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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Aprile 2010
 
   
  IL MISTERO BUFFO DI DARIO FO SECONDO PAOLO ROSSI “NELL’UMILE VERSIONE POP”. IL CAPOLAVORO DEL PREMIO NOBEL AL PICCOLO TEATRO STREHLER, DAL 4 AL 30 MAGGIO

 
   
  Milano, 19 aprile 2010 - A un anno di distanza dal successo della Cimice di Majakovskij, messo in scena da Serena Sinigaglia, Paolo Rossi torna al Piccolo Teatro Strehler, dal 4 al 30 maggio 2010, con Il Mistero Buffo di Dario Fo (Ps: nell’umile versione pop), la “sua” versione del celebre spettacolo del Premio Nobel alla Letteratura del 1997, Dario Fo. La narrazione drammaturgica viaggia su due percorsi paralleli: i racconti di Fo e quelli, inediti, di Rossi. La prospettiva del racconto è sempre quella della povera gente, gli umili, “gli unici protagonisti veri del buono e cattivo tempo della nostra società di ieri e d’oggi”, afferma Rossi, che nello spettacolo attualizza la figura del giullare medievale, interprete dei malumori del popolo verso i detentori del potere. Lo spettacolo è un omaggio all’amico e maestro Dario Fo, col quale esordì sul palcoscenico nel 1978, e alla celebre opera teatrale che rivoluzionò la storia del teatro popolare in Italia e nel mondo, e nel contempo una rivisitazione – aggiornata ai giorni nostri – dei Misteri che raccontano la nostra epoca. Come l’opera di Fo, anche il Mistero Buffo di Rossi ha il comune obiettivo di recuperare le radici profonde del teatro popolare, i lazzi, i vecchi meccanismi d’improvvisazione, gli sketch, i trucchi del mestiere, le storie e i canovacci. A questi aspetti della tradizione, intesa quale base per la costruzione di nuovi linguaggi, vanno aggiunti anche gli stimoli, le passioni e gli slanci delle epoche più creative, come gli anni Settanta, anni forti di progetti culturali ancora sospesi. Presentato per la prima volta come giullarata popolare nel 1969 e allestito oltre cinquemila volte in tutto il mondo, Mistero Buffo è un monologo che rilegge in chiave buffonesca i misteri religiosi e si svela nella peculiarità del linguaggio, un mix linguistico fortemente onomatopeico nel quale riecheggiano le sonorità dialettali del Nord Italia: il grammelot.  
   
 

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