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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Aprile 2010
 
   
  CRISI BIALETTI: TUTTA LA PROVINCIA UNITA CONTRO LA CHIUSURA DELLA STORICA AZIENDA CUSIANA E PER AFFRONTARE A LIVELLO REGIONALE E MINISTERIALE LA ‘VERTENZA VCO’

 
   
  Omegna, 19 aprile 2010 - “La posizione ferma e condivisa a tutti i livelli provinciali è che non ci può essere negoziazione sulla chiusura dello stabilimento Bialetti ad Omegna”. Così il Presidente Nobili si è espresso in chiusura della riunione convocata nel primo pomeriggio del 7 aprile in cui Organizzazioni Sindacali, Rsu, l’Amministrazione Provinciale, Comunale, della Comunità Montana Due Laghi, Cusio Mottarone e Strona hanno fatto il punto di una situazione precipitata rapidamente con la telefonata giunta questa mattina al Sindaco Quaretta, con la quale la direzione aziendale a bruciapelo comunicava la scelta assunta. L’incontro al Tecnoparco, a cui hanno partecipato tra gli altri gli Assessori Provinciali Marchioni e Franzi, i consiglieri provinciali del Cusio e Aldo Reschigna, ha anticipato di poco più di un’ora quello precedentemente convocato per questo pomeriggio da Bialetti. Una riunione in Provincia proprio per definire una posizione comune con cui recarsi al tavolo nel quale – è stato chiarito – si affronterà la questione partendo dal presupposto dell’inderogabile mantenimento del sito produttivo omegnese. “Non intavoleremo nessun confronto sugli aspetti di ammortizzatori sociali perché non è lì che vogliamo arrivare” ha detto il Presidente Nobili ricordando come si sia già preso contattato con il neo eletto presidente regionale Roberto Cota. L’obiettivo è portare con urgenza all’attenzione del Governo Regionale quella che è stata definita ‘la vertenza Vco’. Una situazione di fragilità imprenditoriale ed economica generalizzata, nella quale rientra la crisi Bialetti, da affrontare con un indispensabile sostegno ministeriale. “Si chiederà al Presidente Cota, già Sottosegretario alle Attività Produttive, di verificare – ha spiegato Nobili – le possibilità d’intervento statale alla luce di deroghe delle normative europee che impongono in questo ambito vincoli inesistenti negli anni Settanta e Ottant,a quando il nostro territorio si era trovato a far fronte alla minaccia di una forte regressione economica e industriale per molti aspetti simili a quella che stiamo oggi subendo”.  
   
 

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