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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Novembre 2006
 
   
  CARCERI: "KIT DI CITTADINANZA" A CHI ESCE

 
   
  Milano, 9 novembre 2006 - Ai detenuti che escono dal carcere di San Vittore, e non hanno chi li possa accogliere e sostenere, verrà consegnato un kit contenente le cose necessarie ad affrontare le prime ore di libertà e ad indirizzarsi ai servizi di sostegno dove potranno trovare l´aiuto per reinserirsi. L´iniziativa, realizzata dalla direzione del carcere di San Vittore, in collaborazione, tra gli altri, con la Regione Lombardia, la Provincia e il Comune di Milano, è stata presentata oggi alla stampa. Erano presenti: il sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia, con delega alle Pari Opportunità e Diritti dei Cittadini, Antonella Maiolo; la direttrice del carcere Daria Manzelli; l´assessore agli Affari Generali della Provincia di Milano con delega ai Diritti del Cittadino, Francesca Corso; Corrado Mandreoli dell´Osservatorio carceri di Milano Il "kit di cittadinanza", che contiene biglietti del tram, buoni pasto, biancheria, prodotti per l´igiene personale e una mappa dei servizi sociali territoriali ai quali l´ex detenuto potrà fare riferimento, ha non solo un valore di aiuto nel difficile momento della scarcerazione ma ha anche un valore simbolico. Vuole essere infatti un messaggio di accoglienza e di attenzione, un invito e un sostegno al rispetto delle regole della vita sociale. Il kit è contenuto in uno zainetto che, come la biancheria offerta, è stato realizzato dai detenuti che lavorano nella cooperativa che opera all´interno di San Vittore. Eccezionalmente 200 kit sono già distribuiti nel mese di agosto ai primi beneficiari dell´indulto. "Se verificheremo che il kit è utile e ben accolto, - ha affermato il sottosegretario Maiolo - si potrebbe estenderlo anche alle altre carceri della Lombardia". "La Regione - ha poi precisato Antonella Maiolo - ha investito molte risorse finanziarie e umane per far sì che chi esce dal carcere possa trovare sostegno, lavoro e quant´altro lo aiuti a non delinquere più. Questa è una garanzia anche per i cittadini perché chi si inserisce non è più un pericolo per la nostra sicurezza". La conferenza stampa è stata l´occasione per fare anche alcune considerazioni sull´indulto. "Voglio ricordare - ha detto il sottosegretario Maiolo - che l´indulto è stato un provvedimento votato a larga maggioranza. Lo considero innanzitutto un atto di clemenza, più che un mezzo per sfoltire le carceri. Lo stesso Santo Padre del resto lo aveva auspicato nella sua visita al Parlamento italiano. Vorrei d´altro canto ridimensionare l´allarme legato alla recidività di chi è stato scarcerato in seguito al provvedimento: i dati forniti dall´Istat infatti confermano che in Lombardia, su circa 3. 000 detenuti che hanno beneficiato dell´indulto, solo circa 200 sono rientrati in carcere. La Regione Lombardia non è estranea a questo buon bilancio perché la bassa percentuale di recidivi dipende anche dal lavoro fatto sia all´interno che all´esterno dl carcere. Sono infatti numerosi i servizi di aiuto, di assistenza, di reinserimento lavorativo - ha concluso Antonella Maiolo - che la Regione, insieme con le atre istituzioni pubbliche e quelle del terzo settore, ha messo in campo". .  
   
 

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