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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Novembre 2006
 
   
  GRUPPO MONTEFIBRE RELAZIONE TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2006

 
   
  Di seguito, i principali dati economico-finanziari della relazione trimestrale al 30/9/2006 del Gruppo Montefibre, che è stata predisposta, adottando i principi contabili internazionali (Ias/ifrs), secondo quanto indicato nell’Allegato 3D del Regolamento Emittenti:
(in milioni di euro) 30. 9. 2006 30. 9. 2005
Ricavi netti 315,5 269,6
Margine operativo lordo (2,2) (10,9)
Risultato operativo (11,4) (21,2)
30. 9. 2006 30. 6. 2006
Indebitamento finanziario netto 43,5 45,0
Milano - Il Consiglio di amministrazione, riunitosi l’8 novembre 2006, ha approvato l’ 8 novembre 2006 - la Relazione trimestrale al 30 settembre 2006 del Gruppo Montefibre. I ricavi netti del Gruppo registrano un incremento del 17,0% rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente, risultante da un aumento del 6,6% per volumi e del 10,4% per prezzi. I ricavi da fibre acriliche, pari a 294,8 milioni, sono aumentati del 18,8% rispetto ai 248,2 milioni dei primi nove mesi 2005, con una crescita sia dei volumi venduti (+6,8%) sia dei prezzi di vendita (+11,2%). I ricavi da fibre poliestere, pari a 20,3 milioni, sono diminuiti, rispetto ai 20,9 milioni dei primi nove mesi 2005, con una crescita dei volumi (+4,9%) e un decremento dei prezzi di vendita (-7,8%) per effetto del diverso mix dei prodotti venduti. Le variazioni di prezzo delle vendite hanno sostanzialmente seguito gli andamenti dei costi delle materie prime, che sono cresciuti del 15,1% per le fibre acriliche e diminuiti, per il cambiato mix produttivo, dell’11,4% per le fibre poliestere prodotte sulle linee short spinning. Complessivamente, i costi per acquisti, prestazioni di servizi e diversi si sono incrementati del 18,4%, sia per i maggiori volumi venduti sia per la crescita complessiva dei prezzi delle materie prime e dell’energia. Il costo del lavoro è sceso del 3,2% per il ridimensionamento delle strutture, nelle sedi di Milano e Barcellona, avviato nel settembre dello scorso anno. L’organico medio dei primi nove mesi 2006 è stato di 1. 104 unità (di cui 818 operative), a fronte delle 1. 157 unità (di cui 866 operative) nel corrispondente periodo del 2005. Il margine operativo lordo del periodo beneficia, altresì, di proventi netti non ricorrenti per 2,1 milioni, risultanti essenzialmente dal saldo fra le plusvalenze realizzate con la cessione di tecnologia e di alcune apparecchiature critiche alla joint venture paritetica Jimont e l’ulteriore accantonamento per interventi ambientali nello stabilimento di Porto Marghera. Dopo ammortamenti per 9,2 milioni, inferiori di 1,1 milioni rispetto a quelli dei primi nove mesi 2005, il risultato operativo è stato negativo di 11,4 milioni, a fronte dei -21,2 milioni registrati nel corrispondente periodo dell’anno scorso. L’indebitamento finanziario netto, pari a 43,5 milioni, è sostanzialmente in linea con i valori dei precedenti trimestri. Permangono i fattori di debolezza nell’industria europea delle fibre: elevatissimi costi delle materie prime e dell’energia, pressione delle importazioni di prodotti tessili dalla Cina e sfavorevole rapporto euro/dollaro. Per le fibre acriliche, tuttavia, si confermano i segnali di assestamento del mercato: il calo delle vendite dei produttori europei in Europa occidentale, rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, è stato pari all’8,3% nei primi nove mesi 2006, mentre aveva raggiunto il 12,7% nel primo semestre 2006 e il 24% nel 2005 rispetto al 2004; inoltre sono aumentate di oltre il 14% le vendite in Europa orientale e in Turchia. Le esportazioni fuori Europa sono calate del 5,7%, in gran parte per la riduzione delle vendite in Cina. Pertanto le vendite complessive dei produttori europei sono aumentate dello 0,8%, mentre, per una parallela diminuzione delle produzioni, il livello degli stocks si è portato a valori decisamente bassi. Per le fibre poliestere, le consegne dei produttori europei (compresi i turchi) in Europa occidentale sono state inferiori dell’8% rispetto a quelle del corrispondente periodo 2005. Dati preliminari, riferiti ai primi otto mesi 2006, delle importazioni da fuori Europa (esclusa Turchia) indicano un calo di quasi il 4%: pertanto sembra chiara una modesta contrazione dei consumi e un marginale incremento dell’incidenza delle importazioni (nell’ordine del 50% del mercato). In questi scenari di mercato, per le fibre acriliche il Gruppo Montefibre ha incrementato la percentuale del fatturato fuori Europa dal 59% al 69%; inoltre, il recupero sui prezzi di vendita degli incrementi dei costi delle materie prime verificatisi nei precedenti trimestri ha consentito di non penalizzare i margini unitari rispetto a quelli, non soddisfacenti, dei primi nove mesi 2005. Nel mese di giugno, a causa di difficoltà di approvvigionamento dovute a incidenti e fermate per manutenzione negli impianti di alcuni produttori di acrilonitrile, si è verificata una riduzione della marcia produttiva negli stabilimenti del Gruppo. Nel mese di settembre si sono ripresentate situazioni di scarsa disponibilità di acrilonitrile, con punte di prezzo irragionevoli: la penalizzazione economica è stata parzialmente attenuata con opportune riduzioni di costo e tagli delle vendite a minor margine, ma i risultati economici, già deboli per la stagionalità, ne hanno risentito sensibilmente. Per le fibre poliestere, Montefibre ha incrementato di oltre il 19% i volumi prodotti sulle linee short spinning, anche se con un mix diverso: grazie a miglioramenti dell’efficienza produttiva, i margini unitari sono migliorati portando a valori soddisfacenti la redditività del business poliestere, se depurata dai costi non cessanti relativi alle linee di produzione ferme. Gli andamenti dei consumi e delle vendite di fibre in Europa Occidentale indicano una perdurante debolezza del mercato, sebbene con tendenza a una stabilizzazione, favorita dalla ripresa economica in atto. In questo contesto s’inquadra la decisione di adeguare gli assetti produttivi della fibra acrilica, per conseguire un mix di vendite più selettivo in termini sia di prodotti che di mercati. Ciò comporta una contenuta riduzione dei volumi di produzione accompagnata da un riallineamento dei costi di stabilimento. Le riduzioni dei prezzi del greggio verificatesi nelle ultime settimane, ancorché probabilmente solo temporanee, dovrebbero determinare l’arresto della crescita dei costi dell’acrilonitrile e dell’energia. Nel contempo, l’andata a regime degli aumenti di prezzo della fibra acrilica dovrebbe comportare nei prossimi mesi un recupero di redditività del business acrilico. Per le fibre poliestere, grazie alla buona produttività raggiunta dalle linee short spinning e alla migliore intonazione del settore auto, cui sono destinate la maggior parte delle produzioni, è previsto il mantenimento di un risultato operativo positivo. Per quanto concerne l’indebitamento finanziario netto, pur in una situazione di mercato ancora difficile, non sono previste variazioni significative nei prossimi mesi, al netto dell’ultimo esborso di 3,4 milioni di euro effettuato in ottobre per il completamento della sottoscrizione del capitale di Jimont, che, nel rispetto dei tempi previsti, nello stesso mese ha terminato l’investimento ed ha avviato le produzioni. .
 
   
 

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