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Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Marzo 2010
 
   
  ELEZIONI REGIONALI 2010: TUTTA LA COMPLESSA MACCHINA ELETTORALE ORGANIZZATA DALLA REGIONE TOSCANA QUARANTAMILA PERSONE AL LAVORO PER TRE GIORNI LE ELEZIONI COSTERANNO 16 MILIONI: MENO DELLE EUROPEE DEL 2009

 
   
   Firenze, 29 marzo 2010 - I più numerosi sono presidenti, scrutatori e segretari: 23.970 toscani che dal 27 al 29 marzo saranno impegnati nelle 3.969 sezioni elettorali sparse per tutta la Toscana. Ogni sezione è composta da sei persone: un presidente, quattro scrutatori e un segretario. Negli ospedali (38 sezioni) sono sufficienti un presidente e due scrutatori. Ma non saranno naturalmente le sole persone impegnate per tre giorni ai seggi e negli uffici elettorali di ciascun comune. Le elezioni sono una macchina complessa, la cui organizzazione stavolta è tutta nelle mani della Regione. Oltre a presidenti, scrutatori e segretari ci sono i carabinieri, gli agenti di polizia e della Guardia di Finanza e i militari che dal sabato al lunedì dovranno sorvegliare gli edifici dove si vota. Ci sono gli impiegati degli uffici elettorali in Comune e gli agenti di polizia municipale. Probabilmente almeno qualche migliaio. E ci sono i dipendenti della Regione, circa duecento, che tra sabato e lunedì saranno al lavoro: chi nel palazzo di Novoli e chi a Palazzo Strozzi Sacrati. Qualcuno sarà lì pronto a rispondere al telefono per chiarire eventuali dubbi agli uffici elettorali. Altri dovranno verificare il flusso dei dati in arrivo dai Comuni. E poi ci sono gli informatici, i messi, gli addetti al ricevimento a Palazzo Strozzi Sacrati e i giornalisti e i redattori web dell´agenzia di informazione “Toscana notizie”. Anche le Prefetture, che in queste settimane hanno fornito la loro collaborazione alla Regione, saranno al lavoro. In tutto, probabilmente, da sabato a lunedì saranno al lavoro 40 mila persone in tutta la Toscana. Per fax, dai Comuni alla Regione - I risultati parziali e definitivi arriveranno dai Comuni per fax, che poi saranno letti da un software e inseriti automaticamente nel sistema. Ogni Comune invierà almeno due fax: uno con i voti del presidente e l´altro con quello dei partiti. I Comuni più grandi probabilmente anche più di due, con i risultati prima parziali e poi definitivi. Se la macchina non riuscisse a leggerli in automatico, saranno inseriti manualmente. Nell´uno come nell´altro caso l´operazione dovrà essere convalidata da un esperto. A Novoli sono state allestite per lo scopo 19 postazioni. Anche l´Ufficio relazioni con il pubblico di Novoli sarà aperto. Ai cittadini per qualsiasi dubbio o richiesta è comunque consigliato di rivolgersi all´ufficio elettorale del Comune di residenza. La spesa: meno di 16 milioni - Le elezioni hanno naturalmente anche un costo. Per i rimborsi di presidenti di seggio, segretari e scrutatori (23.970 euro) saranno spesi poco meno di 3 milioni: spettano 150 euro a ciascun presidente e 120 agli altri membri di sezione. La Regione ha stanziato 8 milioni e 200 mila euro per pagare gli straordinari dei dipendenti dei Comuni: una cifra inferiore a quella spesa dallo Stato per le elezioni europee dello scorso anno, anche perché la legge elettorale toscana prevede un numero minore di ore obbligatorie in cui gli uffici elettorali devono stare aperti nelle settimane che precedono il voto. Comunque potrebbero non servire tutti. Altri 4 milioni e 100 mila euro saranno utilizzati dai Comuni per eventuali assunzioni a tempo determinato, per gli straordinari del personale scolastico che dovrà sorvegliare le scuole dove si vota e per il personale delle prefetture, per il rimborso delle spese telefoniche, per la cancelleria spicciola necessaria alle operazioni di seggio e per l´allestimento delle sezioni elettorali e dei tabelloni che ospitano la propaganda elettorale. Trecentomila euro sono serviti per stampare le schede, altri 300 mila euro per la pubblicità istituzionale sui giornali, radio e tv. Ci sono anche 90 mila per la stampa di altro materiale cartaceo e 200 mila a disposizione per i rimborsi ai toscani all´estero che torneranno in Italia a votare. In tutto fanno poco meno di 16 milioni.  
   
 

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