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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Aprile 2010
 
   
  CASA: FIRENZE DEVE INVESTIRE SUL PROPRIO PATRIMONIO IMMOBILIARE E ATTRARRE FONDI DA REGIONE, STATO E COMUNITÀ EUROPEA

 
   
   Firenze, 22 aprile 2010 - “La priorità deve essere quella di investire sul proprio patrimonio ed essere capaci di attrarre fondi economici da Regione, Stato e Comunità Europea”. Questa la dichiarazione del consigliere di Tommaso Grassi (Spini per Firenze) intervenuto il 15 aprile in una trasmissione di un’emittente radiofonica cittadina. “Plauso all’Assessore Fantoni per i controlli sul possesso dei requisiti economici degli assegnatari di alloggi Erp – ha aggiunto Grassi –: ogni appartamento libero perché non assegnato o assegnato a persone che non hanno problemi economici è un alloggio sottratto alle oltre 3000 famiglie che sono nella graduatoria comunale o a coloro che trovandosi in condizioni critiche si ritrovano senza un tetto”. “Non è più sufficiente intervenire sulla fascia di famiglie che hanno diritto ad un alloggio Erp, ma il Comune dare risposte pubbliche anche a coloro che necessitano di un piano di alloggi ad affitto calmierato – ha sottolineato il consigliere –. In questo ambito, qualora si volesse continuare a promuovere piani d’intervento misti pubblico – privati, è necessaria una profonda revisione degli strumenti comunali: gli accordi territoriali vanno rivisti, è paradossale che un alloggio di meno di 50 metri quadri vada a costare oltre 1000 euro al mese, a causa del canone di 8,81 euro al metro quadro e ad annessi supplementari, quali garages, cantine e soffitte non abitabili che fanno lievitare i prezzi. Questo è inaccettabile quando coloro che costruiscono ricevono oltre il 50% di prezzi come contributo.” “Meglio sarebbe – ha continuato Grassi – se il Comune riuscisse a partecipare ai bandi per l’accesso ai fondi regionali, statali e europei, potendo contare su aree da edificare e soprattutto immobili su cui investire. Abbiamo dovuto constatare che su questo l’Amministrazione Comunale ha finora pensato ad alienare più che ad investire sul proprio patrimonio: basti pensare ai numerosi ‘gioielli’ messi in bilancio, o a strutture come quella di Via Beata Umiliana, che vengono vendute sapendo già che grazie ad una variante urbanistica ‘silente’ dal 2007, i volumi saranno triplicati a favore di chi lo acquisterà per molto poco. Altra carenza del Comune riguarda il patrimonio dello Stato presente sul proprio territorio, sul quale non è stato finora capace di incidere e non ha mostrato politicamente di volerci puntare ed investire.” “Firenze – ha concluso il consigliere del gruppo Spini – deve essere capace di attrarre i fondi necessari e di lanciare un Piano Straordinario di interventi sul proprio patrimonio e su quello che in prospettiva, se capace di proporre soluzioni innovative, potrà aver trasferito da altri Enti: su questo tema a breve contiamo di presentare alcune proposte e riflessioni che sottoporremo all’Amministrazione”.  
   
 

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