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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Aprile 2010
 
   
  MISSIONE ELETTORALE IN SUDAN: UE PRESENZA "POSITIVA E RISPETTATA"

 
   
  Bruxelles, 19 aprile 2010 - Due deputate alla testa della missione elettorale dell´Ue in Sudan: Ana Gomes e Veronique De Kayser, entrambe socialiste, si sono confrontate alle prime elezioni libere in 25 anni. Una delegazione di sei deputati monitora i seggi da quattro giorni, e ha incontrato i maggiori rappresentanti delle forze politiche in campo. Ma perché un´elezione tanto importante? Leggete il resoconto da Karthoum. Elezioni complicate e a rischio frodi - In Sudan, il paese più grande dell´Africa, non si tenevano elezioni dal 1986. Ma gli Accordi di Pace del 2005 fra gli indipendentisti del Sud e il governo di Kartouhm, che hanno messo fine a una guerra civile durata decenni, hanno stabilito le date delle prime consultazioni elettorali. Questo scrutinio è una condizione per il referendum sull´indipendenza del Sudan del Sud, che dovrebbe tenersi a gennaio dell´anno prossimo. La situazione nel paese, però, è così complessa che il governo ha deciso di prolungare i giorni per votare da due a quattro: le elezioni si chiuderanno quindi solo oggi, 15 aprile. Dopo 20 anni di regime militare, ora si vota per tutto, e tutto in una volta: presidenziali, legislative, regionali e comunali. Nel Nord, ogni votante avrà 8 schede da riempire, e nel Sud 12. Considerando che quasi la metà della popolazione è analfabeta e che ogni regione, se non ogni provincia, parla una lingua diversa, si ha un´idea della complessità della situazione. Dei 42 milioni di abitanti, 16 sono quelli che si sono registrati per votare: le elezioni hanno provocato intensi scontri e polemiche, e il maggior partito di opposizione, il Movimento per la Liberazione del Sudan, ha boicottato alcune delle consultazioni. Molti partiti hanno accusato il governo di cercare solamente la riconferma del suo mandato, accusandolo di frodi e irregolarità. La delegazione del Parlamento - Il Parlamento si è recato a Khartoum con una delegazione di sei membri guidati dalla portoghese Ana Gomes, nell´ambito della missione elettorale dell´Ue, capitanata da un´altra europarlamentare, la belga Veronique De Kayser. La missione di Osservazione dell´Ue è sul campo da febbraio, ma è stata cacciata dal Darfur per ragioni di sicurezza. Dopo le elezioni, la delegazione resterà nel paese ancora per qualche settimana. Prima delle elezioni i parlamentari hanno intrattenuto colloqui e incontri con i leader di vari partiti politici dell´opposizione, con l´unica candidata presidenziale donna, e con il vice-presidente del Sudan e presidente del Sudan del Sud Salva Kiir. Fra gli incontri più toccanti per i parlamentari, quello con il vincitore del premio Sacharov per i diritti umani del 2007, Salih Mahmoud Osman, che ha osservato come la presenza dell´Ue sul campo sia "positiva " e "rispettata da tutti, compresa l´opposizione". "E´ bene che vediate con i vostri occhi e vi facciate un´idea completa di quello che sta succedendo", ha detto l´avvocato difensore dei diritti umani. Elezioni, occasione di dibattito politico - Da domenica, i deputati hanno indossato le vesti di osservatori e stanno visitando decine di seggi al giorno, controllando ogni dettaglio della procedura, dagli orari di apertura, al trattamento degli osservatori domestici, ai sigilli sulle schede, e ascoltando le eventuali lamentele. S´intrattengono in conversazione con i votanti e con gli scrutatori, ma non hanno ancora tirato nessuna conclusione ufficiale sull´andamento del voto. Per una valutazione complessiva, bisognerà aspettare i prossimi giorni. "Nel Sud ho notato più problemi tecnici" - dice Anna Gomes - "ma è troppo presto per dare una valutazione. L´unica cosa che si può dire, è che il dibattito politico che queste elezioni hanno generato è più che benvenuto. Tutti i partiti, gli osservatori e i votanti, al Nord come al Sud, hanno sottolineato che la nostra presenza era importante". "Spero che queste elezioni costituiscano una svolta e portino un futuro di pace per il popolo sudanese" - commenta Veronique De Kayser. "E´ importante che i cittadini possano esercitare il loro diritto di voto".  
   
 

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