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Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Aprile 2010
 
   
  UE, TRATTATO DI LISBONA: LA FINE DELLA "COMITATOLOGIA"

 
   
  Bruxelles, 8 aprile 2010 - Dietro un termine impenetrabile e arcano si nascondevano i segreti della legislazione europea fino all´entrata in vigore del Trattato di Lisbona. La "comitatologia" è la procedura che determina i dettagli tecnici necessari all´applicazione di una legge europea. Nell´era di Lisbona, gli "atti delegati" ovvieranno alla stessa funzione, ma con una differenza importante: il controllo democratico del Parlamento. Che cos´è la comitatologia? E´ pratica corrente, anche a livello nazionale, che il legislatore deleghi una parte dei suoi poteri all´esecutivo. Che cosa significa? Normalmente le leggi approvate dal Parlamento e dal Consiglio costituiscono un quadro di riferimento, con obiettivi, scadenze e termini precisi per l´attuazione delle nuove disposizioni. Ma spesso i dettagli non essenziali restano da definire: annessi, liste di prodotti, specifiche tecniche eccetera. A livello europeo le delucidazioni finali sono state delegate alla Commissione, assistita da esperti tecnici nazionali provenienti dai Ministeri competenti. Questo ha significato, per quasi 50 anni, l´esclusione del Parlamento dalla procedura di comitatologia. Il metodo della comitatologia è stato criticato da più parti per la mancanza di trasparenza e il suo carattere puramente tecnocratico. L´accusa principale: la procedura tratta in modo puramente tecnico questioni eminentemente politiche. E´ per questo che il Trattato di Lisbona ne rivede essenzialmente il funzionamento. I nuovi "atti delegati" Il nuovo sistema, che tuttavia deve ancora entrare in funzione, perché necessita - ironia della sorte - di alcune specificazioni tecniche per essere effettivamente applicato - pone i cosiddetti "atti delegati" sotto lo scrutinio del Parlamento. Atti "delegati" perché il Parlamento e il Consiglio esplicitamente "delegano" il loro potere legislativo alla Commissione: "E´ un cambiamento epocale" - ci spiega József Szájer, popolare ungherese, responsabile del rapporto che definisce il metodo di attuazione del nuovo sistema a nome del Parlamento - "Il Trattato introduce un nuovo quadro legale, che comprende atti legislativi e deleghe. Stabilisce così una gerarchia chiara nell´ordinamento giuridico dell´Unione, rafforzandone il carattere democratico". "La portata della novità è storica" - continua il deputato ungherese - "perché sancisce la maturità del Parlamento e la sua parità con il Consiglio". Il rapporto di Szájer mira a precisare come la Commissione può ottenere una delega, quanto deve durare e come il Parlamento deve controllarla. Il testo, che ha già ottenuto il via libera della commissione Affari legali, verrà votato dalla plenaria durante la seduta di aprile.  
   
 

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