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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 21 Aprile 2010 |
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STRASBURGO, BLOCCO DEI VOLI: I DEPUTATI EUROPEI DISCUTONO LA DECISIONE DI RIAPERTURA PARZIALE
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Strasburgo, 21 aprile 2010 - I gruppi politici hanno accolto con favore la decisione degli Stati membri dell´Ue di riaprire parzialmente i cieli al trasporto aereo. Nel dibattito sul blocco dei voli europei causato della nube di cenere vulcanica, il Ppe ha sottolineato l´impatto economico sul settore aereo e sostenuto l´idea di fondi comunitari per le compagnie aeree, mentre Socialisti, Liberali e Verdi si sono detti d´accordo sulla necessità di migliorare la rete ferroviaria in Europea quale alternativa di trasporto. Dichiarazione del Consiglio - Diego López Garrido, ha illustrato il modo in cui l´Unione ha reagito alla crisi del trasporto aereo. "Una crisi non prevista, senza precedenti, che deve esser affrontata in modo adeguato", ha spiegato, per un settore che "ha un carattere strategico, tocca i diritti fondamentali e la vita economica". Anche se in tale materia "l´Ue non ha molte competenze, è suo dovere reagire e rispondere". In seguito alla raccomandazione di "Eurocontrol" - organismo composto di esperti e scienziati con sede a Londra - adottata ieri a Bruxelles all´unanimità dai 27 ministri dei trasporti, lo spazio aereo è stato diviso in tre zone. La prima riguarda i territori con maggiori quantità di ceneri, la seconda quella senza presenza di cenere e la terza quella con bassa densità di ceneri, che permetterebbe quindi voli senza rischi. Il Presidente del Consiglio ha infine precisato che la regola in vigore consiste nel "divieto totale se non c´è sicurezza" e ha promesso a breve termine "studi più precisi dei rischi". Dichiarazione della Commissione - Per Siim Kallas la risposta europea alla crisi aerea deve essere la ripresa dei voli non appena possibile e la tutela dei diritti dei passeggeri. Il Commissario per i trasporti ha espresso in Aula "quattro messaggi molto chiari". Il primo è che "tutti i ministri sono a favore di una risposta coordinata alla crisi", poiché "le soluzioni individuali non sono efficaci". Kallas ha sottolineato che "la sicurezza viene prima di tutto: nessun compromesso è possibile", ma si deve arrivare a "un´apertura progressiva dello spazio aereo, garantendo sempre la sicurezza". Ha poi ricordato "l´importanza del programma del Cielo unico europeo" e chiesto il sostegno del Parlamento europeo al secondo pacchetto legislativo attualmente in discussione. Mentre per le compagnie aeree "la cosa più importante è riprendere i voli", per i "diritti dei passeggeri bisogna applicare le regole" è ha ricordato che tale prassi è "nella mani degli Stati membri". Sul tema della risposta più o meno rapida dei 27 ministri alla nube vulcanica, il Commissario ha spiegato che questi "avrebbero dovuto intervenire subito, ma prima bisognava sentire gli esperti indipendenti, nell´ambito di Eurocontrol". "Non si possono prendere decisioni arbitrarie ... Quando è in gioco la vita della gente", ha concluso. Interventi in nome dei gruppi politici - Secondo Corien Wortmann-kool (Ppe, Nl) è corretto affermare che la priorità è la sicurezza. Tuttavia, "chiudere tutto lo spazio aereo il primo giorno è stata una reazione rapida davanti a una situazione non ancora chiara". La paralisi del settore aereo e il costo dell´assistenza ai passeggeri "colpiranno durissimamente il settore aereo", ha ammonito, chiedendo se "sia giusto che i costi debbano tutti ricadere sulle compagnie aeree?" oppure se "alcuni fondi, non dovrebbero essere messi a disposizione dal bilancio comunitario?". In conclusione, ha ricordato che "bisogna stare molto attenti con gli aiuti di Stato, non bisogna che certi Stati membri ne approfittino per avvantaggiare le proprie compagnie nazionali". Martin Schulz (S&d, De) ha sottolineato che si tratta di "una crisi con dimensione umana: decine di migliaia di persone bloccate che aspettano di tornare a casa, che non possono lavorare, mandare i figli a scuola o sono rimaste senza soldi da qualche parte". A suo parere pertanto "la Commissione dovrà essere flessibile" quando e se autorizzerà aiuti di Stato nei Paesi membri", poiché "le perdite sono già più elevate di quelle avute dopo l´11 settembre". L´ampliamento delle reti transeuropee "rappresenta un´alternativa credibile" e l´Unione europea dovrebbe finalmente garantire l´interoperabilità dei treni, come suggerito da tempo in sede europea. Gesine Meissner (Alde, De) ha innanzitutto ricordato che se il cosiddetto "Cielo unico europeo" fosse stato operativo, "avrebbe potuto permettere un procedimento più rapido" di fronte alla crisi" e "é quindi necessario "un sistema coordinato da Eurocontrol". Ora la priorità è che "i passeggeri tornino a casa", ha aggiunto. Tuttavia, si deve anche garantire una maggiore offerta nel settore dei trasporti e "vedere come sostenere le compagnie aeree e garantire la mobilità dei cittadini, una grande conquista europea" ha terminato la deputata. Secondo Michael Cramer (Verdi/ale, De) "la risposta (all´eruzione del vulcano) è stata giustamente europea" e "Eurocontrol ha agito in modo molto responsabile e posto la sicurezza dei passeggeri come priorità". "Noi chiediamo che si tenga conto della sicurezza e non solo del danno economico: lo spazio aereo sia liberato solo quando qualsiasi rischio sia stato escluso", ha quindi aggiunto. In conclusione ha ammonito che "l´eruzione è un avviso a tutti noi". Infatti, "il futuro dei trasporti" è quello su rotaia, poiché "la ferrovia rappresenta un trasporto sicuro, con effetti positivi sul cambiamento climatico e sulla mobilità". Per Peter van Dalen (Ecr, Nl) la decisione di riprendere gradualmente i voli "è una decisione responsabile". I test dimostrano che "siamo stati troppo rigidi nel prendere la decisione, da un momento all´altro, di bloccare tutti i voli", ha aggiunto. Infatti, ha concluso, analizzando la concentrazione di polvere vulcanica, si comprende che "oggi è responsabile riprendere i voli". Lothar Bisky (Gue/ngl, De) ha sottolineato che "la decisione di non mettere in gioco la sicurezza dei passeggeri è stata assolutamente valida". A suo parere, infatti, "sarebbe irresponsabile che compagnie europee facessero volare i piloti a loro rischio e pericolo". "La Commissione dovrebbe autorizzare gli aiuti di Stato a quelle compagnie che rischiano molto, ha affermato il deputato e "va fissato in modo vincolante che le compagnie non possono ridurre il personale se riceveranno aiuti statali". Per Francesco Speroni (Efd, It) la crisi è stata gestita "con ritardi e inefficienze": ci sono voluti "quattro giorni per prendere una decisone operativa". "Le restrizioni sono state forse eccessive" in certi casi (come quello del divieto di volo in Belgio mentre la nube era in Norvegia), ma giustificabili sotto il profilo della sicurezza. "Per il futuro bisognerà tener conto in primo luogo delle esigenze di sicurezza (...) ma senza un blocco indiscriminato dei voli", basando le decisioni su "la situazione reale e non statistica", ha concluso. |
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