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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Aprile 2010
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO, GIUDIZIO CRITICO SULLE SOLUZIONI PER GRECIA E ZONA EURO

 
   
  Bruxelles, 12 aprile 2010 - Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, è stato accolto da un´Aula piuttosto dura rispetto alle soluzioni trovate dai Governi europei per risolvere la crisi greca e assicurare la stabilità finanziaria della zona euro. Approccio più ambizioso e politica economica comune sono le domande condivise dalla maggioranza dei gruppi politici. Il compromesso sulla Grecia - Van Rompuy ha presentato oggi 7 aprile al Parlamento gli esiti del primo Consiglio europeo da lui presieduto, il 25 e 26 marzo a Bruxelles. Al centro del dibattito, il meccanismo di un eventuale finanziamento di aiuto alla Grecia, che - secondo quanto stabilito dai Capi di Stato e di Governo il 25 marzo - dovrebbe provenire in parte da prestiti bilaterali dei Paesi membri dell´Ue e in parte dal Fondo Monetario Internazionale. Ma anche la necessità di una visione economica e di riforme di lungo termine, non solo per la Grecia ma per tutta la zona euro. "Siamo partiti da grandi divergenze", ha esordito Van Rompuy, "ma l´accordo finale prova la capacità dell´Ue di costruire compromessi validi". Bisogno di rafforzare la governante - Il primo presidente del Consiglio europeo ha rassicurato l´Aula che la partecipazione dell´Fmi ad un eventuale finanziamento del deficit greco non compromette la capacità decisionale dell´Ue, "perché in fondo l´Fmi è finanziato dai Paesi Ue". E ha spiegato che il Consiglio europeo ha stabilito una "task-force" per studiare le soluzioni a possibili crisi in futuro. "Ma dietro ai problemi budgetari ci sono sempre problemi economici", ha ammesso l´ex premier belga, riconoscendo che "i meccanismi di governance e sorveglianza devono essere rafforzati". Dura reazione dei gruppi politici - L´accoglienza dei deputati al neo-presidente non è stata delle più calorose. "Il rafforzamento delle strutture di governance è una mera promessa. Quello che la gente vuole sono i risultati", ha attaccato la vice-presidente del Gruppo popolare Corien Wortmann-kool. "La solidarietà" - ha continuato - "è una via a due direzioni, e ora la Grecia deve mettere in atto misure di risparmio". "Deludente" ha definito il vertice Hannes Swoboda, a nome del Gruppo dei Socialisti e Democratici. "Lasciare intervenire il Fondo Monetario europeo significa rinunciare a una politica economica comune a favore di un approccio tecnocratico". Il deputato austriaco ha poi paragonato la "task force" stabilita dal Consiglio all´ "equipaggio del Titanic che, mentre la nave finisce sull´iceberg, prepara il menu per la settimana dopo". "Rischio di danneggiare la Grecia" - "Seri dubbi" da parte del gruppo Liberale e Democratico, sul meccanismo di finanziamento alla Grecia, perché basato su prestiti bilaterali e non una soluzione europea. "I mercati stanno reagendo in un modo che potrebbe danneggiare la Grecia invece di aiutarla", ha affermato il leader liberale Guy Verhofstadt. "L´unica cosa buona di questo Consiglio è che ha messo fine alla vergognosa battaglia fra Berlino e Parigi sulla Grecia" - ha esordito la capo-gruppo Verde Rebecca Harms, sostenendo che Atene è stata sottoposta a una "pessima valutazione, prima ancora che si decidesse di aiutarla, sia finanziariamente che politicamente." Per il britannico Timothy Kirkhope, intervenuto per il Gruppo dei Conservatori e Riformisti, la ricerca di una soluzione europea "non dev´essere il pretesto per estendere i poteri dell´Ue". Parole dure anche dal leader della Sinistra Unita Lothar Bisky, per cui le misure approvate "non sono una soluzione europea. Lasciamo ai mercati finanziari e alle banche il potere di dire agli Stati come spendere i soldi dei cittadini". Senza mezzi termini l´euroscettico Nigel Farage, Efd: "Tutti i piani centralizzati dell´Ue hanno fallito. Lo stesso accadrà con questo nuovo Governo economico".  
   
 

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