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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 21 Aprile 2010 |
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STUDI DI SETTORE: AGLI ARTIGIANI DEL VCO NON POSSONO ESSERE APPLICATI INDICI UGUALI AI COLLEGHI DELLE PROVINCE PIÙ RICCHE D’ITALIA. L’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI VALSTRONA E IL PRESIDENTE NOBILI SCRIVONO AL MINISTRO TREMONTI PER UNA REVISIONE.
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Verbania, 21 aprile 2010 - Gli Studi di Settore, così come oggi concepiti e definiti, non rispondono a principi di equità e correttezza. La prova evidente dell’incongruità di questi strumenti di valutazione della capacità contributiva di piccoli imprenditori e professionisti, attraverso misurazioni ipotetiche dei loro compensi e ricavi, si ha con il Verbano Cusio Ossola e in particolare con gli artigiani della Valle Strona. Piccole attività di montagna che con fatica cercano di sopravvivere a un mercato globale che penalizza fortemente le micro-aziende rispettose delle leggi sociali, ecologiche ed umane. 31 attualmente le imprese artigiane attive in Valle Strona, negli anni Settanta erano oltre 120. “I parametri degli Studi di Settore devono essere rivisti alla luce del contesto socio-economico del Verbano Cusio Ossola, la provincia a più basso reddito pro-capite di tutto il Piemonte stando a dati pubblicati da Il Sole 24 Ore. Ne va della sussistenza economica di questa valle cusiana specializzata nella lavorazione artigianale del legno e di tutta la Provincia dove attorno alle grandi aziende storiche che hanno fatto la storia dell’industria italiana, e oggi sono piegate da una crisi senza precedenti, ci sta tutto un indotto di artigiani e piccoli imprenditori” dichiara il Presidente dell’Associazione Artigiani Valstrona Emidio Beltrami che ha rivolto questa istanza al Ministro Tremonti. Una richiesta fatta propria dal Presidente Nobili che al titolare del Dicastero dell’Economia e delle Finanze (e ai Parlamentari locali e ai Presidenti delle Commissioni Bilancio di Camera e Senato) ha inviato una lettera in cui evidenza la necessità che alle attività artigianali del Vco non siano applicati parametri che non tengono conto del particolare contesto socio-economico di un territorio svantaggiato sotto molteplici aspetti. Indici che non possono essere assimilati a quelli di province quali Milano e Varese, realtà con i più alti coefficienti di ricchezza nazionale. “Confido il Ministro sostenga la revisione di parametri che non possono e non devono essere considerati in modo omogeneo senza distinzione territoriale e in particolare nel settore artigianale, che molto spesso rappresenta punte di eccellenze del Made in Italy. Produzioni inimitabili, che con il loro valore aggiunto di creatività e sapere manuale sono tra le poche a poter resistere all’implacabile concorrenza di attività seriali e senza regole” ha evidenziato il Presidente del Verbano Cusio Ossola. |
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