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Notiziario Marketpress di Mercoledì 31 Marzo 2010
 
   
  I DISTURBI DELL’APPARATO URINARIO DEVASTANO LA QUALITÀ DELLA VITA E L’INTESA DI COPPIA GENERANDO ANSIA, DEPRESSIONE, ISOLAMENTO FINO ALLA RINUNCIA DELLA VITA SOCIALE E SESSUALE.

 
   
  Milano, 31 marzo 2010 - Impotenza ,incontinenza urinaria e disfunzioni sessuali sono le conseguenze indesiderate per 3 milioni di maschi italiani over 50 anni sottoposti all’asportazione radicale della prostata - prostatectomia - per tumore prostatico (nel nostro Paese la neoplasia è in continua aumento con 43 mila nuovi casi l’anno) . Il sesso femminile riporta invece effetti indesiderati a seguito di gravidanze , parti menopausa che si traducono in prolassi uro-genitali e fughe involontarie di urine per 5 milioni di italiane dai 50 anni in su . Questi disturbi devastano la qualità della vita e l’intesa di coppia generando ansia, depressione, isolamento fino alla rinuncia della vita sociale e sessuale. Gli ultimi progressi terapeutici per l’uomo puntano su una nuova metodica ideata negli States dove e’ già in uso come primo approccio per la ripresa della potenza sessuale e per la continenza su tecniche chirurgiche mininvasive d’avanguardia. Le soluzioni per la donna si basano sulla nuova chirurgia di lifting uro-genitale. “L’asportazione chirugica completa, radicale della prostata”, dice il professor Alessandro Tizzani, direttore della Clinica Urologica I all’Università di Torino - Azienda Ospedaliera San Giovanni Battista, Molinette, Torino, e responsabile del Progetto Prostata Torino, “ è e rimane l’unico intervento chirurgico in grado di curare e guarire il tumore alla prostata nonostante i progressi delle tecniche attuali -laparoscopiche e robotiche e la nerve sparing (anche se “risparmia” i nervi dell’erezione non garantisce il recupero erettile) causa impotenza in oltre il 70% dei pazienti operati. Responsabili i nervi dell’erezione, “i fili elettrici” deputati alla trasmissione della corrente che “accende” l’interruttore dell’erezione che decorrendo vicino alla prostata possono subire danni durante l’intervento e il paziente non è più in grado di avere un’erezione sufficiente per un rapporto sessuale. Ora una semplice metodica approvata dall’Fda che si chiama Erecaid system basata su un dispositivo costituito da un cilindro di plastica, una pompa e un anello di silicone, secondo i risultati di un studio della Cleveland Clinic Fondations - Usa su 109 pazienti per due anni , ha dimostrato che il suo uso quotidiano consente nel 80-90% dei casi la ripresa della funzione erettile . Dopo aver inserito il pene nel cilindro la pompa elimina l’aria all’ interno del cilindro creando il “vuoto” (pressione negativa ) che stimola l’ afflusso sanguigno al pene determinando un’ erezione che cessa con il rientro dell’aria nel cilindro. Per avere un rapporto sessuale l’erezione è garantita da un anello di silicone (comprimendo impedisce il deflusso sanguigno ) che posto alla base del cilindro viene spinto dalla pressione - vuoto alla base del pene mantenendolo in erezione per tutta la durata del rapporto, dopo l’anello viene rimosso. Ripetuto tutti giorni è un’efficace riabilitazione e ginnastica dell’erezione . In Inghilterra dispositivi simili sono dispensati gratuitamente dal sistema sanitario”.“Per valutare ulteriormente l’efficacia della metodica”, aggiunge il dottor Paolo Gontero ricercatore urologia di Torino ,dirigente medico Urologia I, Ospedale Molinette, Torino, “è in corso presso la Clinica Urologica I dell’ università di Torino in collaborazione con la Clinica Urologica di Madrid un altro studio clinico su 40 pazienti operati con la nerve sparing suddivisi in 3 gruppi, trattati rispettivamente con iniezioni d prostaglandina nel pene 3 volte alla settimana , farmaci stimolatori dell’erezione tutti i giorni e ginnastica con erectaid giornaliera, l´esperienza preliminare suggerisce che erectaid permetta i migliori risultati in termini di erezione e mantenimento delle dimensioni del pene. Un altro spiacevole effetto collaterale della prostatectomia , è infatti la riduzione delle dimensioni del pene. In uno nostro studio pubblicato sul Journal of Urology nel 2007 abbiamo dimostrato per la prima volta come già a 15 giorni dall’intervento il pene si accorciava di 1 cm e mezzo fino superare i 2 cm a dopo un anno”. “Se la cura dell’impotenza inizia già dopo qualche settimana dall’intervento”, dice il professor Antonio Cisternino , Direttore Unità Complessa di Urologia Ospedale Irccs Casa del Sollievo Sofferenza San Giovanni Rotondo -Foggia, “l’incontinenza urinaria post prostatectomia spesso trascurata e subita con rassegnazione che affligge circa 2 milioni di uomini, si cura efficacemente e definitivamente in oltre il 90 % dei casi con avanzate e collaudate tecniche chirurgiche mininvasive made in Usa e garantite dall’Fda . Per i casi più gravi l’hight tech entra in sala operatoria con lo sfintere artificiale Ams 800 indicato quando per danni o lesioni allo sfintere urinario, l’uretra non si chiude più e causa continue perdite di urina . Il dispositivo prevede l’impianto in anestesia spinale e in day surgery di una cuffia intorno all’uretra collegata ad un palloncino e una pompetta posta all’interno dello scroto e quindi non visibile esternamente che il paziente preme quando avverte lo stimolo a urinare , ripristinando la normale la continenza . Il trattamento, risultato della più avanzata tecnologia, - più di 100.000 impianti nel mondo in 25 anni di continue innovazioni e modifiche ha dimostrato secondo numerosi studi con follow-up fino a 131 mesi sicurezza ed efficacia con un miglioramento della continenza superiore al 90%. Lo sfintere artificiale richiede molta esperienza e abilità per cui si effettua in centri altamente specializzati. Per le forme di incontinenza lievi moderate si ricorre ad Advance , che si avvale di una sling - una retina di polipropilene (particolare materiale biocompatibile) posizionata sotto l’uretra risolve il problema. Impiegata con successo negli States e in Europa su circa 20 mila pazienti è disponibile in 20 centri ospedalieri italiani. L’incontinenza urinaria da sforzo (Ius) che si verifica a seguito prostatectomia con un piccolo sforzo come il tossire è causata dall’indebolimento dello sfintere dell’uretra - muscolo a forma di anello che funziona da “rubinetto” rilasciandosi per la minzione e contraendosi per trattenere le urine. Le soluzioni per la donna . Prolasso genitale - l’abbassamento dalla sede naturale e talvolta fuori dall´introito vaginale di una o più strutture pelviche - utero , vescica e retto - riguarda 3 donne su 10 dopo i 50 ani e l’ incontinenza urinaria da sforzo - emissione involontaria di urina a seguito di uno sforzo - dirette conseguenza di gravidanze e parti e menopausa colpiscono complessivamente in Italia oltre 5 milioni di donne. Il prolasso si può ora curare ora con nuove metodiche chirurgiche mininvasive di lifting urogenitale che si chiamano Apogee e Perigee basate sull’uso di retine – mesh in polipropilene che inserite attraverso la vagina sostituiscono il supporto originario del pavimento pelvico danneggiato (l’insieme di muscoli e legamenti che sostiene gli organi genitali) con un’efficacia dell’ 85/ 90% e un basso rischio di recidive - 4%. Rispetto agli interventi invasivi del passato non si asporta più l’ utero (isterectomia ) che causa una menopausa immediata con aumento di peso, problemi urinari, emicrania , e problemi psicologici legati all’ organo della maternità e dell’’ identità femminile. Le tecniche chirurgiche tradizionali associate all´isterectomia prevedono la ricostruzione del pavimento pelvico con le sue strutture fasciali preesistenti indebolite e causano recidive nel 20 – 30% dei casi (1 donna su 4 subisce un altro intervento).Le due tecniche impiegate con successo negli States e in Europa e altri Paesi su circa 30 mila pazienti , in Italia hanno già all’attivo oltre 5 mila interventi. Cure sempre più specifiche ed efficaci anche per l’incontinenza urinaria femminile arrivano da nuove tecniche di chirurgia mininvasiva di sostegno uretrale - Monarc e Miniarc- prevedono come avviene anche per il prolasso - l´applicazione di sling - retine in polipropilene che poste sotto all´uretra risolvono definitivamente il disturbo nell´90%. Dei casi (8mila interventi in Italia e oltre 500 mila nel mondo) senza l’invasività dei ´vecchi´ interventi (come la colposospensione ) che richiedevano un taglio sull´addome, anestesia generale, ricovero e lunghe convalescenze. I nuovi trattamenti per prolasso e continenza si possono effettuare in day hospital in anestesia loco regionale con una rapida ripresa delle normali attività”. Se fino a qualche anno fa, parlare di viaggi per curare una malattia faceva pensare subito a spostamenti dal sud verso grandi centri del nord Italia, oggi, avviene anche il contrario, grazie alla presenza di reparti di eccellenza che si trovano in tanti ospedali del Mezzogiorno. Tra questi la Struttura Complessa di Urologia dell’Ospedale Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico casa Sollievo della Sofferenza, a San Giovanni Rotondo - Foggia, diretta dal professor Antonio Cisternino, con oltre 4 500 mila interventi di urologia e 20 mila visite l’anno, 50 posti letto è riconosciuta sul territorio nazionale come centro di eccellenza per la diagnosi e il trattamento dei tumori dell´apparato urinario e genitale e dell’incontinenza urinaria. Un motivo di orgoglio regionale e nazionale, visto che raccoglie un bacino di utenza che conta, oltre alla Puglia, Abruzzo, Molise, Campania, Lazio, Basilicata, Calabria,sicilia e perfino alcune province del Nord .Tutte le tecniche presentate , in uso in vari centri ospedalieri del nostro Paese , sono a totale carico del Sistema Sanitario Nazionale e cioè gratis per il paziente.  
   
 

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