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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Aprile 2010
 
   
  L´ECONOMIA TRENTINA NEL 2009 ALLA LUCE DEL PIANO ANTICRISI DELLA PROVINCIA I DATI PRESENTATI DALLA GIUNTA GIUNTA

 
   
  Trento, 12 aprile 2010 - Il Trentino, come registrano sia i dati quantitativi che qualitativi, ha retto meglio di altri territori gli effetti della recessione mondiale, grazie in particolare alla manovra anticrisi straordinaria varata dalla Provincia autonoma, incentrata sul sostegno alle imprese, piccole e grandi, al settore delle costruzioni (lavori pubblici e ristrutturazioni edili), all’occupazione e al reddito delle famiglie. La fase di ripresa, pur evidenziando un contesto migliore rispetto all’area del Nord-est, mostra una situazione di attesa nell’imboccare un chiaro percorso di crescita. La situazione nazionale - L’economia italiana, dopo aver raggiunto a maggio 2009 il punto più basso della crisi economica e finanziaria, ha iniziato ad evidenziare segnali di ripresa che, però, stentano a delineare un chiaro percorso di crescita e il ritorno ai livelli di benessere precedenti alla crisi. Le analisi degli istituti di ricerca prevedono il ritorno a valori pre-crisi non prima del 2013 se l’Italia avrà la forza di crescere stabilmente quanto l’area euro e come minimo su livelli di 1,5 punti percentuali annui. La crisi si è manifestata con un crollo della domanda estera e la ripresa si avvia dalla domanda estera, trainata dall’economia cinese e del sud-est asiatico. Infatti, queste aree, assieme al Brasile, saranno la locomotiva della fase espansiva dell’economia mondiale. L’italia ha risentito pesantemente della crisi in parte per proprie condizioni peculiari quali il periodo di bassa crescita dell’economia e l’elevato debito pubblico e in parte per caratteristiche economiche tipiche anche di altre grande economie, come Germania e Giappone, quali il peso significativo dell’industria manifatturiera e delle esportazioni. Nella fase di ripresa l’Italia evidenzia una certa fragilità e difficoltà nell’agganciare la fase espansiva anche a causa delle limitate possibilità di intervento dello Stato italiano derivanti dall’elevato debito pubblico e della composizione dell’export e dei paesi verso i quali sono orientati i flussi di esportazione. La situazione in Trentino nel 2009 Il Trentino, come registrano sia i dati quantitativi che qualitativi, ha retto meglio alla crisi, grazie: alla manovra straordinaria anticrisi della Provincia, incentrata sul sostegno alle imprese, al settore delle costruzioni (lavori pubblici e ristrutturazioni edili), all’occupazione e al reddito delle famiglie; alle minori difficoltà di accesso al credito, sia per la presenza capillare del credito cooperativo, sia per gli strumenti straordinari promossi dalla Provincia per la ristrutturazione finanziaria delle imprese; alla minor propensione alle esportazioni; al peso meno rilevante dell’industria manifatturiera. La fase di ripresa, pur evidenziando un contesto migliore rispetto all’area del Nord-est, mostra una situazione di attesa nell’imboccare un chiaro percorso di crescita. Nel 2009 i lavori pubblici aggiudicati mostrano una crescita pari al 19%, con un incremento vicino al 31% per i lavori pubblici al di sotto dei 150.000 mila euro, che sono affidati per la quasi totalità ad imprese locali. La manovra anticrisi della Provincia si rileva anche nei lavori edili per le abitazioni dei privati dove i contributi provinciali hanno sostenuto le autorizzazioni a ristrutturare con un aumento pari al 12% che in parte ha controbilanciato la performance negativa delle nuove edificazioni residenziali. Infatti, le concessioni per nuove abitazioni sono diminuite di oltre il 20% rispetto al 2008. Questo ha comportato che i lavori edili sul residenziale in Trentino sono per oltre un 50% legati alle ristrutturazioni. Il settore produttivo nel 4° trimestre del 2009, rispetto a quello precedente, ha visto un deciso incremento di produzione, fatturato ed ordinativi pur presentando valori per gli stessi aggregati chiaramente negativi nel 2009 (rispettivamente -13,5%, -13,2% e -9,4%); si tratta comunque di valori migliori di circa quattro/cinque punti percentuali rispetto a quelli del resto dell’Italia. La ripresa degli investimenti industriali, sopratutto quelli in macchinari ed attrezzature, conferma il riavviarsi dell’economia. Infatti questa tipologia di spesa ha registrato una variazione positiva pari al 7,4% nel 3° trimestre 2009 rispetto al trimestre precedente e di oltre il 40% sullo stesso trimestre dell’anno 2008. Nel complesso i finanziamenti delle banche alle imprese per gli investimenti sono positivi e in crescita evidente, in particolare se si confrontano con lo stesso trimestre del 2008 (di oltre 10 punti percentuali). Positiva nel 2009 è stata la dinamica del credito in Trentino che, pur presentando un rallentamento rispetto all’anno precedente, riflette una situazione in controtendenza rispetto all’ambito nazionale. In provincia i prestiti alle imprese a fine 2009 crescono dell’1,9% (7,6% a fine 2008) rispetto ad una contrazione del 3,0% a livello italiano (6,8 a fine 2008). Le sofferenze sui prestiti bancari raggiungendo un importo una volta e mezza rispetto all’anno precedente danno luogo a preoccupazioni nel settore del credito, anche se sono molto contenute (circa al 2% dei prestiti) e più basse rispetto all’Italia. Una dinamica simile a quella della produzione e del fatturato si ritrova nelle esportazioni che vede il 4° trimestre del 2009 ritornare a crescere con un incremento pari al 7,5%, grazie alle esportazioni in Germania che sono aumentate congiunturalmente di oltre il 7%. L’italia ha una ripresa meno marcata con un valore positivo pari al 5,6%. Nel 2009 le esportazioni trentine hanno segnato una pesante flessione riducendosi di circa il 20%. I Paesi significativi per le esportazioni trentine sono anche quelli che maggiormente hanno risentito della crisi, quali la Germania e gli Stati Uniti. Questi due Paesi costituisco circa il 30% dell’export provinciali. Le economie che sono già uscite dalla crisi e registrano previsioni positive del proprio Pil dell’ordine dei 10 punti percentuali annui, quali ad esempio la Cina, non sono le aree di riferimento per le esportazioni del Trentino. Anche il comparto turistico, in controtendenza con quanto avvenuto in Italia, ha chiuso l’anno 2009 con un incremento di presenze pari al 2,4%, aumento che è stato determinato principalmente dai turisti italiani. Le prime stime sull’andamento del periodo invernale mostrano una stagione sostanzialmente stabile rispetto a quella dell’anno precedente. Sul fronte occupazionale gli strumenti presenti a livello nazionale e le innovazioni in tale campo introdotte dalla Provincia (quali reddito di garanzia, cassa integrazione in deroga, aggiornamento professionale, integrazione del sussidio) hanno permesso di salvaguardare il reddito disponibile delle famiglie e di contenere la disoccupazione nel 2009 al 3,5% rispetto al 3,3% del 2008, distante sia dai valori del Nord-est (4,7%) che quelli dell’Italia (7,8%). Il lavoro è l’ambito di maggior attenzione in questa fase della ripresa perché le ripercussione sull’occupazione di una crisi del sistema produttivo si verificano, di norma, con uno sfasamento temporale. Infatti si può osservare che alcuni dati significativi per il mercato del lavoro, quali la cassa integrazione, gli iscritti al collocamento con precedente occupazione e quelli in mobilità, evidenziano segnali di peggioramento. Bisogna ricordare, per un’analisi corretta dell’occupazione, che i lavoratori in cassa integrazione figurano ancora come occupati nelle rilevazioni ufficiali. Una stima degli occupati a tempo pieno in cassa integrazione, effettuata attraverso le ore utilizzate nel 2009, rileva che sono circa 1.000 i posti di lavoro/anno a rischio la cui stabilità è correlata alla ripresa dell’economia. Le indagini di sentiment, sia della Confindustria provinciale sia della Camera di Commercio di Trento, comunque indicano che gli imprenditori trentini, se sono ancora titubanti sull’andamento prossimo dell’economia, non mostrano preoccupazione sulla tenuta dell’occupazione. Le famiglie nel 2009, anche in conseguenza delle rete di aiuti approntata dalla Provincia, non sembrano aver registrato difficoltà nel mantenere il livello del proprio reddito disponibile, come dimostrano gli andamenti positivi (2,6% nel 2009) delle vendite al dettaglio (grocecy) e dei depositi bancari (17% nel 3° trimestre 2009 sullo stesso trimestre del 2008). Le preoccupazioni che possono intravedersi sul mercato del lavoro in presenza di una situazione di ripresa fragile potrebbero contenere i consumi privati e rallentare la fase di ripresa dell’economia.  
   
 

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