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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Aprile 2010
 
   
  UE: CRISI, LE LEZIONI DELLA GRECIA

 
   
  Bruxelles, 19 aprile 2010 - Dopo l´accordo di domenica scorsa dei Ministri dell´eurozona sul prestito da accordare alla Grecia, il Parlamento ieri è tornato sulla crisi e ha interrogato - fra gli altri - il commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn e il direttore di Goldman Sachs, consulente del governo greco prima del crack. Come rafforzare la governance economica dell´Ue e migliorare l´affidabilità delle statistiche nazionali? Queste e altre domande durante la riunione di mercoledì. "La Grecia è sulla buona strada" - "Da quando sono commissario per gli Affari economici, ho passato il 90% del mio tempo a occuparmi della Grecia", ha esordito Olli Rehn, titolare di uno degli incarichi più prestigiosi ma anche più spinosi nell´esecutivo comunitario. "Ora le cose vanno meglio. Atene è sulla buona strada per ridurre il proprio deficit di 4 punti come stabilito" - ha assicurato Rehn. "E poi l´Ue sta approntando una serie di misure per riformare la governance economica, riducendo il rischio di simili crisi in futuro". L´incontro della commissione Economica e monetaria del Parlamento si è tenuto a pochi giorni dall´accordo dei Ministri delle Finanze dell´eurogruppo sul pacchetto di salvataggio per la Grecia: un prestito di 30 miliardi di euro dal governi Ue e 15 dal Fondo Monetario Internazionale, a un tasso d´interesse inferiore ai tassi di mercato. Rivedere il patto di stabilità? Rispondendo a una domanda sulla necessità di rendere il Patto di Stabilità giuridicamente vincolante, Rehn ha riconosciuto che "il sistema di applicazione della disciplina presenta debolezze evidenti" e che il patto va "rinforzato", mentre si deve stabilire un meccanismo di soluzione delle crisi, "ma rendendolo così poco attraente, che nessuno avrà voglia di usarlo" - ha scherzato, annunciando che la Commissione intende proporre uno schema concreto entro fine maggio. Un deputato conservatore ha chiesto se non bisognerebbe prevedere l´espulsione dalla zona euro dei Paesi che violano il Patto. "Una tale disposizione richiederebbe la modifica del Trattato", ha risposto il commissario finlandese, esprimendo le sue "riserve sull´opzione dell´uscita forzata", perché sarebbe contro lo spirito "dei padri fondatori dell´Ue". Eurostat: le statistiche sono migliorate - Uno dei problemi emersi nella crisi greca, è che Atene ha ridotto fittiziamente il suo debito per farlo apparire meno grave all´ufficio statistico europeo: "Non c´è dubbio che il governo ha usato certi derivati finanziari per abbassare artificialmente il debito, e non ce li ha riferiti", ha ammesso durante l´incontro Walter Radermacher, direttore generale di Eurostat. Ma ora, ha aggiunto "il lavoro dell´ufficio statistico greco è migliorato". La lezione ha permesso all´Ue di migliorare il suo sistema statistico "enormemente", secondo Radermacher. La Commissione ha lanciato una proposta per cui Eurostat potrebbe avere accesso a informazioni finora confidenziali sui conti pubblici dei paesi membri. "Questo, però, non eliminerebbe il rischio di essere mal informati, lo ridurrebbe soltanto", ha precisato. Goldman Sachs: la speculazione "è una cosa positiva" - Il presidente di Goldman Sachs Usa, Gerald Corrigan, non è stato accolto con particolare entusiasmo dai deputati. "Se doveste ritrovarsi nella stessa situazione con la Grecia, rifareste quello che avete fatto?", ha attaccato l´austriaco Hans-peter Martin, non iscritto. "Probabilmente sì, ma in un altro modo", ha risposto Corrigan. Sono state le operazioni finanziarie gestite da Goldman Sachs che hanno, infatti, permesso alla Grecia di ridurre artificialmente il suo debito agli occhi di Eurostat. "Quando sono impiegati prodotti finanziari del genere, la responsabilità ricade sul venditore (in questo caso Goldman Sachs) o sul compratore?" ha chiesto la conservatrice britannica Kay Swinburne: "Su tutti e due", ha affermato Corrigan. Interrogato sulla sua opinione sulla speculazione finanziaria, l´ex-presidente della Federal Reserve di New York ha spiegato che per lui "è una cosa positiva: senza speculazione sarebbe difficile vedere se un sistema finanziario funziona, bisogna prendere dei rischi. Ma oggi - ha ammesso c´è una speculazione negativa".  
   
 

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