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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Marzo 2010
 
   
  LA CASA VINICOLA BRIANZOLA CALDIROLA CONTINUA A CRESCERE: CHIUSO IL 2009 CON UN FATTURATO DI 50 MILIONI DI EURO, L’OBIETTIVO PER IL 2010 È RAGGIUNGERE QUOTA 65 MILIONI

 
   
  La Casa Vinicola brianzola sta vivendo una fase di crescita costante sia sul mercato italiano, grazie alla forte partnership con gd e do, che nel 2009 hanno coperto il 63% del giro d’affari, sia sui mercati esteri, che nel 2009 hanno rappresentato il 25% del fatturato. Con un giro d’affari pari a 50 milioni di euro, di cui 37,5 milioni in Italia e 12,5 sui mercati esteri, Casa Vinicola Caldirola si conferma uno degli attori più dinamici del mercato e difende la leadership in Gdo per il segmento vetro con 85 milioni di bottiglie vendute all’anno. Risultati ancor più positivi alla luce della crisi proprietaria e finanziaria del 2008, dal quale l’azienda è uscita con una grande spinta grazie all’operazione di management buy-out condotta felicemente in porto da Michele Radaelli e Luigi Maggioni, oggi rispettivamente Amministratore Delegato e Direttore Commerciale della società. Per quanto riguarda i canali distributivi, si registrano grandi performance in grande distribuzione, che rappresenta il 49% del fatturato globale, e in distribuzione organizzata, che si attesta sul 14%. Analizzando l’incidenza dei principali vini doc e docg sul fatturato, il primato spetta al Montepulciano d´Abruzzo (38%), di cui Caldirola si conferma primo commerciante in Italia. A seguire il Barbera d’Asti, un altro classico della casa vinicola di Missaglia, con il 22%. Il 2009, al pari dell’anno precedente, mostra che Caldirola non è solo “vini da tavola”: questa tipologia di vino copre infatti solo il 35% della produzione, contro il 60% raggiunto complessivamente da Doc (32%), Igt (26%) e Docg (2%). “Per noi il 2009 è stato un anno fondamentale – spiega l’Amministratore Delegato Michele Radaelli – per porre le basi del nostro sviluppo futuro. Ci siamo impegnati con grande slancio per mostrare al mercato un’azienda come sempre molto attiva, capace di rinsaldare la partnership con i clienti consolidati e di recuperare i rapporti che si erano un po’ allentati. Oggi possiamo dire che abbiamo centrato l’obiettivo. Tanto che per il 2010 puntiamo ad arrivare a quota 65 milioni di euro, da suddividere in 45 milioni in Italia e 20 sui mercati internazionali”. Un traguardo ambizioso, che Caldirola intende tagliare continuando a servire al meglio sia la grande distribuzione, il cui portafoglio clienti si è arricchito nel 2009 con l’importantissima e prestigiosa acquisizione di Coop Italia, sia la distribuzione organizzata. Senza dimenticare il discount, canale che Caldirola torna a guardare con rinnovata attenzione. Naturalmente, una fetta importante del fatturato e degli obiettivi di sviluppo deriva dall’export. Caldirola, in effetti, punta ad “aggredire” i più importanti e potenziali mercati internazionali. L’europa assorbe da sola circa l’85% del giro d’affari derivante dall’export: va detto che da anni l’azienda brianzola è molto forte, grazie a importatori e partner, in mercati quali la Russia, dove lo scorso anno ha sviluppato un fatturato di 3 milioni di euro; la Germania, con 2,2 milioni di euro nel 2009 e la Spagna, con 1,8 milioni di euro. I prodotti più venduti oltre confine sono il Lambrusco Rosato Emilia Frizzante 0.75 lt in Spagna, i Vini da tavola 5 lt nei Paesi dell’Est e gli Spumanti da 0.75 lt in Russia. L’obiettivo export di Caldirola è potenziare ancora la presenza sui mercati europei e crescere concretamente negli Stati Uniti, nei Paesi del Sud America, soprattutto in Brasile, e continuare a presidiare le aree del mondo in cui è già presente - dall’Africa al Sud Est Asiatico fino al’Estremo Oriente – cogliendo tutte le opportunità di sviluppo.  
   
 

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