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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Novembre 2006
 
   
  FORMIGONI: SERVE UN FONDO NAZIONALE HIGH TECH PER INNOVAZIONE E COMPETITIVITA´ DELINEATO UN NUOVO RAPPORTO TRA FINANZA, IMPRESE E POLITICA

 
   
   Milano, 9 novembre 2006 - Nuove forme di collaborazione tra finanza, imprese e istituzioni per sostenere la competitività, puntando insieme su innovazione e internazionalizzazione. E´ questa la proposta che il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha lanciato ieri pomeriggio alla platea dei Giovani Imprenditori di Confindustria ("i portavoce del rinnovamento nel mondo dell´impresa", li ha definiti) e del loro presidente, Matteo Colaninno, intervenendo al convegno "Un ponte per la crescita. Imprese, banche e finanza per il futuro del sistema Italia". A fronte di una situazione di "risorse pubbliche scarse" che rende impossibili le vecchie politiche di sostegni a pioggia e che va dunque colta "come una grande opportunità" per svolgere invece "azioni di sistema", "il pubblico deve innovarsi - ha detto Formigoni - e diventare un vero ente di Governo capace di accompagnare con adeguate policies lo sviluppo", come, peraltro la Lombardia ha già iniziato a fare (per esempio con le riforme strutturali della sanità e dei servizi pubblici, con la legge sulla competitività); e le banche "devono recuperare il rapporto col territorio". Banche E Territorio - Quanto alle banche, secondo il presidente lombardo, devono "recuperare il fondamentale rapporto tra finanza e territorio, per colmare il divario tra esigenze dell´imprenditoria e sistema creditizio, agendo su alcune leve che ancora oggi rappresentano punti di debolezza". "Nell´accesso al credito, ad esempio - ha spiegato Formigoni - siamo soltanto al 31^ posto nel mondo. Gli investimenti informali sono quasi ancora sconosciuti nel nostro Paese, mentre rappresentano un punto di forza negli Usa e in Inghilterra. Anche gli investimenti in nuove imprese in Italia hanno subito un notevole ridimensionamento". La "ricetta" che Formigoni ha in mente per cambiare la cultura "del fare impresa" vede sullo stesso piano da una parte l´agire sulla domanda per cui "è indispensabile un ruolo forte e coordinato sia dell´associazionismo imprenditoriale che delle istituzioni (che già ha dato buoni frutti permettendo a Regione Lombardia di erogare già dal 2004 i voucher tecnologici)" e dall´altra il lavorare sull´offerta "in modo che - ha suggerito Formigoni - le istituzioni possano supportare lo sforzo delle imprese per affrontare la sfida dell´innovazione e dell´internazioalizzazione". Ricerca - I numeri parlano chiaro: l´Italia investe in ricerca solo l´1,1% del Prodotto interno lordo (Pil) rispetto al 9,5% investito in macchinari e impianti, mentre Svezia, Stati Uniti e Finlandia investono in ricerca oltre il 4% del Pil, sicuramente più di quanto non destinino in macchinari e impianti. Occorre dunque che la competitività sia sempre più connessa alla conoscenza; e in questa direzione Formigoni ha notato che "gli investimenti per la ricerca non possono essere finanziati con capitali a restituzione certa, ma con contributi a fondo perduto o con capitali a rischio". La Lombardia ha sperimentato questa azione con il Fondo Next, attraverso Finlombarda, quando, invece manca ancora un´iniziativa del Governo". Infatti non ha avuto seguito il Fondo High Tech proposto dall´ex ministro Lucio Stanca: il disegno di legge Bersani "Industria 2015" ha di fatto congelato l´iniziativa. Internazionalizzazione - L´italia presenta un profilo non comparabile con quello dei maggiori paesi industrializzati visto che le risorse dedicate all´internazionalizzazione non superano il 6% del Pil, a fronte di un 80% per coesione e ricerca e innovazione. "Ma anche in questo campo - ha detto ancora Formigoni - la Lombardia rappresenta un´eccezione che dovrebbe diventare la norma. Abbiamo sperimentato nuove joint venture, acquisizioni e strumenti come Euromed (fondo di private equity dedicato agli investimenti nell´area del Mediterraneo), capace di raccogliere in un solo anno 50 milioni di euro". .  
   
 

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