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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Marzo 2010
 
   
  BANCHE: LA CRISI NON FRENA GLI INVESTIMENTI IN TECNOLOGIA 6,75 MILIARDI DI SPESA ICT NEL 2008, + 4,6%. NEL 2010, IL 43% DEL SETTORE PREVEDE DI MANTENERE COSTANTE E L’11% DIAUMENTARE IL PROPRIO BUDGET PER L’INNOVAZIONE. IERI OGGI A PALAZZO MEZZANOTTE A MILANO IL FORUM ABI LAB. PRESENTATO IL RAPPORTO 2010 SULLO “SCENARIO DELLE TECNOLOGIE IN BANCA”.

 
   
  Roma, 24 marzo 2010 - Gli investimenti in tecnologia delle banche italiane resistono alla crisi. Nel 2008 il settore ha destinato all´innovazione circa 6,75 miliardi di euro, il 4,6% in più rispetto all´anno precedente, e anche nel 2009 le spese tecnologiche allo sportello si confermano in linea o di poco inferiori, con una forte focalizzazione su efficientamento dei processi e contenimento dei costi. Solo nel 2010 la difficile congiuntura economica comincia a farsi sentire anche sul budget per l’innovazione: secondo le previsioni di Abi Lab, infatti, un terzo delle banche prevede di diminuire le spese Ict di oltre il 5% rispetto al 2009 (36%), mentre l’11% si attende un calo più contenuto. E tuttavia, il 43% del settore prevede di mantenere costante il proprio budget ed il restante 11% si aspetta addirittura una crescita degli investimenti. È quanto emerge dalla quinta edizione del Rapporto sullo “Scenario delle tecnologie in banca”, presentata ieri a Milano nel corso dell’appuntamento annuale col Forum Abi Lab. “Nonostante la congiuntura economica ancora complessa – ha detto il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini – tecnologia e innovazione si confermano i pilastri su cui costruire il futuro del settore bancario, con strumenti, servizi e canali sempre più moderni, efficienti e sicuri al servizio di famiglie, imprese e Pubblica Amministrazione”. Ecco, più nel dettaglio, i principali risultati dell’analisi messa a punto dal Consorzio per la Ricerca e l’Innovazione per la Banca dell’Abi, al quale aderiscono banche, società Ict e da marzo anche Poste Italiane. La spesa Ict allo sportello: le priorità delle banche - Nel 2008 i servizi di elaborazione sono stati la prima voce della spesa tecnologica delle banche (31% da società del gruppo, 19% da società esterne al gruppo). Subito dietro gli investimenti in software (15%) e quelli nelle telecomunicazioni (12%). Seguono i costi per l’hardware (9%) e le consulenze professionali (6%). Tra gli investimenti Ict delle banche, i canali di accesso ai servizi e la gestione integrata dei rapporti con i clienti si confermano prioritari, con una rinnovata attenzione a intercanalità, help desk, call center, rinnovamento di sportelli e Atm e investimenti in sicurezza. Trovano spazio anche le iniziative per rendere più efficace il lavoro individuale, attraverso strumenti sempre più evoluti a disposizione delle singole postazioni. Si riducono, invece, le spese per l’integrazione informatica a seguito delle fusioni e aggregazioni avvenute negli scorsi anni, mentre prendono piede i progetti di mobile payment e, anche in un´ottica di razionalizzazione dei costi e di miglioramento dell’efficienza, la revisione dei sistemi It e l’integrazione voce-dati mediante la tecnologia Voip. La tecnologia al servizio delle regole: nel 2010, Psd, Basilea e trasparenza - Anche gli adeguamenti alle norme emanate dal regolatore italiano ed europeo - che negli ultimi due anni sono costate oltre 450 milioni di euro alle banche italiane - si confermano un’importante voce del budget Ict, pur pesando relativamente meno che in passato (-14% rispetto al 2007). In particolare, secondo le previsioni dell´Abi per il 2010, le maggiori voci di spesa per la compliance tecnologica saranno la Direttiva sui Sistemi di Pagamento Psd, appena entrata in vigore in Italia, le ulteriori evoluzioni di Basilea e le attività legate ai requisiti di trasparenza. La grande attenzione del settore bancario alla regolamentazione, oltre che dagli investimenti, è confermata anche dalla programmazione: il 93% delle banche, infatti, considera Psd, trasparenza ed adempimenti in materia di segnalazioni tra i primi 10 progetti Ict per il 2010. Conclusi gli impegni di compliance, ad impegnare il 50% del settore è il rinnovamento dello sportello, con l’obiettivo di semplificare ulteriormente l’operatività ed il dialogo quotidiano con i clienti.  
   
 

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