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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Aprile 2010
 
   
  UE, COREA DEL NORD: FAME, VIOLENZA E ABUSI CONTRO I DIRITTI UMANI

 
   
  Bruxelles, 14 aprile 2010 - La Corea del nord assurge agli onori della cronaca internazionale solo quando minaccia nuovi test nucleari. Ma la situazione dei 23 milioni di cittadini che subiscono abusi e violenze dal regime di Pyongyang preoccupa i deputati europei, che settimana scorsa hanno discusso con alcuni esperti le possibili misure internazionali, sulla base della recente risoluzione del Consiglio per i diritti umani dell´Onu. "La questione nucleare domina spesso il dibattito e tendiamo a sacrificare i diritti umani, il che è fondamentalmente sbagliato", dice Ana Gomes, socialista, portoghese, durante l´audizione organizzata settimana scorsa dalla sotto-commissione per i diritti umani del Parlamento per analizzare il report del prof. Vitit Muntarbhorn, adottato dal Consiglio per i Diritti umani dell´Onu il 25 maggio. All´incontro ha partecipato anche l´inviato speciale Usa per la Corea del Nord Robert R. King, che ha definito il regime di Pyongyang "uno dei peggiori al mondo" in termini di abusi contro i diritti umani. "Se dici una parola sbagliata sei finito" - E´ difficile avere notizie precise su cosa accade nel paese, a causa della quasi inacessibilità agli stranieri. Ma i racconti dei rifugiati offrono uno spaccato dell´orrore quotidiano: lavori forzati, repressione politica e religiosa, traffico di esseri umani, torture, stupri, assassinii... Shin Dong-hyuk, 28 anni, oggi rifugiato in Corea del Sud, è nato e ha trascorso i primi 24 anni della sua vita in un campo di lavoro per presunti oppositori politici. Nel 2005 è riuscito a fuggire, e ora racconta: "Le persone non hanno più un´identità, né diritto a parlare, a mangiare, a spostarsi. L´esecuzione è assicurata alla prima parola sbagliata. E tutti sono obbligati a lavorare nelle miniere fino a sera, anche i malati". Secondo la presidente della sotto-commissione Heidi Hautala, verde finlandese, oltre un milione di persone hanno trovato la morte nei campi. Un altro problema di dimensioni spaventose è la fame. "Il Programma Alimentare delle Nazioni Unite nel 2008 ha stimato che il 40% della popolazione potrebbe essere colpita dalla scarsità alimentare e avrà bisogno di assistenza nei prossimi anni", spiega Hannah Song dell´Ong "Libertà in Corea del Nord". Che cosa può fare l´Ue - I parlamentari hanno discusso possibili misure di aiuto al popolo coreano. Fra le soluzioni, aumentare le informazioni disponibili, facilitare le condizioni di ammissioni dei rifugiati, istituire una commissione d´inchiesta Onu sui crimini contro l´umanità. L´ue dovrebbe anche rafforzare il dialogo politico, andando "al di là delle questioni marittime. "Serve una cooperazione" globale" - dice László Tőkés, popolare rumeno, ricordando che "gli Usa sono il partner più importante". E alcuni deputati propongono la creazione di una task-force europea incaricata di monitorare la situazione e "prepararsi alla caduta del regime". Tutti favorevoli all´approvazione di una risoluzione parlamentare che denunci la situazione. Mentre una delegazione di parlamentari si appresta a visitare il Paese in giugno.  
   
 

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