Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Novembre 2006
 
   
  STA ARRIVANDO IL SETTIMO SPLENDORE PALAZZO DELLA RAGIONE, VERONA 25 MARZO - 29 LUGLIO 2007

 
   
  Verona, 9 novembre 2006 - Centottanta capolavori, suddivisi in 6 sezioni, saranno esposti a Verona a partire dal 25 marzo del prossimo anno. Le opere sono di Botticelli e del Pontormo, di Giorgione e del Lotto, di Tiziano e del Tintoretto, di Parmigianino e del Carracci, di Caravaggio e del Guercino, di El Greco e del Fetti, di Canova e di Piranesi, di Böcklin e di de Chirico, di Modigliani e Carrà, di Paolini e Pistoletto, di De Dominicis e Barni, e di molti altri ancora, Michelangelo compreso, presente in mostra con uno studio di testa per la Cappella Sistina in San Pietro, che contrassegna la malinconia profonda di un artista che nell’oscurità della materia trova il segreto miracolo della forma. Titolo: Il Settimo Splendore. Sottotitolo: la modernità della malinconia. Sede: il restaurato Palazzo della Ragione, riportato all’antica bellezza grazie all’intervento di recupero realizzato da Tobia Scarpa, un architetto di fama e un cognome di casa a Verona, attraverso l’opera di suo padre Carlo che a suo tempo ripristinò la vibrante bellezza di Castelvecchio. Ma la mostra non si segnala come l’evento più importante ed impegnativo del 2007 solo per il fatto di presentare al pubblico i 180 lavori che rimarranno esposti per 4 mesi, sino alla fine di luglio. Si tratta infatti del risultato di un lavoro di 4 anni condotto dal direttore di Palazzo Forti, Giorgio Cortenova, che dell’esposizione è l’ideatore e il curatore, attraverso lunghe ed accurate ricerche attorno ai temi che contrassegnano la modernità: primo fra tutti, appunto, quell’intreccio di amore ideale, di malinconia e di meditativa riflessione che caratterizza il cielo dantesco, il settimo cielo o, meglio ancora, “il settimo splendore” del paradiso dell’Alighieri. L’articolato impianto storico e teorico costituisce il piatto forte a livello dialettico della straordinaria rassegna veronese, cui hanno aderito i maggiori musei italiani ed europei, da Budapest a Dresda, da Roma a Milano, da Parigi a Zurigo, da Firenze a Londra, con prestiti perfino stupefacenti in questi tempi così avari di collaborazione culturale. La mostra ravvisa nei temi della riflessione malinconica i principi stessi della sensibilità moderna; e per certi versi polemicamente ne rivendica le origini italiane e mediterranee, sviluppatesi a partire dall’entourage fiorentino promosso da Lorenzo de’ Medici, dal “pellegrinaggio” di un Lorenzo Lotto, dall’appartata sensibilità psicologica di un Savoldo, dalla consapevolezza della “vanitas” che alimenta alcune delle più alte espressioni dell’arte seicentesca. Fino ai giorni nostri: attraverso una continuità che si propone nelle diverse sfaccettature della storia e della cultura, che riannoda i fili di un percorso ora incline alla bellezza come ideale di una suprema e sacra armonia, ora rivolto ai brividi e agli allarmi della psiche contemporanea. A testimonianza della ricerca e delle tesi che ne hanno supportato l’impegno sarà dato alle stampe un esauriente catalogo che, oltre alle riproduzioni di tutte le opere in mostra e al saggio del curatore, conterrà puntuali ed approfonditi contributi critici dei più importanti studiosi in materia. .  
   
 

<<BACK