Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Aprile 2010
 
   
  ADOTTARE LA TERRA. PRESENTATO A VERONA IL LIBRO DI LUCA ZAIA

 
   
  Verona, 12 aprile 2010 - La terra, il lavoro agricolo, l’alimentazione sono fattori troppo importanti per lasciare che sia la speculazione a governarli. Dobbiamo invece avere un rapporto etico con il ciclo produttivo degli alimenti, se vogliamo salvare il mondo dalla fame. Dobbiamo “Adottare la terra”, come se fosse una bimba orfana e abbandonata. E’ l’invito che viene dall’omonimo libro di Luca Zaia, ministro delle politiche agricole e presidente del Veneto, dedicato alla moglie Raffaella, edito da Mondadori e presentato il 9 aprile alla Gran Guardia di Verona dall’autore, affiancato dallo scrittore Camillo Langone (autore della Filastrocca per Zaia pubblicata da “Il Foglio”) e dal giornalista Paolo Massobrio, studioso e divulgatore di cultura del cibo, mentre il dibattito è stato coordinato da Tessa Gelisio, conduttrice della rubrica di Rete 4 “Pianeta Mare”. Il volume è una sorta di “come io vedo il mondo” di Zaia, alla luce della sua esperienza personale e di amministratore, della sua cultura, del legame con il territorio, di due anni di responsabilità di ministro delle politiche agricole. La costatazione è che se oggi sul nostro pianeta ci sono popolazioni affamate e 3 milioni di persone che ogni anno muoiono di fame, il primo colpevole è la speculazione finanziaria, quella che in pochi mesi ha fatto precipitare il prezzo delle derrate. “Nel mercato mondiale il vero guadagno non è più nel lavoro agricolo, ma nella speculazione – ha ribadito Zaia – rispetto alla quale dobbiamo costruire un rapporto etico con il ciclo produttivo. E possiamo farlo perché noi siamo attori protagonisti di questo grande film che è la vita. Quando andiamo a fare la spesa per mangiare dobbiamo assicurarci che non ci sia nessuno che specula sul cibo, come già facciamo per altre merci quando ci rifiutiamo di acquistare quelle frutto di lavoro minorile e di sfruttamento”. Ma non è tutto, perché l’agricoltura, quel comparto produttivo che produce le materie prime alimentari, è anche un patrimonio identitario unico, un valore culturale che dobbiamo tutelare per essere noi stessi, “non dobbiamo dimenticare i veri sapori della nostra identità”. “Qualcosa sta cambiando, per fortuna, e anche la Gdo oggi è orientata ad identificare territorialmente le produzioni alimentari. Anche il panino Mcitaly è una tappa di questo processo”. Zaia ha chiuso la sua presentazione con un forte richiamo all’identità, citando l’aforisma di Marguerite Yourcenar sull’imperatore Adriano: ho governato in latino e in latino sarà inciso il mio epitaffio, ma io ho vissuto e pensato in greco. “Ecco, per quanto mi riguarda al posto di ‘latino’ ci mettiamo ‘italiano’ e al posto di ‘greco’ ‘veneto’”  
   
 

<<BACK