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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Aprile 2010
 
   
  SCUOLA DELLŽINFANZIA, LA TOSCANA CHIEDE 115 SEZIONI SERVIRANNO PER I 2200 BAMBINI NUOVI ISCRITTI PER LŽANNO 2010-2011

 
   
   Firenze, 12 aprile 2010 - La Toscana chiede al ministro Gelmini 115 nuove sezioni di scuola dellŽinfanzia. Tante ne ha previste la programmazione regionale dellŽofferta formativa per lŽanno scolastico 2010-2011, approvata dalla Regione fin da gennaio sulla base del numero dei bambini iscritti. Ciò significa circa 2200 bambini in più rispetto allŽanno precedente, cui solo lŽapertura delle nuove sezioni consentirà di trovare un posto. In una lettera inviata il 9 aprile al ministro dellŽistruzione Mariastella Gelmini, lŽassessore ricorda che lo scorso anno le 44 sezioni in più, per un totale di 800 bambini, sono state aperte solo grazie allŽintervento della Regione, che ha pagato con proprie risorse gli insegnanti, nellŽanno 2010-2011. «Non ritenevamo possibile – afferma Simoncini – che in una regione che ha la più alta percentuale di copertura di servizi educativi per la prima infanzia vi potessero essere bambini che, dopo aver frequentato il nido, non trovassero risposta nelle scuole dellŽinfanzia. Ma si è trattato di unŽemergenza e auspichiamo che lo Stato torni a farsi carico di competenze che sono solo sue». «La programmazione dellŽofferta formativa 2010-2011 – puntualizza la lettera - prevede fra lŽaltro la nuova istituzione di 111 sezioni di scuola dellŽinfanzia, con tempo scuola di 40 ore settimanali e 4 sezioni con tempo scuola di 25 ore, per un totale di 115 nuove sezioni da attivare». Quanto fatto per lŽanno scolastico 2009-2010, spiega lŽassessore al ministro, è stato dunque un intervento di emergenza, attivato per venire incontro alle famiglie visto il ritardo con cui furono comunicati gli organici, il 30 agosto 2009, alla vigilia dellŽapertura delle scuole. «Siamo molto preoccupati – ha detto ancora lŽassessore - perchè la mancata attivazione delle nuove s ezioni significherebbe una grave limitazione di un diritto per i bambini esclusi e un disagio forte per le loro famiglie».  
   
 

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