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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Aprile 2010
 
   
  ALL’ ELFO PUCCINI CLAUDIO SANTAMARIA IN LA NOTTE POCO PRIMA DELLA FORESTA DI BERNARD- MARIE KOLTÈS

 
   
  Milano, 12 aprile 2010 - Claudio Santamaria, attore trentacinquenne, è un volto tra i più noti e richiesti del cinema e della televisione italiani; una carriera in ascesa, dai film che l’hanno “lanciato” come Almost blues e L’ultimo bacio, ai recenti Aspettando il sole di Ago Panini e Il caso dell´infedele Klara di Roberto Faenza. Vanta anche una partecipazione nel cast internazionale di Casino Royal, episodio della serie di James Bond nel quale ha interpretato il ruolo del cattivo Carlos. Con La notte poco prima della foresta torna al palcoscenico, dove aveva esordito agli inizi della carriera, scegliendo di confrontarsi con uno dei personaggi più enigmatici e affascinanti del teatro di Koltès. È un venerdì notte piovoso a Parigi, nel quartiere di rue St. Denis, affollato di puttane, spacciatori e balordi. Un uomo si aggira per le strade in cerca di qualcosa, vede un ragazzo, gli corre dietro, lo afferra per un braccio e comincia a parlargli. È in questa cornice che si svolge La notte poco prima della foresta, un monologo che corre via senza un punto fermo, un fiume di parole in cui siamo trascinati fino a renderci conto di non essere stati semplici spettatori di un incontro, ma anche noi, come il ragazzo, pronti a dar fiducia a uno sconosciuto che ci afferra per un braccio. Juan Diego Puerta Lopez, regista colombiano attivo in Italia, dove conduce da alcuni anni una personale ricerca tra teatro e danza contemporanea, guarda a questo testo di Koltès (il primo dell’autore francese) come a «una partitura rigorosa, in bilico tra la parola metaforica che diventa tangibile e il corpo che non può evitare di esistere in ogni attimo. Uno straniero che cerca di riconoscersi in un mondo diverso dove emergono il ricordo, la nostalgia, la rabbia… la pioggia come elemento simbolico che ritorna sempre. Ho pensato di ricreare un mondo “notturno” attraverso immagini video proiettate, una vera e propria installazione virtuale che restituisce un senso di visionarietà allo spettacolo. Un viaggio di parole e gesti che trattengono nell’aria la poetica di Koltès». Www.elfo.org/  info@elfo.Org    
   
 

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