GIUSTIZIA ITALIANA: MOTIVAZIONE DELLA SENTENZA MILANESE SU GOOGLE
Il giudice milanese Oscar Magi ha motivato in 111 pagine la sua sentenza dello scorso 24 febbraio, della quale avevamo dato notizia nel Notiziario del 1° marzo u.s., con la quale aveva condannato a sei mesi, con la sospensione condizionale della pena, per violazione della privacy, tre dirigenti di Google per un filmato realizzato da studenti nel maggio 2006 e da loro caricato su Google che riprendeva un minore disabile insultato in classe. L´inchiesta a carico dei dirigenti di Google è stata coordinata dai pm di Milano Alfredo Robledo e Francesco Cajani. La condanna dei tre dirigenti era stata criticata duramente dall´ambasciata Usa a Roma, la quale aveva sostenuto che "il principio fondamentale della libertà di internet è vitale per le democrazie". Non può esistere secondo il giudice "la confinata prateria di internet dove tutto è permesso e niente può essere vietato." "Esistono, invece, leggi che codificano comportamenti e che creano degli obblighi". Il giudice spiega che "nel caso in cui questi obblighi non vengono rispettati, conducono al riconoscimento di una penale responsabilità"