatica (29%). «Al di là di ogni considerazione di natura etica - si legge nel provvedimento - questo fenomeno pone nuovi interrogativi sulle modalità di gestione di situazioni di disabilità gravissima, le cui caratteristiche sono l’andamento cronico, il profondo impatto psicologico sulla famiglia e la persistenza di problemi assistenziali complessi per tempi molto lunghi. L’aspettativa di vita, infatti, è in progressivo aumento e oggi arriva anche oltre i 10-15 anni dell’evento acuto». Per questo, la Regione ha deciso di definire un modello di percorso clinico, articolato su tre livelli. Il primo riguarda la diagnosi, che si presenta in genere difficile e di raro riscontro. Viene quindi istituito, con compiti di supporto, un Nucleo di valutazione regionale, composto da medici con esperienza nella valutazione e assistenza di pazienti in queste condizioni. Il Nucleo sarà attivato presso il presidio ospedaliero «San Lorenzo» di Carmagnola, che ha acquisito nel tempo competenze specifiche nell’assistenza, la cura e lo studio di questi casi. Per il trattamento della fase di post-acuzie, nella delibera si prevede poi la creazione presso gli ospedali di apposite Unità stati vegetativi, destinati alla presa in carico precoce di persone provenienti da reparti di terapia intensiva con esiti di gravi celebrolesioni acquisite, caratterizzati dal perdurare dello stato vegetativo oltre la quarta settimana dal momento acuto. Il fabbisogno stimato, sulla base dei dati e delle letteratura scientifica, è di 1,1 posti letto ogni 100 mila abitanti.  
   
 

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