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Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Marzo 2010
 
   
  LA MOSTRA DEI "BASALDELLA" A VILLA MANIN

 
   
  Villa Manin (Ud), 29 marzo 2010 - È un grande omaggio quello che la Regione fa con la mostra allestita dal 26 marzo al 29 agosto a Villa Manin di Passariano a tre artisti friulani che con la loro opera hanno caratterizzato il Novecento artistico regionale e nazionale. Sono i tre fratelli Basaldella - Dino (1909-1977), Mirko (1919-1969) ed Afro (1912-1976) - proposti tutti insieme in una grande retrospettiva a oltre vent´anni di distanza da quella che dedicò loro la Galleria d´Arte Moderna di Udine. La mostra "I Basaldella. Dino, Mirko, Afro", fortemente voluta dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dall´Azienda speciale Villa Manin, è curata da Giuseppe Appella, Fabrizio D´amico, Marco Goldin e organizzata da Linea d´ombra. In questi ultimi anni si sono viste diverse mostre, anche importanti, in Italia e nel mondo, dedicate ai tre artisti, figli di Leo Basaldella, pittore decoratore udinese, morto durante la Prima Guerra mondiale nel 1918: molte su Afro, meno numerose ma altrettanto importanti su Dino e su Mirko. La pubblicazione del catalogo generale dell´opera di Afro ha fatto emergere opere prima sconosciute e gli studi hanno offerto motivi di grande interesse, a rendere ancora più affascinante e magmatico il già complesso "mondo dei Basaldella". Il percorso espositivo ripercorre l´intera vicenda artistica dei tre fratelli, dagli esordi comuni a Udine nell´ambito della "Scuola friulana d´avanguardia", agli anni spesi a Monza e a Milano, a quelli romani, dove Afro e Mirko si stabiliranno, pur con frequenti, rinnovati e operosi soggiorni nella terra natale; fino, per ciascuno dei tre, agli anni della maturità e a quelli tardi. L´allestimento delle opere, che segue un criterio cronologico, è teso a evidenziare i rapporti che i tre artisti hanno continuato a stringere, pur nelle emergenti specificità linguistiche. Si può dire che i tre fratelli ebbero inizi artistici comuni, stimolati dall´attività dello zio artigiano orafo: da lui e dalla sua attività appresero la capacità di operare le tecniche su diversi materiali."Dino, Mirko e Afro, pur senza entrare nel filone del ritorno al classico individuano quel sentiero - sempre seguito - della tradizione che unisce e salda l´arte contemporanea all´antico", sostiene nel catalogo Giuseppe Appella. Un percorso - che pur nelle diversità sia linguistiche che tecniche - li ha accomunati con esiti differenti, ma con la medesima tensione artistica. Fra le opere esposte, troviamo - provenienti dall´Archivio Afro di Roma - anche alcuni preziosi inediti di Afro, appartenenti agli anni Trenta e un inedito "Ritratto di Capogrossi" modellato in terracotta da Mirko nel 1939, proprietà della Fondazione Archivio Capogrossi di Roma. La mostra è accompagnata da un ricco catalogo coordinato da Marco Goldin assieme a Giuseppe Appella e Fabrizio D´amico, con saggi dei curatori e ampie rivisitazioni bio-bibliografiche a cura di Lara Conte, Bruna Fontana e Gianni Schiavon. "La sfida che la Regione aveva lanciato per fare di Villa Manin il centro della cultura del Friuli Venezia Giulia è stata vinta anche con importanti riflessi internazionali. Ora bisogna continuare sulla strada intrapresa con iniziative di qualità come questa nella consapevolezza che la cultura è un elemento centrale della politica della Regione pur in momenti difficili come questi: perché la cultura è un valore in sé, perché è un importante momento di crescita economica, perché è uno dei volani cui ci si affida per lo sviluppo del turismo regionale". Così si è espresso il presidente della Regione, Renzo Tondo, all´inaugurazione della mostra dei Fratelli Basaldella a Villa Manin, alla quale sono intervenuti anche numerosi esponenti del Consiglio regionale. Tondo ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dall´Azienda speciale di Villa Manin e per i risultati conseguiti con l´attività del 2009; e ha manifestato viva soddisfazione per "una mostra come questa che valorizza l´opera di tre grandi friulani: Dino, Mirko e Afro Basaldella". "Davanti alle tensioni sociali e alla diminuzione di risorse e pur essendo impegnata in riforme e in grandi opere, la Regione non poteva e non voleva tralasciare la cultura - ha affermato il presidente -. Ma proprio perché le risorse sono limitate dobbiamo tutti impegnarci a spenderle al meglio, ricercando l´equilibrio fra spesa e fruizione. E poiché la qualità deve restare il metro di giudizio, pur di garantirla per qualche manifestazione si può pensare alla biennalità". Da parte sua l´assessore Molinaro ha posto l´accento su Villa Manin e sulle prospettive future, sottolineando come la mostra dei Basaldella "vede tre grandi artisti tornare a casa. Le loro opere non parlano solo di un percorso artistico, ma di un pezzo di storia artistica italiana. Il prezioso catalogo edito per l´occasione è un veicolo per raccordare l´iniziativa con la sua fruizione e per approfondire l´evento espositivo e culturale". Sui risultati sin qui conseguiti da Villa Manin e sui programmi futuri (già domenica sarà inaugurata un´altra mostra: quella di Trento Longaretti) si è poi soffermato il commissario straordinario dell´Azienda speciale, Enzo Cainero, che ha anche ringraziato gli enti e i privati che sostengono le iniziative. Infine, sui contenuti della mostra si sono soffermati i curatori: Giuseppe Appella, Fabrizio D´amico, Marco Goldin.  
   
 

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