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Notiziario Marketpress di
Martedì 20 Aprile 2010 |
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STOP ALLE COLTIVAZIONI DI MAIS OGM
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Il mais geneticamente modificato Mon810 non sarà seminato e l´Italia resta ancora ogm-free. Con le controfirme dei ministri della Salute, Ferruccio Fazio, e dell´Ambiente, Stefania Prestigiacomo, dello scorso 9 aprile al decreto interministeriale dell´ex ministro dell´Agricoltura e ora presidente del Veneto, Luca Zaia, è stata respinta ´´la richiesta di messa in coltura di ibridi di mais geneticamente modificati, contenente l´evento Mon 810, formulata dall´Azienda Dalla Libera Silvano´´. Il decreto è stato predisposto e firmato dal ministro Zaia il 19 marzo scorso dopo aver acquisito il parere della Commissione per i Prodotti Sementieri Geneticamente modificati e si è reso necessario dopo la sentenza del Consiglio di Stato che a metà gennaio scorso, accogliendo il ricorso dell´azienda Dalla Libera, imponeva ai ministeri competenti di concludere il procedimento ´´di istruzione e autorizzazione alla coltivazione di mais geneticamente modificato già autorizzato a livello comunitario´´ e cioè il Mon810. La Commissione per i Prodotti Sementieri Geneticamente modificati, riunitasi il 18 marzo scorso e composta da due rappresentanti del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, due del Ministero dell´Ambiente e della tutela del territorio e del mare, due del Ministero della Salute, dai rappresentanti delle Regioni Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Toscana e Veneto, ha espresso parere negativo alla richiesta di messa in coltura di ibridi di mais geneticamente modificati, contenente l´evento Mon 810, formulata dall´Azienda Dalla Libera Silvano. Pertanto, sulla base delle informazioni rilevate nella richiesta di coltivazione dell´interessato nonché in base alle considerazioni formulate dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dalle quali è emerso che non vi sono certezze sulla "garanzia della coesistenza" tra colture convenzionali, biologiche e transgeniche, la Commissione ha preso atto che non possono essere previste, come stabilito dall´art.1 comma 2 del dlgs 212/2001, "misure idonee a garantire che le colture derivanti da prodotti sementieri di varietà geneticamente modificate non entrino in contatto con le colture derivanti da prodotti sementieri tradizionali e non arrechino danno biologico all´ambiente circostante tenuto conto delle peculiarità agro-ecologiche, ambientali e pedoclimatiche". La motivazione squisitamente tecnica della contrarietà è quindi nell´assenza delle condizioni che garantiscano la coesistenza fra coltivazioni Ogm e coltivazioni Ogm-free, come previsto dalla legge. La sfida per il futuro non è facile, secondo stime delle Nazioni Unite la popolazione mondiale crescerà del 34% e nel 2050 il pianeta si troverà dover sfamare 9,1 miliardi di persone. Secondo alcuni solo gli Ogm possono soddisfare questo bisogno, secondo altri è necessario puntare sulla qualità e sul benessere alimentare di tutti, solo così il mondo potrà salvarsi. Il 2 marzo la Commissione europea ha dato l´autorizzazione alla coltivazione della patata geneticamente modificata Amflora, e all´importazione di alcune varietà di mais Gm. Ma in Europa sono solo sei gli stati che hanno coltivazioni Ogm; la superficie totale coltivata ad Ogm nel continente è diminuita del 12% in un anno. La Germania a fine 2008 ne ha vietato la coltivazione. |
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